Estrarre litio,
cobalto e altri materiali strategici dalle batterie esauste
Al via il progetto
CARAMEL, punta allo sviluppo industriale e
ridurre la dipendenza
dell’Italia, con oltre 1 milione di euro del bando FISA

(Brescia
– 25 febbraio 2025) Estrarre litio, cobalto e altri materiali
strategici dalle batterie esauste usando, a livello industriale, un
innovativo forno a microonde: è l’obiettivo di CARAMEL un progetto dell’Università
degli Studi di Brescia finanziato dal Ministero dell’Università e della
Ricerca con il bando FISA (Fondo Italiano per le Scienze Applicate)
con un importo totale di 1.016.499.73 euro e coordinato da Elza
Bontempi, dell’Università degli studi di Brescia.

Acronimo
di New Carbothermic Approaches to Recovery Critical Metals from Spent
Lithium-Ion Batteries, CARAMEL punta a trasformare le batterie esauste in
una miniera da cui estrarre litio, cobalto e altri elementi strategici a costi
inferiori rispetto alle tecnologie esistenti, con una migliore efficienza –
tra cui il recupero di oltre il 90% di litio contenuto nelle batterie
esauste – riduce il consumo energetico di oltre il 50%, e abbatte
l’impatto ambientale. Il processo di estrazione attraverso la ‘cottura’ con
forno a microonde elimina completamente l’uso di acidi inorganici
commerciali, limitando così l’utilizzo di sostanze inquinanti.
Inoltre,
una volta implementato su scala industriale permetterebbe all’Italia, povera di
queste risorse, di essere meno dipendente dalle forniture dall’estero.
Proprio la dipendenza dalle materie prime critiche, come il litio e il cobalto,
accentua la vulnerabilità economica e geopolitica del continente europeo. Il
riciclo delle batterie è dunque essenziale per ridurre la necessità di nuove
estrazioni minerarie e per recuperare materiali strategici in un’ottica
di economia circolare, ma l’assenza di infrastrutture adeguate al trattamento e
la mancanza di soluzioni tecnologiche scalabili rappresentano una barriera che
limita il potenziale di un’efficace gestione delle risorse. Proprio in
quest’ottica la Commissione Europea ha deliberato il cosiddetto Critical Raw
Materials Act cui si stabilisce come obiettivo da raggiungere entro il 2030
la capacità di ottenere dal riciclo almeno il 25% del fabbisogno continentale.
Una sfida che può trovare risposta in CARAMEL.
CARAMEL
arriva dopo una serie di importanti passi precedenti che hanno dapprima
analizzato la fattibilità del metodo e ora punta alla scalabilità industriale.
Un percorso iniziato nel 2022 con la registrazione del brevetto del metodo e
nel 2023 con Tech4LiB e un Proof of Concept realizzato grazie alla
sinergia tra Università degli Studi di Brescia, Consorzio Interuniversitario
Nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (INSTM) e Centro
Servizi Multisettoriale e Tecnologico (CSMT) e finanziato da MITO
Technology attraverso il fondo Progress Tech Transfer. Ora con CARAMEL si
punta alla realizzazione di un impianto pilota e la scalabilità della
tecnologia a TRL 6, ossia un livello di maturità definita come ‘Tecnologia
dimostrata in ambiente (industrialmente) rilevante’.
Progetto
che ha ottenuto il premio Intellectual Property Award e consentito anche
la selezione dell’Università degli Studi di Brescia per l’esposizione
Universale Osaka 2025, all’interno di una giornata dedicata alla
promozione e valorizzazione dell’eccellenza della ricerca pubblica nazionale.
“I
risultati ottenuti finora dimostrano che è possibile coniugare innovazione
tecnologica e sostenibilità ambientale, e allo stesso tempo contribuire alla
creazione di un mercato nazionale per il riciclo delle batterie, attualmente
carente in Italia”, spiega Elza Bontempi, responsabile del progetto. “Ora,
con l’avvio di CARAMEL, diamo il via alla fase successiva: la progettazione e
la realizzazione nei prossimi tre anni di un impianto pilota, ovvero di un
forno a microonde dedicato e ottimizzato per lo sviluppo di questa tecnologia
innovativa”.
Il
via del progetto è stato presentato in occasione dell’evento ‘Tecnologie circolari
e sostenibili: innovazione per il futuro delle batterie e il recupero delle
materie prime’ che si è svolto presso l’Università degli Studi di Brescia a
cui hanno partecipato:
Francesco
Castelli,
Rettore dell’Università degli Studi di Brescia - UNIBS
Fabrizio
Cobis,
Dirigente presso Ministero dell'Università e della Ricerca
Giorgio
Maione,
Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia
Rita
Bacchella,
Programme Officer presso Fondazione Cariplo
Giorgio
Gallina,
Funzionario presso Regione Lombardia
Alessandra
Zanoletti,
Ricercatrice presso UNIBS
Elisa
Galli,
Dottoranda presso Consorzio INSTM
Federico
Rossi,
Professore associato presso Scuola Superiore Sant'Anna
Maria
Antonietta Vincenti,
Professore associato di UNIBS
Matteo
Scaglia, Dottorando
di UNIBS
Angelo
Forestan,
Presidente di Spirit Srl
Ufficio
stampa
Leonardo
De Cosmo – 328 8981264 – leodecosmo@gmail.com