Malattie rare: il punto sulla
sostenibilità delle cure e sui bisogni dei pazienti Istituzioni,
Associazioni pazienti, medici ed esperti del settore riuniti a Roma per fare il
punto su LEA, percorsi assistenziali e accessibilità ai trattamenti per i
malati rari, anche alla luce dell’approvazione dell’ultimo Piano Nazionale
Malattie Rare. Roma,
12 ottobre 2015 – Domani 13 ottobre, a Roma, si terrà il convegno “Malattie
Rare: bisogni assistenziali e sostenibilità alla luce del nuovo Piano nazionale”,
organizzato dall’Istituto Superiore di Studi Sanitari “Giuseppe Cannarella”,
con il contributo incondizionato di Chiesi Farmaceutici. Alla
luce dell’approvazione dell’ultima versione del Piano Nazionale Malattie
Rare, il convegno intende fare il punto sullo stato dell’arte nella
gestione dei pazienti in Italia a partire dalla definizione dei Livelli
Essenziali di Assistenza - nei quali oggi rientrano 110 malattie rare -
fino alla condivisione di percorsi diagnostico-terapeutici di qualità.
Un altro elemento chiave oggetto del convegno, che coinvolgerà esperti del
settore, rappresentanti Istituzionali, Associazioni di pazienti e medici,
riguarda la capacità di garantire, attraverso una programmazione sanitaria
ragionata, l’accesso ai trattamenti innovativi disponibili. “Le
malattie rare sono circa 7-8000 e sono un problema sanitario importante in
quanto, nel complesso, interessano un numero molto ampio di pazienti e
richiedono una particolare attenzione sia nella programmazione sanitaria che
nella creazione di percorsi multidisciplinari per rendere accessibili i nuovi
trattamenti.”
– afferma la Senatrice Mariapia Garavaglia, Presidente dell’Istituto
Superiore di Studi Sanitari “Giuseppe Cannarella” – “Non è la dimensione
del fenomeno epidemiologico a poter orientare le scelte etico-sociali in
medicina, ma occorre definire, pur in presenza di una crisi economico-sociale,
nuovi criteri e quindi adeguati LEA per offrire prestazioni socio-sanitarie
valide e percorsi diagnostico-terapeutici di qualità”. L’approvazione
della versione finale del Piano Nazionale Malattie Rare ha
definitivamente formalizzato la strategia di presa in carico dei pazienti, ma
ora deve trasformarsi in azioni concrete e diffuse in modo omogeneo sul
territorio al fine di rendere efficace ed efficiente la diagnosi e l’assistenza
ai pazienti portatori di malattie rare. “Molto
è già stato realizzato sul piano della strutturazione della rete clinica
mediante, ad esempio, l’individuazione dei Centri di eccellenza. Ma la
declinazione della strategia generale e la definizione della rete clinica sono
solo il primo passo per l’implementazione del Piano. Intanto perché
nell’universo delle malattie rare si riscontrano differenze epidemiologiche ed
economiche (sinora trascurate dalla ricerca) non trascurabili al fine di
definire l’organizzazione ottimale della presa in carico del paziente.Inoltre,
già si evidenziano diversi approcci regionali e differenti gradi di
coinvolgimento delle Aziende sanitarie, che rendono opportuno un monitoraggio
continuo teso a valutare pregi e difetti dei modelli adottati.” afferma Federico
Spandonaro, Economista all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” CREA
Sanità che aprirà il convegno presentando un’analisi puntuale sui costi
assistenziali e sulla diffusione delle malattie rare in Italia. La
ricerca e lo sviluppo di farmaci orfani è un processo lungo, complesso, e
innegabilmente costoso. Fattori che si ripercuotono inevitabilmente sui sistemi
sanitari, ma che non devono precludere al paziente la possibilità di accedere
alle migliori cure possibili. “Sono
necessarie condizioni favorevoli per vedere, in futuro, una maggiore crescita
di investimenti nel campo delle malattie rare. Un primo passo è quello di
definire, a livello europeo, procedure comuni di approvazione e immissione in
commercio delle nuove molecole, minimizzando la burocrazia e velocizzando i
tempi per la disponibilità dei farmaci. Credo inoltre che sia necessario che i
Paesi europei si dotino di procedure comuni e uniformi che consentano un più
rapido accesso al mercato di questi farmaci destinati ai pochi pazienti
europei.”
- dichiara Andrea Chiesi, Direttore R&D Portfolio Management di Chiesi
Farmaceutici e Direttore Generale di Holostem Terapie Avanzate – “Chiesi
è da sempre impegnata in programmi di ricerca innovativi nel campo delle
malattie rare, come dimostrano i considerevoli investimenti in Ricerca e
Sviluppo (che hanno quasi toccato il 20% del fatturato nel 2013), che hanno portato
sul mercato nuovi prodotti innovativi nella terapia genica e nella medicina
rigenerativa. Il prossimo passo è di rendere presto disponibili questi
trattamenti per i pazienti, in Italia come in Europa.” Il
convegno si terrà all’Auditorium dei Ginnasi Centro Congressi “Gli Archi”, via
delle Botteghe Oscure, 42. # #
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Farmaceutici S.p.A. Chiesi
Farmaceutici è un gruppo internazionale orientato alla ricerca, con 80 anni di
esperienza e con sede a Parma. Chiesi ricerca, sviluppa e commercializza farmaci
innovativi nelle aree terapeutiche respiratoria e della medicina specialistica.
Il Centro Ricerche di Parma, i laboratori di Parigi (Francia), Rockville (USA),
Chippenham (UK) e il team di R&S della società danese Zymenex, appartenente
al gruppo, collaborano ai programmi pre-clinici, clinici e registrativi del
Gruppo. Chiesi impiega circa 4.100 persone, 515 delle quali dedicate ad
attività di ricerca e sviluppo. Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a
visitare il sito www.chiesi.com. # #
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