L'Amazzonia
e il caos climatico: la biologa Emanuela Evangelista in Italia. Emanuela Evangelista in Italia, ospite a
Pianeta Terra Festival Vivere nel cuore dell’Amazzonia - la
biologa italiana, presidente di Amazônia Onlus sarà intervistata dalla
giornalista Rosa Polacco per raccontare la tragedia del disboscamento e
degli effetti del cambiamento climatico. Ma racconterà anche l’indicibile bellezza
della foresta e dei suoi abitanti. Da giovedì 6 a domenica 9
ottobre si svolgerà la prima edizione di Pianeta Terra Festival,
diretto da Stefano Mancuso, progettato e organizzato dagli Editori
Laterza. Lo scenario sarà la splendida città di Lucca, che in alcuni dei suoi
edifici più suggestivi, ospiterà gli incontri con autorevoli scienziati,
antropologi, economisti, giornalisti, vincitori di premi Nobel. Nei 4 giorni
del festival gli ospiti concentreranno la loro attenzione nell’indagare sullo
stato di salute del nostro Pianeta, indicheranno soluzioni, si immagineranno
futuri durevoli e soprattutto si proverà a costruire una sensibilità e una
coscienza nuove rispetto alle gravi questioni ambientali, le cui conseguenze
riguardano il mondo intero. L’intervento di Emanuela Evangelista si
terrà sabato 8 ottobre alle 12,45 presso il Complesso di San Micheletto, Sala
dell’Affresco. https://www.pianetaterrafestival.it/8-ott-emanuela-evangelista/ Dopo il festival,
Emanuela Evangelista sarà in Italia per alcune settimane e sarà disponibile per
interviste o partecipazioni a trasmissioni e programmi mirati alla divulgazione
di temi ambientali. Emanuela Evangelista, biologa, nata a Roma e cresciuta
a Lanuvio, in provincia di Roma, è membro della Species Survival Commisson
(SSC) dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e Ufficiale dell'Ordine della Repubblica
Italiana. È inoltre Presidente di Amazônia Onlus,
con sede a Milano e Vicepresidente dell’associazione Trentino Insieme, con sede
a Trento. Essendo la foresta amazzonica uno degli ecosistemi più a rischio nel
pianeta, queste organizzazioni sono impegnate nella cooperazione internazionale
al fine di favorire la conservazione di questo ambiente e il contrasto
all’esodo dei nativi. Con la collaborazione degli abitanti del
fiume Jauaperi, stanziati negli stati brasiliani di Amazonas e Roraima, le
organizzazioni sopracitate hanno realizzato numerosi progetti di sviluppo
sostenibile e azioni di difesa del diritto alla salute e all’educazione. Pozzi
artesiani e orti comunitari, corsi di gestione, di leadership, di informatica e
di lingue, formazione di tecnici sanitari e agricoli e missioni mediche e, in
più, scuole, connessione internet, battelli e motoscafi per uscire
dall’isolamento e poter avviare nuove attività. Fondamentale il ruolo
dell’ecoturismo che, insieme alla raccolta sostenibile di frutti della foresta,
all’artigianato e alla ricerca scientifica, costituisce un’importante fonte di
reddito per numerose famiglie. Molteplici anche le opportunità di
interscambio culturale che le organizzazioni hanno offerto ai nativi attraverso
viaggi in altre regioni dell’Amazzonia e del Brasile ma anche in Europa e in
Africa per esperienze di cooperazione Sud-Sud. Nel 2018 quest’area di 600 mila ettari di
foresta tropicale protetta e volta all’uso sostenibile dei nativi (circa 1000
persone distribuite in 14 villaggi), è stata riconosciuta come Parco Nazionale
(Riserva Estrattiva del Basso Rio Branco-Jauaperi), diventando simbolo di
conservazione e lotta al caos climatico.
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