Biennale Internazionale
di Antiquariato di Roma
martedì 30 settembre
dalle ore 10.00 alle 13.30
Roma, Palazzo Venezia, via del Plebiscito 118
Ulteriori informazioni ed immagini: www.studioesseci.net
Comunicato Stampa
“Sarà una Biennale rivoluzionaria, perché volta pagina sul modo di organizzare,
presentare e apprezzare l’antiquariato”. Luigi Michielon, patron della Biennale
Internazionale di Antiquariato di Roma, ne presenta con questa promessa la nona
edizione. E le novità, in effetti, non mancano. A restare fissa è solo la sede,
Palazzo Venezia, dal primo al 6 ottobre resa ancora più preziosa dai ricchi
arredi verdi, affidati al Gruppo Mati.
Le molte differenze con le edizioni precedenti e con le altre mostre di
antiquariato iniziano innanzitutto con un allestimento pensato per assicurare
il giusto spazio e la giusta visibilità ad ogni galleria evitando i classici
stand fieristici e sfruttando le meravigliose sale di Palazzo Venezia come
cornice delle opere e degli oggetti esposti. Una rigida selezione di ciò che
sarà in mostra, inoltre, assicurerà qualità ed eccellenza ai visitatori, un
pubblico internazionale, colto, esigente, fatto di appassionati e veri
intenditori.
Un vero punto di svolta sarà rappresentato dalla tecnologia che offrirà un
nuovo modo di vivere e apprezzare l’antiquariato: una app, sviluppata ad hoc
per la Biennale, consentirà di richiamare sul proprio tablet la scheda
storico-artistica e i dati tecnici delle opere esposte e di entrare in contatto
diretto con le gallerie presenti.
L’organizzazione della Biennale, inoltre, ha lavorato duramente per ottenere il
“diritto di notifica” per le opere esposte assicurando agli acquirenti la
possibilità di godersi da subito gli oggetti acquistati.
Grazie a questa nuova veste, la Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma
è stata scelta come esempio dell’Italia della qualità ma anche
dell’innovazione, e per questo è stata inserita tra le eccellenze del Semestre
Italiano in Europa.
Alcune tra le opere in mostra...
Rischiando di tralasciare proposte altrettanto notevoli, citiamo quelle di
Cesare Lampronti, che della manifestazione romana è il Presidente. Cesare
Lampronti ha selezionato il meglio del segmento del quale è leader: i grandi
vedutisti, da Bellotto e Van Wittel e i Maestri caravaggeschi.
Fabrizo Moretti, segretario generale della Biennale Fiorentina, ha riservato a
Roma opere straordinarie dei grandi toscani del Quattro e Cinquecento, opere
degne di apparire nei grandi musei come spesso, in effetti, accade per alcune
delle sue proposte.
E’ un terreno, quello dei grandi toscani e in generale dell’arte antica, sul
quale ha molto da dire anche Alessandra di Castro che propone – ovviamente tra
le altre – una bellissima Madonna e Santi di Matteo di Giovanni, oltre ad un
San Girolamo del Cavalier d’Arpino.
Punta molto in alto Giovanni Pratesi che affascina con un bellissimo Torso di
Venere del primo secolo dall’illustre lignaggio. Appartenne infatti a Lorenzo
il Magnifico. Poi testimonianze dell’Italia delle grandi Casate. Come la
portantina di Rapous fatta per Casa Savoia (Gallerie Benucci) o la meravigliosa
acquasantiera in argento di Casa Borromeo (Dario Ghio) o la coppia di consolle
di origine principesca romana proposte da Il Quadrifoglio.
Un’opera di altissima qualità del fiammingo Mattia Stomer è tra le proposte di
Carlo Orsi mentre Valerio Turchi esporrà una sequenza mozzafiato di marmi greci
e romani, tra cui l’eccezionale testa di Antonino Pio in marmo pario e un
plastico torso del secondo secolo.
E’ un disegno che Annibale Carracci realizzò per la Galleria di Palazzo Farnese
il “Nudo maschile seduto” proposto da Fondantico di Tiziana Sassoli.
Anche Robilant + Voena puntano sulla scultura antica portando il Giove del
primo secolo appartenente alla celebre Collezione Giustiniani. Di tutt’altra
epoca ma di sicuro prestigio il Concetto spaziale del 1961 di Fontana.
Del Novecento anche il Picasso del 1947 esposto da Tornabuoni o lo “Scoglio
siciliano” di Savinio proposto da Laocoonte. E ancora l’Icaro, scultura di
Chambellam per l’aeroporto di New York degli anni trenta della Galleria
Roberta&Basta
Quella appena descritta è una difficile selezione tra le opere in mostra che
trascura sicuramente pezzi di straordinaria importanza. Tra le migliaia di
oggetti esposti, infatti, ci sono proposte che spaziano dalla grande scultura
greco-romana alle opere di artisti viventi che, messi insieme, trovano nella
rarità, la qualità e la ricercatezza il vero fil rouge dell’intera Biennale.
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