“Evidenti i segnali
del cambiamento climatico.
Dovremmo sempre
più abituarci a queste anomalie meteo - climatologiche, con ogni
probabilità strettamente dipendenti dal riscaldamento globale in atto e la
popolazione dovrà rapidamente“adattarsi” a tali nuove condizioni”.
“L’ondata di maltempo che da alcuni
giorni sta interessando in maniera estesa e continua l’intera Penisola
evidenzia quanto inizino ad essere evidenti i segnali di un cambiamento
climatico; tanto è variegata la “sinottica” del bacino del Mediterraneo – mare
sempre caldo e profondo. Gli effetti del maltempo, poi, determinano
problematiche “idrogeologiche”e”biometeorologiche” molto diversificate
procedendo dal settentrione verso il Meridione del Paese, in relazione alla sua
complessità geografica e morfologica”. Lo ha affermato Massimiliano
Fazzini, climatologo, Docente dell’Università di Camerino e di Ferrara
ed esponente dell’Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia.
“Occorre ricordare che i termini
“Burian, Burano e Buriana” non esistono nella nomenclatura meteorologica mentre
il BURAN è un vento gelido e secco tipico della Siberia orientale – ha
proseguito Fazzini - e della Mongolia. Le
fenomenologie associate a tale avvezione fredda dovrebbero essere
complessivamente modeste, visto che l’aria in arrivo è si molto fredda ma
decisamente secca. Il pericolo più impellente per la popolazione diverrà
cosi il ghiaccio. Un significativo miglioramento di tali condizioni è atteso
per mercoledì ma la situazione non si sanerà totalmente prima del prossimo fine
settimana. Evidentemente, dunque, non saranno con ogni probabilità le
fenomenologie ad essere eccezionali ma la durata dell’ondata di freddo
relativamente al periodo dell’anno, visto che il primo Marzo debutta la
Primavera meteorologica. Dovremmo sempre più abituarci a queste anomalie meteo
- climatologiche, con ogni probabilità strettamente dipendenti dal
riscaldamento globale in atto e la popolazione dovrà “adattarsi” a tali nuove
condizioni ed anzi beneficarne attraverso una politica di gestione
dell’ambiente che i comuni hanno iniziato a perseguire anche mediante la
redazione di Piani di Adattamento ai cambiamenti climatici e ai contratti di
fiume – lago – costa”.
“Al nord, le nevicate occorse sino alla
nottata tra giovedì e venerdì fino a quote pianeggianti sono state rapidamente
sostituite da piogge intense – ha continuato ancora Fazzini - fino a
quote collinari, con conseguenti decisi e rapidi innalzamenti dei livelli
idrometrici dei fiumi appenninici - dal Piemonte orientale alle
Marche settentrionali - nonché sul dominio geografico alto tirrenico; al
centro-sud invece i diffusi e frequenti fenomeni temporaleschi hanno causato
estese riattivazioni di frane da colamento o semplici smottamenti con pesanti
ripercussioni sul traffico stradale. Il quadro meteoclimatico rimarrà
complessivamente immutato nella giornata di oggi, con precipitazioni estese e
limite delle nevicate in generale innalzamento fino a quote di alta
collina al nord e medio - montane – 1300-1600 metri al centro – sud. Tale
situazione causerà sulle aree basso montane una fusione del manto nevoso e
concorrerà ad aggravare la situazione idrogeologica. Sarà quanto mai necessario
“vigilare” sui bacini idrografici medio – piccoli, specie laddove i tempi di
corrivazione delle acque correnti superficiali sono brevi. In alta montagna il
pericolo valanghe diverrà da marcato - grado 3 a forte -grado 4 su
una scala europea da 1 a 5 . Pertanto, si raccomanda vivamente di non
frequentare le quote sommitali ei rilievi montani per attività sci alpinistica.
Da domani, domenica, il quadro sinottico muterà drasticamente; siamo in
attesa di un peggioramento di estrazione “polare – continentale” - dunque
proveniente dal subcontinente euroasiatico - che dovrebbe raggiungere il nord ed
i versanti più orientali della Penisola tra il pomeriggio e la serata,
apportando un sensibile calo termico - al momento mediamente
quantificabile in 8-10°C - e la possibilità di nevicate sino a quote di pianura
nonché sui litorali centro – settentrionali adriatici”.
Per interviste :
Massimiliano Fazzini – climatologo -
Docente Università di Camerino e di Ferrara- Tel 338 1334319
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa
Nazionale Geomorfologi – Tel 392 5967459.