Auto elettrica: con le
case automobilistiche impegnate a raggiungere gli obiettivi climatici
dell'Unione, nel 2025 le BEV potrebbero rappresentare il 24% del mercato
europeo Le case automobilistiche hanno davanti
a loro una strada chiara per raggiungere gli obiettivi climatici dell'UE
previsti per il 2025, ovvero per ridurre del 15% la media emissiva del loro
venduto annuo: questa strada coincide con la rapida crescita di vendite attesa
per le auto elettriche. È questa la previsione di Transport
& Environment (T&E), la principale organizzazione non governativa
europea in materia di decarbonizzazione dei trasporti, che nella sua ultima analisi elabora diversi scenari su come i carmaker potranno
centrare i target 2025. Nello scenario centrale di T&E - basato sulle
vendite della prima metà di quest'anno, sui forecast di vendita e sui piani
industriali e di mercato delle case auto [1] - le auto elettriche (BEV), il
prossimo anno, dovrebbero raggiungere una quota di mercato compresa tra il 20
e il 24%. Obiettivi climatici: BEV potranno
contribuire per il 60% alla riduzione delle emissioni Alcune case auto chiedono all'UE di far
scattare una clausola di crisi per posticipare di due anni gli obiettivi di
riduzione delle emissioni di CO2 previsti per il 2025, citando i timori per il
rallentamento delle vendite di veicoli elettrici. Ma lo scenario centrale di
T&E prevede che saranno proprio le BEV il principale strumento a disposizione
dell’industria per ridurre la sua impronta emissiva: esse, in
questo scenario, contribuiranno in media per il 60% alla riduzione delle emissioni che le
case automobilistiche dovranno conseguire entro il prossimo
anno. Ciò sarà anche il risultato, tra il 2024 e il 2025, dell’ingresso sui
mercati di sette nuovi modelli full electric sotto i 25.000 euro. BEV vs ibride: le strategie dei
carmaker Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia, ha dichiarato: “Il 2025 sarà un
anno importante per gli europei che desiderano acquistare un'auto elettrica. Le
BEV dovrebbero arrivare a rappresentare quasi un quarto delle auto nuove
vendute nei mercati dell’Unione, grazie alla commercializzazione di una
gamma di nuovi modelli più economici. Per contro, la nostra analisi mostra come
l’automotive europeo, per centrare i suoi obiettivi climatici, tenda ancora
a puntare sull’auto ibrida, ovvero su una tecnologia ben più emissiva
dell’elettrico e con poche prospettive di miglioramento. È una strategia poco
lungimirante per il clima e per la competizione con l’industria cinese”. Stellantis e Volkswagen potrebbero
puntare sulle ibride per ridurre oltre il 30% delle emissioni Sempre secondo lo scenario centrale
della modellizzazione di T&E, che elabora e integra i forecast di vendita
della società di ricerche di mercato GlobalData, mentre il maggior contributo
all’abbattimento della CO2 verrebbe dalle BEV, grandi gruppi come Stellantis e
Volkswagen
dovrebbero conseguire una quota importante dei loro risparmi emissivi per
essere conformi alle norme europee, affidandosi a veicoli ibridi (HEV),
rispettivamente per il 33% e il 30% della riduzione di emissioni necessaria. Le
vendite di auto ibride dovrebbero anche colmare una parte significativa del gap
emissivo per Mercedes-Benz (17%) e Renault (15%).
Sempre secondo lo scenario centrale di T&E, oltre ai suoi modelli
completamente elettrici, BMW dovrebbe dipendere dagli ibridi plug-in per
ottenere il 18% della riduzione delle emissioni necessaria al
raggiungimento dell'obiettivo UE 2025. Puntare sulle ibride ridurrebbe la
quota di mercato delle BEV In un ulteriore scenario elaborato da
T&E in cui le case auto si affidano maggiormente alla vendita di ibridi per
rispettare l'obiettivo (scenario “high HEV”), la quota di mercato complessiva
delle BEV, nel 2025, dovrebbe toccare quota 20% rispetto al 24% previsto
invece con lo scenario centrale. In tutti gli scenari, Volvo Cars è già oggi
conforme alla normativa EU grazie alle elevate vendite di BEV. Gli impatti dei meccanismi di
flessibilità sul mercato dell’elettrico La normativa prevede, inoltre, ulteriori
meccanismi
di flessibilità per centrare i target UE. Nel caso in cui la
media emissiva del nuovo immatricolato ecceda gli obiettivi fissati
dall’Unione, gli auto maker possono “unirsi”
(pooling) ad altri produttori per contabilizzare
congiuntamente le emissioni. Se VW si alleerà con Tesla, ad esempio, nel 2025
il suo obiettivo di vendita di auto elettriche potrebbe ridursi dal 22% al 17%.
Un’alleanza tra Ford e Volvo, come già avvenuto nel 2021, potrebbe contenere
gli obiettivi di vendita del gruppo di Detroit al 9% delle sue vendite (invece
del 21%). T&E ai legislatori Ue: fare di più
per sostenere il mercato dell’elettrico Lo scorso luglio, la presidente della
Commissione europea Ursula von der Leyen ha confermato
l'obiettivo UE del 100% di vendite di auto a zero emissioni nel 2035. T&E
chiede ai legislatori europei e nazionali di fare di più per sostenere la domanda
di veicoli elettrici, con politiche per una maggiore
penetrazione delle BEV nelle flotte aziendali, per un dispiegamento efficiente
e capillare delle infrastrutture di ricarica e con programmi di leasing
sociale, come sperimentato in Francia. Boraschi: “Serve un ambiente normativo
stabile, si pongano obiettivi su flotte aziendali” Andrea Boraschi ha dichiarato: “La Presidente von der Leyen ha posto fine
all'incertezza sugli obiettivi di riduzione della CO2 per le auto. È un
segnale positivo, il suo, ma non basta. Ora è urgente che l'UE sostenga la
diffusione delle auto elettriche fissando obiettivi di elettrificazione per le flotte
aziendali. I governi devono creare un ambiente normativo stabile per
i veicoli elettrici, con obiettivi nazionali per le reti di ricarica e un
sostegno mirato agli acquirenti.” |