Il mensile
Archeo è in edicola con una ampia monografica dedicata alla presentazione
ragionata dei 150 musei archeologici del nostro Paese. Si tratta di una guida
davvero imperdibile per chi ama l’archeologia e, grazie ad essa, vuole essere
condotto alla scoperta dei tesori, spesso poco noti, dell’Italia più antica.
Un
posto di rilievo nella monografica di Archeo è riservato al Museo delle
Palafitte di Fiavè.
Solo
pochi giorni fa l’area archeologica palafitticola di Fiavè è stata completata
con la riproposizione del villaggio palafitticolo le cui testimonianze emergono
dalla vicina torbiera mentre altre, uniche al mondo, sono patrimonio del Museo.
Ad essere qui complessivamente offerta è l’esperienza di vivere nell’età del
Bronzo. In un ambiente ricreato non come parco divertimenti ma seguendo precisi
criteri scientifici. Il tutto in un contesto unico per bellezza e interesse
ambientale, area che è uno dei gioielli delle Valli Giudicarie, individuata
quale Zona Speciale di Conservazione dall’Unione Europea e compresa nella
Riserva di Biosfera UNESCO Alpi Ledrensi e Judicaria, il sito palafitticolo
preistorico che racchiude è riconosciuto dall'UNESCO quale Patrimonio Mondiale.
Tra
le novità proposte dalla preziosa guida c’è anche il Museo Archeologico
nazionale di Cividate Camuno, di recentissima inaugurazione nella sua rinnovata
sede.
Per
l’arte rupestre la Val Camonica è Patrimonio dell’Umanità e la Monografica di
Archeo correttamente segnala il Museo Nazionale Archeologico della
Preistoria della Valle Camonica, a Capo di Ponte.
Ma
la Valle Camonica Romana non è meno sorprendente. È anzi una delle realtà
archeologiche più rilevanti dell’intero arco alpino. E, a documentarla sono i
reperti esposti nel nuovo Museo statale di Cividate Camuno, l’antica
Civitas Camunorum. Tra i capolavori che non ti aspetti, la maestosa dea Minerva
dal santuario di Breno e il nudo maschile ritrovato nel Foro. E, intorno
al nuovo Museo, le testimonianze superstiti dell’antica città romana.
È
ancora oggetto di completa riqualificazione e di un nuovo, originale quanto
spettacolare allestimento, un altro dei Musei illustrati nella monografia di
Archeo, quello Archeologico Nazionale di Parma, compreso nella Nuova Pilotta.
Questo Museo, straordinariamente ricco di reperti documenta mezzo milione
di storia dell’umanità. Risale infatti al Paleolitico Inferiore (che nel nostro
continente viene collocato tra i 750.000 e i 120.000 anni) il “bifacciale
acheulano”, la selce datata attorno al mezzo milione di anni, scelta
quale nuovo simbolo del Museo. Il reperto, che ci riporta ai primordi della
creatività umana ed accoglie i visitatori del nuovo Museo Archeologico. Posto
al centro di una vetrina, cattura lo sguardo, visibile già
dalla strada, appena superato il portale preceduto dai due leoni marmorei che
sembrano voler difendere l’ingresso al nuovo straordinario Museo parmense.
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