In
primavera con la ripresa della natura e, speriamo con il Virus Covid 19 cinese
sconfitto, concediamoci una gita fuori porta, in Toscana, in un luogo ameno:
Agriturismo Podere Pratella, Monteverdi Marittimo, Pisa
AL CITTADINO NON FARE SAPERE
QUANTO E’ BUONO IL CACIO CON LE PERE
Ricordi
di un viaggio in Toscana fra i sapori della terra.
All’agriturismo
ora non si lavora più il latte, ma si producono frutta e verdura di ottima
qualità. Da questi la brava Angela ne fa marmellate e verdure in conserva che si
possono acquistare. Angela con i fiori di zucca, verdure, uova di galline
ruspanti, fa una cucina ricca di sapori ed aromi da consumare in un ambiente
idilliaco. Prepariamoci a una gita golosa per la prossima primavera,
rigenerante in un ambiente tranquillo, di antichi sapori, a prezzi contenuti.
Per questi consultare le offerte prima della partenza.
Molti
gli animali da cortile, anche per istruire i bambini di città che difficilmente
li conoscono dal vivo.
Il formaggio,
un alimento multiforme che accompagna l’uomo dalla più tenera infanzia, dalla
notte dei tempi. La storia fa risalire la scoperta del cacio ad un contadino
che, per trasportare del latte si servì di un otre ricavato dallo stomaco di
capra: giunto a casa, trovò che si era quasi solidificato. L’ignoto divenne
capostipite del vasto e nobile casato dei casari.
Oggidì si
conoscono tutte le caratteristiche nutritive del formaggio, come detta la
dieta, ma l’arte del cacio non industriale è poco diffusa. I caseifici
assomigliano ad asettici laboratori secondo le direttive della UE (tutto in
acciaio), non più piani in legno pregiato per le stagionature. Le lavorazioni
vengono giustamente effettuate in modo programmato e controllato, attenendosi a
complesse formule chimiche e fisiche.Tuttavia è ancora possibile ripercorrere
gli antichi gesti che per molti secoli hanno permesso agli uomini di utilizzare
il latte che altrimenti in breve inacidisce.
A Pratella
(Pisa) grandi e piccini, sotto l’attenta regia di Angela, imparano a
trasformare il latte delle mucche della fattoria e quello delle pecore del
pastore confinante in forme di formaggio dopo una attenta manipolazione. Dal
latte si impara anche a cavar le ricotte, da gustare dolci o salate, le
mozzarelle cale e filate, la panna, il burro e il latticello, lo yogurt.
Sappiate che
un nostro vago accenno alla temperatura delle mani di chi fa il cacio,
rinfocola una disputa tra Angela e Alessandro se sia meglio la mano fresca o la
mano calda: a sostegno delle sue tesi, Alessandro invoca l’antico aforisma:
Il
cacio è sempre sano
Se
vien da parca mano
E, lasciando
trasparire il suo trascorso di libraio, cita il vocabolario della lingua
italiana che a parco assegna significato di sobrio, frugale, quindi il cacio è
cibo amico al corpo umano purché sia usato con parsimonia, ma parco ha anche
valore di temperato, meno caldo: infine ci vuole la mano fresca. Angela non
cede al richiamo delle parole e ricorda di aver per anni lavorato al caseificio
e cala nel discorso tutto il peso dell’esperienza: mano calda è meglio. Il
citato vocabolario a ben guardare risulta stampato a Firenze 150 anni fa.
Oltre al
formaggio avevo in mente di fare molte altre cose, ma le settimane in Toscana
sono più corte che altrove, ed allora abbiamo fissato con Alessandro un’altra
settimana per scoprire con i cavalli i sentieri della macchia mediterranea per
i viottoli che collegavano le carbonaie. Gli itinerari culturali e storici, li
rimando a un’altra occasione: Suvereto, Massa Marittima, Larderello, Volterra
saranno un’altra meta. Abbiamo scoperto che il mare è vicino, che a primavera
fioriscono le orchidee spontanee e che ancora molto c’è da scoprire. Ho fatto
bene a venir in Alta Maremma di questi tempi che hanno reso rinomato il cacio
marzolino.
Parto con il
mio gastronomico bottino e qui Angela ride: la prossima volta avrò non solo
cacio, ma anche olio, marmellate, funghi, sottaceti. Prima dell’arrivederci il
bicchiere della staffa di quel bicchierino casereccio che la sera, davanti al
camino, ci ha tenuto le mani legate e la lingua sciolta.
Pia Bassi
Una ricetta di Angela
“Dolce ricotta, dolce cacio”
Scegliete freschissima ricotta,
meglio se di pecora,
eccelsa ancor calda,
fatela in più parti,
Premunirsi di zucchero,
cannella fina,
marmellata di zucca,
di corbezzoli,
di amarena,
di rosa canina.
Anche miele di castagno.
Un sapore ad ogni fetta,
ma l’ultima
resti netta.
Si cambi la ricotta
Con grondante raveggiolo,
altra idea ghiotta.
Informazioni:
L’azienda agrituristica Podere Pratella di Angela e
Alessandro Colletti si trova in località Pratella, via della Badia 19, nel
comune di Monteverdi Marittimo (Pisa) a circa 20 km dalla S.S.1 Aurelia, bivio
di Venturina.
Tel, 0565/784325. Cell. 3394146536
Infoagripratella.com
www.agripratella.com
wwwfacebook.com/AgriturismoPoderePratella