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L’OFFERTA VACCINALE ODIERNA CONTRO LA MENINGITE IN ITALIA

La vaccinazione rappresenta uno degli strumenti più efficaci e sicuri a disposizione della sanità pubblica per la prevenzione primaria delle malattie infettive. Tale pratica comporta benefici sia per i soggetti vaccinati, sia per l’intera comunità che risulta protetta dal rischio di epidemia grazie alla cosiddetta “immunità di gregge”, che si considera raggiunta quando almeno il 95% della popolazione è stata vaccinata.

Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014 approvato dal governo, costituisce il documento di riferimento ove si definiscono gli obiettivi vaccinali specifici da raggiungere nella popolazione generale e nei gruppi a rischio. Esso comprende il Calendario delle vaccinazioni che, oltre a fornire le indicazioni per le vaccinazioni previste per i gruppi di popolazione a rischio e gli operatori sanitari, indica le vaccinazioni offerte attivamente e gratuitamente alla popolazione generale (nelle varie fasce di età) in ottemperanza agli obiettivi di prevenzione previsti dal Piano.

Ad oggi, però, le regioni attuano politiche vaccinali non in linea con quanto previsto dal PNPV 2012-2014 a causa di diverse strategie di offerta dei vaccini, standard di qualità differenti, performance eterogenee, e a volte negative, ottenute con le campagne di vaccinazione. Da questa marcata disomogeneità ne consegue che  alcune regioni offrono i vaccini attivamente e gratuitamente, vale a dire che informano i cittadini della loro disponibilità e gratuità; altre prevedono i vaccini solo per le categorie di persone a rischio; altre ancora, pur disponendo dei vaccini, non informano i cittadini, che risultano penalizzati rispetto agli altri.

Un caso emblematico è quello dei vaccini per la meningite.

Vaccinazione anti Haemophilus influenzae tipo b

Il vaccino anti-Hib è ottenuto da frammenti non tossici (polisaccaridi) del batterio  legati ad una proteina per rendere il vaccino più efficace e si somministra per via intramuscolare. Il vaccino esiste anche come preparazione separata, ma in genere si somministra, nel primo anno di vita, con un vaccino unico chiamato esavalente, perché contiene sei vaccini (Difterite-Tetano-Pertosse, Polio, Epatite B e, appunto Hib) in un'unica siringa (per questo si dice “combinato”).  Viene offerto attivamente a tutti i nuovi nati e, come previsto dal Calendario vaccinale del PNPV 2012-2014, è somministrato in tre dosi con il seguente schema: la prima dose al 3° mese di vita, la seconda dose al 5° mese, la terza all'11°-13° mese di vita.

Vaccinazione anti pneumococcica

Il PVC13 è un vaccino coniugato 13-valente, costruito in maniera analoga a quello anti HiB, che protegge nei confronti dei 13 ceppi responsabili della maggior parte delle infezioni più gravi nei bambini causate dal batterio pneumococco. Inoltre, può aiutare a prevenire i casi di polmonite e otite causati da pneumococco.

Si somministra per via iniettiva ed è indicato per i lattanti e per i bambini fino ai 5 anni, oltre che per i bambini più grandi e per gli adulti che presentano determinate condizioni di rischio. Il PVC13 può essere somministrato anche insieme alle altre vaccinazioni. Viene offerto attivamente a tutti i nuovi nati e somministrato in tre dosi con il seguente schema: la prima dose al 3° mese di vita, la seconda dose al 5° mese, la terza all’11°-13° mese di vita.

Vaccinazione anti meningococcica

In Italia, oggi, sono disponibili diversi vaccini che prevengono dai cinque sierotipi di meningite meningococcica (A, B, C, Y e W135). Sono sicuri ed efficaci, iniettabili per via intramuscolare. Alcuni sono costituiti come quelli anti-HiB e anti pneumococco, e sono essenzialmente rivolti contro il solo meningococco C o in maniera combinata contro i 4 meningococchi A,C,W135 e Y, mentre quello solo recentemente disponibile contro il meningococco B è di natura proteica.

Ad esclusione del vaccino contro il meningococco di sierogruppo C (vaccino coniugato chiamato Men C, che si può somministrare a partire dal terzo mese di vita), introdotto nel Piano nazionale di immunizzazione 

dell’infanzia 2005-2007 e successivamente nel PNPV 2012-2014, i vaccini contro gli altri ceppi della meningite meningococcica A, B, W135, Y, non sono ancora garantiti su tutto il territorio nazionale, pur essendo raccomandati dal Calendario per la vita promosso dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), dalla Società Italiana di Pediatria (SIP), dalla Società Italiana di Igiene (SItI) e dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg).

Il vaccino quadrivalente antimeningococco Men ACWY può sostituire il primo richiamo dell’antimeningococco C (previsto dal 12° anno di età), offrendo una copertura vaccinale più ampia perché protegge da quattro ceppi del meningococco (A, W135, Y e C appunto). E’ oggi offerto in modo attivo e gratuito (per i bambini dal 12° anno di età) solo in Liguria, Trentino Alto Adige, Molise, Puglia e Basilicata. Nelle altre regioni il cittadino ha diritto a richiederlo e in alcuni casi è tenuto a contribuire con il pagamento di un ticket.

Il vaccino antimeningococco B (Men B), che a fine gennaio 2013 ha ottenuto dalla European Medicines Agency (EMA) l’autorizzazione all’immissione in commercio, cui ha fatto seguito l’approvazione dall’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA) nel maggio 2013, con conseguente immissione sul mercato italiano (gennaio 2014), è oggi offerto attivamente e gratuitamente solo in Basilicata. Nelle altre regioni i cittadini possono farne richiesta e la spesa è a loro carico. Come raccomandato dal Calendario per la vita, sono previste quattro somministrazioni: al 76° giorno di vita, al 106° giorno, al 6° mese di vita ed al 13° mese.

Oltre al problema delle disomogeneità nelle politiche vaccinali regionali, esiste la questione legata all’obbligatorietà di alcune vaccinazioni. Da una parte, molte persone considerano prioritari i vaccini obbligatori, sminuendo l’importanza delle vaccinazioni raccomandate o consigliate, che invece sono altrettanto importanti per salvaguardare la salute della popolazione. Dall’altra, l’obbligatorietà può essere vissuta come un’imposizione e suscitare nelle persone un atteggiamento negativo nei confronti dei vaccini che, invece, non ha ragion d’essere alla luce dei benefici apportati da questi strumenti, non solo per il singolo individuo ma per l’intera società, che risulta protetta dall’agente patogeno.

E’ quindi fondamentale, soprattutto quando si parla di vaccini “raccomandati” che le regioni si impegnino a garantire un’offerta vaccinale attiva e gratuita, facendo in modo che tutti i cittadini siano correttamente informati al riguardo, e possano scegliere di accedere a tutti i vaccini disponibili in maniera libera e consapevole.