Bilancio nettamente
positivo per la prima edizione della Fiera Nazionale BOLOGNA IN VINO.
“Le travail fait les jours prospères, le vin fait les dimanches heureux” (trad. Il lavoro rende i giorni prosperi, il
vino le domeniche felici) scriveva Charles Baudelaire nei suoi “Piccoli Poemi
in Prosa” del 1868. E lo scorso fine settimana a Bologna se ne è avuta la
riprova! Sono infatti state circa 2500 le persone che hanno approfittato della
prima edizione della Fiera Nazionale “BOLOGNA IN VINO” per regalarsi un
momento “edonistico” alla scoperta dei piaceri del palato attraverso le
degustazioni dei vini di 30 cantine presenti all’evento enologico organizzato
da Arte del Vino con FICO Eataly World proprio nel parco tematico
del cibo italiano, che ha fatto da cornice ideale alle tre giornate in
programma.
La prima giornata è stata quella più
preziosa per gli addetti ai lavori che hanno approfittato del giorno feriale
per poter offrire tutta l’attenzione alla conoscenza della produzione delle
cantine, arrivate da tutti gli angoli d’Italia per presentare i propri vini ma
anche la propria filosofia di vinificazione.Il sabato e la domenica invece sono
stati i momenti in cui è prevalsa l’affluenza dei visitatori, giovani e meno
giovani, veri appassionati o solo amanti curiosi del buon vino, che hanno
degustato i vini proposti, dialogato con i produttori e partecipato con vivo
interesse alle masterclass a cura di AIS - Associazione Italiana Sommelier -
confermando ancora una volta quanto sia sentita, in Italia, la “cultura del
vino”.
Le tre giornate di “BOLOGNA IN VINO” hanno voluto regalare ulteriore luce
alla ricchezza del panorama produttivo italiano passando attraverso la selezione
di cantine, selezione all’insegna della “varietà”.
Aziende di estensione ridotta, come NERO DEL BUFALO con i suoi 5 ettari nel
ravennate, a realtà come quella della siciliana ROCCHE DELLA SALA con ben 130
ettari di terreno.
Aziende che risalgono a tempi remoti, come la pugliese DOMUS HORTÆ, attiva sin
dal 1788! Mentre altre nascono da un amore per il vino tanto appassionato
quanto recente come LA VALLE DELLA LUNA, del 2013, che coltiva i più pregiati
vitigni autoctoni siciliani.
Aziende che si avvalgono delle più moderne tecnologie per raggiungere livelli
di elevata competitività adeguata alla domanda del mercato globale, come la
calabrese CRISERÀ, e aziende che invece si rifanno alle lavorazioni
tradizionali con grandissima parte di manualità, come BADIA CREPALDO, BRUNNER,
o ancora CASTELLO POGGIARELLO, che affida l’invecchiamento di parte dei suoi
vini ad anfore di terracotta.
Aziende, tante, certificate BIO o che comunque seguono i dettami
dell’agricoltura biologica e della sostenibilità ambientale, come OTTO
LOGIURATO, MOMBISAGGIO, PODERE MESSINA, ANNAFRANCESCA, PEZZALUNGA.
Aziende da territori da sempre vocati alla produzione vitivinicola, come i
colli tortonesi di IL VINO E LE ROSE, il trevigiano di BARDI, Le langhe di
VEGLIO la Maremma di POGGIO LEVANTE, il terreno vulcanico del Lago di Bolsena
di PIANCARDO… o da territori “emergenti” come quelli reggini di BARONE DI
BOLARO, i colli bellunesi di PIRAS, la Val di Foro di CA’ D’ABRUZZO.
Tante realtà “premiate”, come LA CARCAIA, BEKEKE, FATTORIE AZZOLINO,
FEDRIZZI.
E, per finire, realtà peculiari come RESINÆ FARM con la sua Grappabis ottenuta
dalla canapa, gli amari di PEROLLO del Consorzio Pegaso, un Vermouth da uve
Moscato d’Asti di SEIROLE.
Una sfida, quella di “BOLOGNA IN VINO”,
che si può ben ritenere vinta, tanto da far pensare, per il 2022, al raddoppio
degli appuntamenti, con un’edizione primaverile intorno a fine marzo - primi di
aprile, e una autunnale anticipata alla fine di ottobre.
L’arrivederci è dunque ai primi caldi
primaverili, mentre il ringraziamento per quanti – organizzazione, pubblico,
media – hanno reso un successo questa prima edizione è doveroso fin da subito.
Ci si rivede nel 2022!