GRUPPO DI ESPERTI ITALIANI CHIARISCE CRITERI PER CANDIDARE PAZIENTI
ALL’IMMUNOTERAPIA ALLERGENE SPECIFICA (AIT): TRATTAMENTO CHE AGISCE SULLE CAUSE
DELL'ALLERGIA ALLE GRAMINACEE I criteri per identificare i candidati all'opzione terapeutica, che interviene sulle cause e non solo sui sintomi
dell'allergia respiratoria, saranno presentati nel corso del Congresso 2024
dell'European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI), in programma a Valencia, Spagna, dal prossimo 31 maggio. L'abstract scientifico porta la firma del gruppo di studio italiano “POLLINATE”, formato da giovani
allergologi. Lacrimazione degli occhi, prurito e congestione nasale, starnuti,
caratteristiche secrezioni nasali liquide come l'acqua: sono alcuni dei sintomi
tipici dell'allergia alle graminacee, una vasta famiglia di piante
erbacee, spontanee e coltivate (quali i cereali), produttrici di polline e
responsabili di reazioni allergiche nelle persone sensibilizzate, molte delle
quali hanno una predisposizione ereditaria. L'allergia
alle graminacee ha una stagionalità che coincide con il momento di
pollinazione, indicativamente con i mesi primaverili, sebbene si
registrino variazioni legate a località geografica e condizioni climatiche. Non
trascurabile, inoltre, la seconda fioritura, che si concentra intorno alla fine
dell'estate e l'inizio dell'autunno. Inizia dunque un lungo periodo di poca
pace per chi soffre di questa assai diffusa allergia respiratoria. «Parliamo di una quota rilevante della popolazione italiana: si stima
infatti che, in alcune aree, ne sia affetto fino al 20% degli individui»,
commenta Remo Poto, Allergologo e Immunologo Clinico dell'Università
degli Studi di Napoli Federico II. «I sintomi si manifestano spesso nella
seconda infanzia, tra gli 11 e i 17 anni – continua Poto – ma possono
presentarsi anche in età adulta. Se non trattata, l'allergia alle graminacee
può portare a complicazioni (asma bronchiale e rinosinusite cronica)
e influire significativamente sulla qualità di vita (disturbi del sonno e
ridotta capacità di concentrazione)». Eppure,
nonostante l'incidenza e
le conseguenze, l'allergia alle
graminacee viene sottovalutata – se non addirittura ignorata – e sotto
trattata, perlopiù per mancato riconoscimento dei sintomi, simili a quelli di
un raffreddore comune, e limitato accesso a cure specialistiche. Ad oggi, il
solo trattamento capace di agire sulle cause dell'allergia è l'Immunoterapia Allergene Specifica (AIT), che affianca le opzioni terapeutiche puramente sintomatiche, come gli antistaminici
e i corticosteroidi topici. Prosegue
Poto: «L'AIT modifica il decorso naturale dell'allergia, riducendo la severità
dei sintomi a lungo termine e prevenendo lo sviluppo di asma o di nuove
sensibilizzazioni. Il trattamento si basa sulla somministrazione sublinguale
quotidiana – per un tempo non inferiore a 3 e fino a 5 anni – di una dose
crescente e controllata di estratti dell'allergene, fino alla completa desensibilizzazione. Terminato questo ciclo,
l'AIT fornisce una protezione per un
periodo che può durare fino a 10 anni. Rimborsata in Italia, l'AIT è
sicura, priva di effetti collaterali significativi, compatibile con i farmaci
sintomatici e in grado di offrire benefici già dopo pochi mesi di terapia». Come
riconoscere chi può beneficiare dell'Immunoterapia Allergene Specifica? «Il documento Improving
Allergen-Immunotherapy: Practical Tools for Young Allergists – spiega
Poto – propone una flow-chart diagnostica e un modulo di eleggibilità per
agevolare la valutazione clinica dei pazienti e la prescrizione dell'AIT
seguendo le linee guida. Questo lavoro, rivolto a medici neospecialisti e
medici di base, fornisce criteri chiari per identificare i candidati all'AIT,
evidenziando l'importanza di questo trattamento come opzione terapeutica personalizzata». Il lavoro
scientifico, curato dal gruppo italiano “POLLINATE” che vede protagonista il
Dott. Poto e altri giovani allergologi attivi in varie regioni italiane, sarà
presentato all'EAACI Congress 2024, il congresso annuale dell'European Academy of Allergy and Clinical Immunology, in programma a Valencia, Spagna, dal prossimo 31 maggio al 3 giugno. “A differenza
di quanto comunemente si pensa – chiarisce Simona Barbaglia, Presidente
dell’Associazione Nazionale pazienti RESPIRIAMO INSIEME-APS – un allergico
alle graminacee non ha “solo un po’ di naso che cola e qualche colpo di tosse”
nella stagione primaverile, ma nel tempo, soffre di una varietà di sintomi e
problemi che possono essere molto gravi. I pazienti allergici sono spesso
costretti ad assumere significative quantità di antistaminici, decongestionanti
e cortisonici per naso ed occhi, farmaci per l’asma, sedativi per riposare,
ansiolitici per affrontare le notti, caratterizzate da ansia, agitazione ed
insonnia e giornate in cui sono spossati, stanchi, deconcentrati. Questi
farmaci agiscono sui sintomi, riducendo le conseguenze della reazione
allergica, ma non risolvono il problema, mentre, come le evidenze scientifiche
dimostrano, l’immunoterapia allergene specifica (AIT), è l’unica terapia causale,
che agisce sulle cause della patologia, modificando in senso favorevole la
storia della malattia.” |