ANDREA PALLADIO l’architetto del Rinascimento che ha
plasmato con armonia e bellezza gli edifici in tutto il mondo Il sommo
architetto Andrea Palladio (1508-1580) quando morì a 72 anni non vide la sua
ultima opera finita: il Teatro Olimpico di Vicenza, terminato dallo Scamozzi
nel 1584. Costruito in legno e stucco, ripete le forme dei teatri classici
dell’antichità. Che sia questa “la teatralità” il fine dei suoi edifici
armonici con l’ambiente che sia esso campagna o città. Basta passeggiare per
Vicenza per godere della armonia degli edifici, partendo dalla Basilica, il
monumento massimo della città, uno dei più rappresentativi del Rinascimento
veneto e costruita dal 1549 al 1617 sul preesistente Palazzo della Ragione,
gotico, nel 1551 segue la costruzione di Palazzo Chiericati, sede del Museo
Civico, “classica bellezza nei solenni colonnati del portico e delle logge superiori
coronate da statue”. Questo edificio ha ispirato tanti altri edifici importanti
in tutto il mondo. Uguale attenzione l’ha dedicata alle ville che gli
aristocratici (dopo la demolizione dei castelli feudali) si fecero costruire
sulle rive del fiume Brenta dove edificò il celebre palazzo Foscari con
meravigliose logge e numerose ville molto gradite nell’entroterra quando i
veneziani decisero anche di volgere lo sguardo non solo al mare ma anche
all’agricoltura. Scrisse “Il Trattato d’Architettura”, in quattro volumi,
diventato classico, in cui studiò tutti i generi di costruzione conosciuti e
che furono studiati in tutte le università del mondo occidentale, influenzando
generazioni di architetti. Negli Stati Uniti d’America venne prese a modello da
Thomas Jefferson per fondare i simboli della nazione nascente e i palazzi del
potere di Washington D.C.. Anche nei nostri tempi può capitare di vedere un
grattacielo, sulla cui sommità si scorgono colonne in stile palladiano. Il docufilm
dedicato a Palladio (90’) che Magnitudo Film con Chili ha recentemente
presentato al cinema Anteo di Milano, è il settimo e chiude la stagione “L’arte
al cinema”, iniziata con Bernini, sarà al cinema dal 20 al 22 maggio 2019. Il
film è dedicato alla memoria di Lionello Puppi, recentemente scomparso, è stato
uno storico dell’arte, accademico e politico italiano. Docente all’Università
di Padova e poi all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Autore di circa mille
pubblicazioni sull’arte europea, soprattutto sul Rinascimento veneto. Il
comitato scientifico di questo film appassionante, oltre a Puppi, è composto da
Kenneth Frampton, storico e teorico dell’architettura di origine britannica;
Peter Eisenman, architetto statunitense, docente di storia dell’architettura
alla Yale University; Antonio Widmann Rezzonico Foscari, architetto, già
professore all’Università IUAV di Venezia, è proprietario di villa Malcontenta
e discendente diretto del Doge Francesco Foscari. E’ tra i maggiori conoscitori
della storia della Serenissima; Louis P. Nelson, vicerettore della Scuola di
Architettura della University of Virginia, grande studioso dell’architettura
americana, in particolare del periodo del colonialismo e delle piantagioni; Gregorio Carboni Maestri, coordinatore scientifico del
documentario, oltre che uno dei suoi interpreti in qualità di architetto. Le
sue ricerche puntano ai rapporti tra architettura, arte e cultura e ciò che ha
definito come teoria della relatività ideologica. Ecco come
viene presentato dal comitato scientifico il nostro grande architetto Palladio,
che da ragazzo iniziò come tagliapietre e scalpellino, lavorando in una
“bottega”. Una visita a Roma gli aprì la sua sensibilità gli fecero percepire
la bellezza e l’armonia degli edifici classici che lui ripropone del Rinascimento.
“La sua opera divenne il punto di riferimento per la costruzione dei più
importanti edifici del potere nel mondo. In un viaggio alla scoperta
dell’universo antico di Palladio ma al contempo della sua modernissima eredità:
la borsa di Wall Street a New York, come la Casa Bianca e il Congresso a
Washington e molti altri edifici rappresentativi, sono stati costruiti seguendo
le indicazioni che il maestro ha modificato nella sua opera
quattrocentocinquanta anni fa.” “Il docu-film è un viaggio
tra New York, la Virginia, Washington D.C., il Veneto delle grandi ville e la
Roma dei templi classici. Immagini rigorose ed evocative portano sul grande
schermo edifici iconici come Villa La Rotonda, Villa Foscari La Malcontenta, le
chiese del Redentore e di San Giorgio Maggiore a Venezia, la Casa Bianca, il
Campidoglio, il Pantheon e i fori romani”. Un incontro tra “palladiani
contemporanei” alla tavola di Villa Saraceno, dà il senso esatto dell’amore per
questi edifici storici che necessitano di esperti, restauratori e studiosi per
conservarsi nel tempo. Proprietari e abitanti delle ville come il conte Antonio
Foscari, il conte Nicolò Valmarana e Cristian Malinverni, sanno bene
dell’impegno costante per mantener vive queste ville. La scena dei commensali a
Villa Saraceno è stata resa possibile anche grazie al contributo di The
Landmark Trust, l’Ente inglese proprietario della villa. La realizzazione di Palladio
è stata supportata da Regione Veneto – Veneto Film Commission, in
collaborazione con Film Commission di Vicenza – Consorzio Turistico Vicenza è,
Lombardia Film Commission, Regione Lazio – Lazio Cinema International e The
Landmark Trust. Per informazioni sugli
itinerari palladiani e sul territorio di Vicenza e provincia Consorzio
Turistico Vicenza è: 0444994770 info@vicnezae.org, www.visitpalladio.com Pia Bassi
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