Tempi dimezzati per
una biopsia al seno e sistemi
mammografici sempre più precisi in sperimentazione
all'Istituto Nazionale dei Tumori L'INT si conferma all'avanguardia nella diagnosi del tumore al seno grazie
a un sistema robotizzato in 3D per la biopsia stereotassica della mammella
(tomobiopsy), a un nuovo sistema di ecografia automatizzato che prevede la sola
presenza di un tecnico e a uno studio per la mammografia in tomosintesi con
mezzo di contrasto. Milano, 17 maggio 2016 - Sottoporsi a
mammografia e contestualmente a esame bioptico, eseguito in soli 7 minuti, con
la minima invasività e con una diagnosi sempre più accurata, è possibile
all'Istituto Nazionale dei Tumori, centro di eccellenza per la diagnosi e
la cura del cancro. Per sei mesi resterà in uso in INT, in via sperimentale, Tomobiopsy, un
nuovo metodo di indagine bioptica che si basa sull'utilizzo della tomosintesi, un sistema di stratificazione dell'immagine senologica in 30-40 sezioni che
garantisce una sensibilità e specificità aumentata e una diagnosi sempre più
precisa ed accurata. "La tomobiopsy è indicata a tutte
le pazienti che, dopo aver fatto una mammografia, devono sottoporti a una
agobiopsia stereotassica - spiega il dottor
Gianfranco Scaperrotta, responsabile dell'Unità Semplice di Diagnostica
Senologica dell'INT-. La paziente esegue l'esame distesa su un lettino, non seduta, e la
procedura rispetto al solito si svolge in tempi ridotti. Inoltre questa nuova
tecnologia, non ancora commercializzata e in sperimentazione all'Istituto dei
Tumori e in altri due centri in Europa in questi mesi, è più precisa e permette
di individuare le lesioni in modo più accurato, consentendoci inoltre una
riduzione consistente della dose radiografica". La tecnologia tomosintesi - prosegue
Scaperrotta - permette di individuare microcalcificazioni e lesioni di 2-3
millimetri, quindi di scoprire il tumore in una fase pre-clinica, mentre si sta
formando". In questi mesi l'INT, tra i primi
ospedali in Italia, sta testando anche un sistema di
ecografia della mammella automatizzato: questo esame non
necessita infatti della presenza di un medico in sala, ma di un tecnico che
acquisisce le immagini, che verranno visionate in un secondo momento dallo
specialista. "In questo modo - approfondisce Scaperrotta -, si potrebbero
fare molti più esami durante una giornata, con una potenziale ricaduta positiva
sulle liste di attesa ". All'Istituto Nazionale dei Tumori, dove
ogni anno vengono eseguite 15 mila mammografie e, in
media, 1500 biopsie, partirà a breve anche uno studio - ora sottoposto al
consenso del comitato etico - per l'utilizzo del mezzo di contrasto nella
mammografia in tomosintesi. "Si tratta di uno studio blindato
che si svolgerà con il consenso approvato della paziente. L'obiettivo è
riuscire meglio a capire come è composto, in termini di caratteristiche
biologiche, il tumore mammario in base alla risposta al liquido di
contrasto", conclude il medico. E' possibile scaricare il comunicato
stampa al seguente link Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Value Relations Marco Giorgetti Chiara Merli Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Istituto Nazionale Tumori |