Un bosco sonoro contro
lo stress digitale
In Val di Rabbi apre
Fruscìo
Inaugurato nel Parco Nazionale dello
Stelvio trentino un originale percorso con postazioni sonore ed esperenziali
che attraversa i boschi di conifere e promette di rigenerare spirito e corpo.
Una risposta suggestiva e originale all’iperdigitalizzazione e ai suoi
pericolosi sintomi
Val di Rabbi (TN) 12 giugno 2022 – Onnipresente,
pervasiva, ossessiva e stordente. È la tecnologia digitale, capace da tempo di
plasmare il nostro stile di vita con tutti i pregi ma anche i difetti,
tutt’altro che trascurabili, che ciò comporta. Le conseguenze della
sovraesposizione, del resto, stanno emergendo un po’ ovunque, tra vere proprie
patologie, malessere diffuso e voglia di staccare. Ed è proprio quest’ultima
spinta, a suggerire nuove soluzioni
fondate sulle straordinarie risorse offerte dalla natura.
Tra
queste si inserisce “Fruscìo”: nome
evocativo attribuito non a caso a un itinerario suggestivo e catartico
itinerario del parco delle Pozzatinein Val di Rabbi, valle laterale
della Val di Sole, in Trentino. Al suo interno, sorgono sette postazioni
sonore ed esperienziali pensate per amplificare i rumori del bosco, che
sono state inaugurate ufficialmente questo weekend.
Il
percorso, immerso in una idilliaca foresta di abeti e larici, all’interno del Parco
Nazionale dello Stelvio trentino, è costruito attorno a sette postazioni
sonore ed esperienziali che comprendono campane di legno, mega-carillon
collegati agli alberi, tamburi ricavati dai tronchi, trombe giganti
per amplificare i rumori del bosco. Non solo: il percorso attraversa anche un “anfiteatro”
circolare in metallo lucido che riflette il paesaggio circostante a ricordare
uno specchio d’acqua, nonché un “campo triangolare” che comprende tre elementi
verticali in legno riforniti di libri, riviste e oggetti vari da poter fruire
contemplando il panorama circostante. Particolarmente suggestiva l’ultima
tappa, un omaggio al Maestro Arturo Benedetti Michelangeli, che porta i
visitatori a scorgere un pianoforte a coda, incastrato su una conifera a
10 metri di altezza. Si ammira lo strumento ma non lo si può suonare.
L’idea,
spiegano gli organizzatori, è di associare ogni postazione sonora a uno dei 7 Chakra, i centri di energia presenti
nel corpo umano secondo le filosofie orientali. «Vogliamo portare le persone ad
ascoltare il silenzio offerto dai boschi e i suoni degli elementi naturali
contro il bombardamento sonoro quotidiano. Una sorta di silenzio terapeutico» spiega Sara Zappini, direttrice delle Terme
di Rabbi. Per questo il percorso si conclude in un anfiteatro naturale in mezzo
al bosco, nel quale vengono installati strumenti musicali di legno che emettono
suoni sempre più alti. Un approccio mutuato dalle campane tibetane.
«Il
parco sonoro di Rabbi è un percorso di immersione nella foresta» spiega Emanuele
Lapiana, di O Suono mio, società ideatrice del progetto insieme allo studio di
architettura Raro. L’iniziativa è stata poi realizzata in collaborazione con
Terme di Rabbi e Azienda per il Turismo della Val di Sole, Comune di Rabbi e
Parco nazionale dello Stelvio trentino. «I visitatori potranno aumentare il
proprio benessere interiore sia attraverso i percorsi sonori, sia attraverso la
riscoperta dei silenzi della foresta e alcune esperienze fisiche che
saranno proposte in collaborazione con le terme: abbraccio degli alberi,
meditazione, lettura».
A motivare l’apertura dell’itinerario è
soprattutto la crescente consapevolezza dei danni da iperdigitalizzazione, un fenomeno che i lunghi periodi di
isolamento dell’era Covid hanno contribuito a esacerbare. Lo sanno bene medici
e psicoterapeuti, sempre più alle prese con pazienti che presentano sintomi
fisici e psichici legati all’eccesso di esposizione alle tecnologie: aumento
del battito cardiaco, sudorazione, pupille dilatate, salivazione ridotta, senso
di ansia e frustrazione, alterazione del ciclo sonno-veglia e dei processi
cerebrali, affaticamento degli occhi, emicranie frequenti, difficoltà di
concentrazione e calo della produttività. Tutti fenomeni che ricordano da
vicino quelli delle tossicodipendenze e colpiscono sempre più spesso i giovani:
il 50% degli under 24, secondo la piattaforma di ricerca Dscout, si sveglia in
piena notte per leggere gli aggiornamenti social ed è in crescita il fenomeno
del “vamping” che spinge a restare svegli tutta la notte scorrendo le pagine
web.
L’apertura del parco sonoro si inserisce in un progetto più ampio portato avanti
dalle Terme di Rabbi, dal Parco Nazionale dello Stelvio, da APT Val di Sole e
dal Comune di Rabbi per diventare un punto di riferimento di iniziative che,
poggiando su solide basi scientifiche, utilizzino le esperienze turistiche per
veicolare benessere psicofisico.
«Vogliamo che tutti i prodotti offerti siano coerenti con questo obiettivo»,
aggiunge Zappini. «Solo con un approccio “olistico” possiamo davvero
trasformare Rabbi nella Valle del benessere naturale diffuso».