MONITORAGGIO
DEGLI ASTEROIDI, L’ITALIA IN PRIMA FILA
In attesa del lancio di LICIACube dell’Agenzia Spaziale
Italiana realizzato da Argotec,
che partirà a bordo della missione DART NASA, Italia e
Europa rinnovano l’attenzione per i sistemi di difesa planetaria anche grazie
al nuovo centro di monitoraggio Near-Earth Object Coordination Center all’ESA/ESRINdi
Frascati
Roma, 11 ottobre 2021 -Asteroidi sotto controllo dalla Terra e dallo spazio. I
programmi di difesa planetaria sono prioritari per le agenzie spaziali di tutto
il mondo e vedono l'Italia, con l’Agenzia spaziale Italiana, protagonista,come
si evince anche dalla partecipazione del nostro Paese al primo esperimento di
deflessione orbitale degli asteroidi obiettivo delle missioni DART, LICIACube
ed HERA.
Nella
sede dell’ESA/ESRIN di Frascati viene inaugurato il nuovo centro dell’ESA Near-Earth Object Coordination Center(NEOCC), che si occuperà di monitorare
le orbite di asteroidi e comete nel Sistema Solare e valutare la minaccia
rappresentata da eventuali rocce spaziali che si avvicinano alla Terra.
Osservazioni
e monitoraggio non solo da terra ma anche dallo spazio. C'è grande attesaper il
lancio del cubesat italiano LICIACube,
un cubesat 6U, realizzato interamente negli stabilimenti di Argotec a Torino, con il finanziamento
e la collaborazione dell’Agenzia
Spaziale Italiana, che partirà a bordo della sonda DART (Double
AsteroidRedirection Test) della NASA, il cui lancio è previsto alla fine di
novembre. Si tratta della prima missione di difesa planetaria da futuri
potenziali minacce di asteroidi in cui l’Italia vanta un ruolo di primo piano.
LICIACube
verrà rilasciato dieci giorni prima dell’impatto della sonda DART con il
satellite naturale dell’asteroide Didymos, e il suo compito sarà quello di
fornire immagini per la determinazione della dinamica della plume, che si
svilupperà a seguito dell’impatto, che riveleranno le informazioni essenziali
per la determinazione del parametro di impatto, indice della modifica orbitale
di Dimorphos.
La
missione LICIACube sarà tra le più impegnative mai effettuate da un cubesat
nelle difficili condizioni dello spazio profondo, a causa anche della velocità
elevata con cui il satellite sorvolerà, grazie ad un sistema a guida autonoma,
la scena dell’impatto di DART con l’asteroide – a circa 21.000 km/h. Al momento
non esiste un pericolo imminente di un possibile impatto, ma la collisione di
un asteroide con la Terra è un rischio non trascurabile. Questa missione
rappresenta il primo passo verso un nuovo metodo tecnologico di difesa
planetaria ed è significativo e molto importante che a
giocare un ruolo decisivo sarà anche l’Italia.
Il
team LICIACube di supporto alle operazioni di missione è un team tutto
italiano e comprende ricercatori dell’Istituto
Nazionale di Astrofisica (INAF), del Politecnico
di Milano, delle Università di
Bologna e Università Parthenope di Napoli, dell’IFAC-CNR di Firenze. LICIACube sarà la prima missione nello spazio
profondo sviluppata e gestita autonomamente da un team italiano che, oltre a
testimoniare in-situ l’impatto della sonda Dart, fornirà informazioni preziose,
per valutare la deflessione orbitale, attraverso l’immagini delle due camere a
bordo del cubesat e grazie ad un lavoro intenso sulle traiettorie e la
predizione orbitale, che condurranno ad un opportuno fly-by con Dimorphos. A
seguito delle immagini, si valuteranno i potenziali risvolti scientifici.
L’ASI, oltre a finanziare e coordinare la missione, ha anche un ruolo
attivo nella gestione dei dati: la Space Science Data Center (SSDC-ASI) gestirà
lo Science Operations Center (SOC), che avrà il compito di trasformare le
immagini acquisite in volo nello standard FITS, calibrarle, archiviarle e
metterle poi a disposizione degli utenti anche attraverso i suoi tool
scientifici.
Grazie
a missioni come LICIACube e a centri di monitoraggio terrestri, come il NEOCC,
sarà possibile individuare gli oggetti rischiosi, comprendendone la traiettoria
e lavorando a soluzioni che garantiscano la nostra sicurezza.
Il
nuovo centro NEOCC, nello specifico, rappresenterà il punto di accesso ad
un’intera rete di dati europei per determinare l’orbita e il rischio di impatto
di questi antichi corpi celesti, proponendo, ove necessario, misure atte a
mitigare eventuali danni.
Per maggiori
info:
Ufficio
stampa Agenzia Spaziale Italiana
06 8567 431
/ 887 / 655
stampa@asi.it