SCHEDA DI APPROFONDIMENTO
La rinite allergica è
una patologia infiammatoria acuta e
ricorrente della mucosa nasale. L’infiammazione si attiva al contatto dell’allergene nei
confronti del quale si è sensibilizzati con la mucosa respiratoria. I più
comuni allergeni outdoor
responsabili di rinite allergica sono pollini e muffe; gli allergeni indoor sono principalmente acari, peli di animali. Il fumo e
l’inquinamento esterno possono influire, e a volte e accentuare, la sensibilità
ad alcuni allergeni. A causa dei cambiamenti climatici non è più una
patologia tipica della primavera, quando
si verifica la pollinazione delle urticacee (in particolare parietaria) e
delle composite (assenzio, ambrosia, ecc.) che continua fino all’inizio
dell’autunno. L’aumentata temperatura causata dall’effetto serra, infatti, ha
modificato la biologia delle piante, ripercuotendosi sulla loro pollinazione e
di conseguenza sui sintomi degli allergici. In base alla durata dei sintomi la rinite allergica viene
classificata intermittente o persistente
e, in base alla severità degli stessi, in lieve
o moderata-severa: ·
Intermittente se i
sintomi hanno una frequenza inferiore a 4 giorni la settimana o inferiore a 4 settimane ·
Persistente se i
sintomi hanno una frequenza maggiore a 4 giorni la settimana o maggiore a 4 settimane ·
Lieve se non disturba
il sonno e non influenza le attività
quotidiane, sportive, lavorative, scolastiche ·
Moderata-severa se
disturba il sonno e influenza
negativamente le attività quotidiane, sportive, lavorative, scolastiche Prevalenza ed impatto
sulla popolazione Nella popolazione mondiale la prevalenza della rinite allergica è stimata tra il 15% ed il 25%,
mentre in Italia gli ultimi dati ripotano che ne soffre 1 italiano su 6. L’identikit del soggetto affetto da
rinite allergica risponde al profilo di una giovane donna (lieve prevalenza
rispetto agli uomini), con un’età compresa tra i 15 ed i 30 anni, e fattori
ereditari allergici nel 20% dei casi. Con un trend di
crescita calcolato al 5% negli ultimi 5 anni, sta diventando rapidamente un
problema sanitario a livello globale a causa del suo impatto diretto sulla
qualità della vita dei pazienti, sul loro rendimento lavorativo, cui deriva un
ingente costo economico, aggravato dalla frequente associazione con l’asma
bronchiale. La rinite allergica
comporta in genere sintomi intensi a carico degli occhi e del naso, peggiorando
nettamente la qualità di vita, compromettendo la capacità di studio, di lavoro,
di compiere sport ed altre attività all’aperto. Per quanto riguarda l’assenteismo lavorativo, gli ultimi
dati registrano una perdita di produttività che va dall’1 al 4%. Mentre un
impatto notevole della patologia si ha sul “presenteismo”
lavorativo, ovvero il soggetto, pur presente al lavoro o a scuola, ha una
perdita di produttività che va da circa l’11% fino al 40%. Questi individui,
geneticamente predisposti, producono particolari anticorpi che quando vengono a
contatto con le proteine rilasciate dai pollini innescano una reazione
immunitaria che provoca i sintomi. Non tutti gli allergici producono anticorpi
per gli stessi pollini, quindi è necessario effettuare una indagine personalizzata
per caratterizzare il profilo di ogni singolo paziente. I sintomi più comuni Sono localizzati in due
aree ben distinte: il naso e gli occhi. A livello nasale si manifesta con la congestione della mucosa nasale,
il prurito, rinorrea (naso che cola), starnuti ripetuti e frequenti. A livello oculare si presenta con prurito, lacrimazione copiosa e
arrossamento degli occhi. Di norma chi soffre di
rinite allergica è in grado di comprendere se vi è relazione fra l’esposizione
ai fattori scatenati (pelo di animali domestici, periodi di remissione
stagionale) e l’attacco allergico. Non ultimo è opportuno
conoscere anche sintomi non tipici
della rinite allergica quali: l’ostruzione nasale isolata, una rinorrea muco
purulenta, una rinorrea posteriore isolata, dolore e anosmia (perdita totale
della capacità di percepire gli odori), epistassi ricorrenti (perdita di sangue
dal naso), ma che possono presentarsi. La diagnosi La diagnosi viene
effettuata verificando se la reattività a un possibile allergene è mediato
dalle Immunoglobuline E (IgE). Il Prick test è un test semplice ed indolore. Consiste nel mettere
qualche goccia di allergene purificato in contatto con la superficie cutanea
(attraverso un leggero graffio). Con questo test si identifica, di norma,
l’allergia agli animali domestici, alla polvere, ai pollini, agli acari. Dopo
un breve intervallo di 15-20 minuti si osserva che tipo di reazione è avvenuta. Il RAST test è un test del sangue basato sull’ipotesi che un individuo
allergico ad una sostanza (allergene), presenta nel sangue anticorpi specifici
contro essa. Si preleva quindi una piccola quantità di sangue all’interno della
quale si andranno a individuare gli anticorpi di tipo IgE specifici per gli allergeni sospetti. Il RAST test è
spesso complementare al Prick Test. Un’altra metodologia è
il Challenge nasale specifico che
consiste nello stimolare la mucosa nasale con l’allergene per valutare la
reazione. E’ utilizzato per la diagnosi della Rinite professionale e quando
esistono discrepanze fra la storia clinica e i test diagnostici. Infine è disponibile il
test ISAC “Immuno Solid-phase Allergen Chip” che grazie
a un prelievo di sangue riesce ad
identificare con precisione la causa dell’allergia. È un test affidabile, riproducibile e
standardizzato. Il medico può inoltre
prevedere test per la diagnosi
differenziale, ovvero il procedimento che tende a escludere, fra più
manifestazioni simili fra loro, quelle che non comprendono l’insieme dei
sintomi e dei segni riscontrati durante gli esami. Si tratta di: la rinoscopia
anteriore, l’endoscopia nasale, l’analisi citologica nasale, congiuntivale e
dell’escreato, la funzione muco ciliare, la funzione olfattoria, la tomografia
computerizzata, la rinometria acustica, la rinomanometria, i challenge
aspecifici (stimolazione), l’ossido nitrico nasale, il dosaggio dei mediatori
(lavaggio nasale, condensato esalato, siero, escreato), il picco di flusso
nasale e le analisi microbiologiche. Le patologie associate Alla rinite allergica
possono associarsi altre patologie come asma e congiuntivite. Asma: recenti studi
dimostrano come dietro una rinite allergica si nasconda spesso una forma di
asma ignorata e quindi in un certo modo può servire da spia di allarme. La
rinite e l’asma, infatti, sono aspetti clinici differenti di un unico disordine
dell’apparato respiratorio quindi i pazienti con rinite allergica devono sempre
essere indagati per una eventuale presenza di sintomi asmatici. La prevenzione
e il trattamento della rinite allergica possono influenzare l’insorgenza di
asma. Congiuntivite: sono molti i soggetti che, affetti da rinite allergica,
hanno il sintomo degli “occhi arrossati”. L’arrossamento oculare può essere
provocato da molteplici condizioni anche non di tipo allergico e l’allergia
oculare è un entità eterogenea che comprende diverse forme con diversi
meccanismi, segni, sintomi e risposta al trattamento. Rinosinusite: è estremamente comune. Nella stragrande maggioranza dei
casi, è controllata da una adeguata gestione medica senza la necessità di un
intervento chirurgico e la chirurgia deve essere considerata solo in quei
pazienti nei quali le terapie farmacologiche non hanno avuto successo. Poliposi nasale: può essere presente nei pazienti allergici, anche a chi
si dimostra negativo ai test cutanei. E’ la conseguenza di una risposta infiammatoria
che determina un aumento volumetrico della sottomucosa con la formazione dei
polipi. Otite Media Essudativa: è una infiammazione dell’orecchio medio caratterizzata
da un versamento nella cassa timpanica. Si manifesta in particolare nei bambini
fra gli 8 e i 10 anni e frequentemente è bilaterale. È favorita – soprattutto
nel bambino - dalle allergie, dalle infiammazioni delle vie aeree superiori,
dall’insufficienza tubarica, dall’ipertrofia delle adenoidi e dall’immaturità
del sistema immunitario. Nell’adulto compare più di frequente per infezioni
ricorrenti alle prime vie respiratorie. Sintomo caratteristico è la sordità
cosa che comporta distrazione e ritardo nell’apprendimento. Disturbi del sonno: la rinite allergica, così come l’asma, può influenzare
il sonno notturno e, di conseguenza, la vita giornaliera di chi ne soffre. I
soggetti con rinite allergica possono andare incontro ad apnee notturne. La
causa dipende da molti fattori tra cui l’ostruzione delle vie aeree, la
congestione nasale, la sensazione di prurito. Il picco della congestione nasale
può avvenire durante le primissime ore del mattino ledendo la qualità del
riposo. |