Una mostra “museo”: sessantacinque dipinti di Felice
Casorati, quaranta dei quali
dalle collezioni di musei e
istituzioni nazionali e internazionali La Fondazione
Ferrero di Alba e la GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di
Torino, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici
ed Etnoantropologici del Piemonte, si preparano a rendere omaggio a Felice
Casorati (1883 – 1963) con un’ampia antologica che si potrà ammirare alla
Fondazione Ferrero, ad Alba, dal 25 ottobre 2014 al primo febbraio 2015. Felice Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe - curata da Giorgina
Bertolino, coautrice del Catalogo Generale dei dipinti dell’artista - è una
personale dedicata alla ricerca, alla storia pubblica e alla ricezione
internazionale della pittura casoratiana, dagli anni Dieci agli anni Cinquanta
del Novecento. Quaranta dei
sessantacinque dipinti che saranno presenti nelle sale della Fondazione
provengono da musei e istituzioni nazionali e internazionali. Alcuni, acquisiti
e partiti dall’Italia nei primi decenni del Novecento, rappresentano per il
pubblico di oggi dei veri e propri inediti espositivi. Tra i musei prestatori
italiani, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, la
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Museo del
Novecento di Milano, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro di
Venezia, il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto,
depositario della Collezione VAF-Stiftung, la RAI-Radiotelevisione Italiana. Tra i musei
prestatori in Europa, la Nationalgalerie di Berlino e il Centre Pompidou di
Parigi; negli Stati Uniti, il Detroit Institute of Arts e il Museum of Fine
Arts di Boston; in Brasile, il Museu de Arte Contemporânea da Universidade de
São Paulo. La collaborazione
della GAM di Torino - depositaria della più ampia collezione pubblica di opere
di Felice Casorati - conferma l’impostazione scientifica del progetto,
avvalorato dal Comitato scientifico presieduto da Danilo Eccher, direttore
della Galleria torinese e composto da personalità autorevoli: Edith Gabrielli,
Carlo Sisi, Ester Coen, Flavio Fergonzi, Maria Cristina Bandera, Luigi Cavallo,
Ana Gonçalves Magalhães, Virginia Bertone. Con queste parole,
nel 1943, Felice Casorati raccontava nell’Aula Magna dell’Università di Pisa,
la sua vicenda artistica oltre confine. Felice Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe raccoglie un nucleo
di opere filologicamente coerenti rispetto alla provenienza e alla storia delle
mostre, con dipinti appartenenti a collezioni museali e private, acquisiti o
esposti all’estero e nelle sale della Biennale di Venezia, la grande rassegna
investita nel secolo scorso della funzione di Società delle Nazioni dell’arte.
Le opere sono state individuate tra quelle che Casorati stesso, durante la sua
lunga carriera artistica (iniziata nel 1907 e conclusa con la scomparsa nel
1963), scelse di presentare nei contesti espositivi internazionali. Celebrato come uno
dei maestri dell’arte italiana del Novecento, Felice Casorati fu protagonista
di quel rinnovamento del linguaggio artistico che ebbe nelle Biennali di
Venezia e nelle sedi del circuito espositivo europeo e americano uno spazio di
scambio e di confronto. Partecipò a importanti rassegne celebrative tra le
quali, nel 1910, le Esposizioni per il Centenario argentino di Buenos Aires e
per il Centenario dell’Indipendenza di Santiago del Cile; le Esposizioni
universali di Barcellona nel 1929 e di Bruxelles nel 1935; l’Esposizione Internazionale
di Parigi nel 1937. Presente a numerose
mostre dedicate all’arte italiana contemporanea, alle mostre itineranti del
movimento artistico Novecento (a Ginevra nel 1929, in America latina nel 1930,
a Stoccolma e a Helsinki nel 1931), e nel dopoguerra, alla Documenta di Kassel
(dove fu invitato per la prima edizione del 1955), l’artista concorse a
prestigiosi premi come quello promosso dal Carnegie Institute di Pittsburgh,
dove fu presente dal 1924 al 1939 e poi nel 1950, e per il quale fu membro
della giuria nel 1927. L’antologica Felice
Casorati Collezioni e mostre tra
Europa e Americhe si prefigge di analizzare questa
composita mappa espositiva, assumendo le Biennali veneziane come punto
privilegiato d’osservazione. Sono dodici le edizioni documentate nelle sale
della Fondazione, attraverso singole opere (1907, 1910, 1912) o attraverso
nuclei cospicui (ciascuno di cinque, sette dipinti) che consentiranno di
ricostruire la partecipazione dell’artista alla mostra del 1924, del 1938, del
1942, del 1952, sino alla postuma del 1964.
Accanto ad alcuni
dei più celebri capolavori: Ritratto
di Maria Anna De Lisi (1918), Tiro al bersaglio (1919), Le uova sul cassettone (1920), la mostra rintraccia l’itinerario di
scelte compiute dall’artista sul versante interno della pittura e su quello
della sua presentazione ufficiale. Ne emerge un Casorati che nelle occasioni
importanti privilegia il ritratto. In mostra la ricorsività
del genere sarà sottolineata da una vera e propria “galleria di ritratti”:
quelli dedicati alla moglie Daphne Maugham, al mecenate Riccardo Gualino e ai
suoi familiari, al pianista e compositore Alfredo Casella, alla danzatrice
russa Raja Markmann, a Hena Rigotti, all’ingegner Gino Beria, ai coniugi
tedeschi Kurt ed Elisabetta Wolff (il cui ritratto giungerà dalla Pinakothek
der Moderne di Monaco di Baviera), al pittore e allievo Riccardo Chicco (in
prestito dal Museum of Fine Arts di Boston). Familiari, amici,
intellettuali, artisti, fanno parte dell’ambiente culturale e cosmopolita che
l’artista frequenta lungo tutti gli anni Venti. Felice Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe offre
un’occasione
unica per ammirare, una accanto all’altra, opere straordinarie
normalmente
distanti. È il caso della Madre esposta alla XIV Biennale di Venezia
del 1924, che il pubblico vedrà insieme ad alcune delle opere che
l'artista decise di presentare allora: Manichini, il Ritratto di Hena
Rigotti,il Concerto ed altri. Il Ritratto del Maestro Alfredo Casella del 1926, il ritratto dell'ingegner Gino Beria del 1925-1926 documentano la partecipazione di Casorati al circuito espositivo internazionale della seconda metà degli anni venti mentre Ospedale, Gli scolari e Beethoven ricostruiscono parte dell'insieme presentato alla Biennale di Venezia del 1928. Tra le opere esposte
nell’edizione del 1930 il Ritratto di fanciulla e in quella del 1934, Pomodori. L’importante nucleo
di quattro dipinti appartenenti al Museu de Arte Contemporânea da Universidade
de São Paulo documenteranno il decennio successivo, registrando al contempo
l’esemplare vicenda collezionistica di Francisco Matarazzo Sobrinho,
imprenditore e mecenate italo-brasiliano. Alla GAM di Torino
appartiene anche la serie di fogli dell’album che raccolgono i minuscoli
disegni progettuali con cui Casorati era solito tracciare, con pochi segni
essenziali, le idee e le varianti dei suoi futuri dipinti. In questi formati di
pochi centimetri, allestiti in un’apposita sezione, il visitatore potrà
riconoscere numerose delle opere disposte sulle pareti della mostra. La
mostra avrà tra i
suoi destinatari sia gli studiosi sia il grande pubblico, accolti negli
spazi
della Fondazione Ferrero da un articolato programma di visite, incontri
e
approfondimenti, dalla proiezione di un documentario prodotto ad hoc e
dalle attività educative destinate alle scuole, progettate dalla
Fondazione in collaborazione con il Dipartimento Educazione della GAM,
Torino. Felice Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe è fondata su una
approfondita ricerca iniziata nella primavera del 2013. Gli esiti della ricerca
confluiranno nel catalogo, curato da Giorgina Bertolino ed edito da Silvana
Editoriale. Nel periodo di
apertura dell’esposizione allestita ad Alba, la GAM di Torino presenterà una
selezione di disegni di Felice Casorati, provenienti dal Gabinetto Disegni e
Stampe del museo. Organizzata nella Wunderkammer, la mostra di disegni sarà
curata dal vice-direttore Riccardo Passoni. Info ufficiostampa@ Ulteriori informazioni e immagini: www.studioesseci.net
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