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FESTA DI SAN CARLO BORROMEO A MIRADOLO TERME

Non dimenticatevi la data di San Carlo che solitamente viene festeggiata dal gruppo Amici di Miradolo  la prima domenica  novembre con una bella festa sul piazzale delle Terme di Miradolo in onore del santo patrono della bella chiesetta del 1932 a lui intitolata.

Le feste patronali, si sa, sono l’occasione di fare sfoderare alle signore e signori del luogo le loro virtù nascoste in campo culinario con i cibi locali.

La festa oltre a validi concerti di musica classica nella chiesa, proponeva una serie di golosità autunnali: prima fra tutti la castagna arrostita, seguita dal risotto alle castagne, dalle frittelle di zucca, dalla torta di castagna e torte di pastafrolla alle marmellate. Tutti prodotti,  per la maggior parte provenienti dalla collina, compreso un vino generoso delle varie cantine miradolesi.

A partire dalle ore 16 di domenica 9 novembre il piazzale profumava di castagne, risotto e frittelle. Al fornello del risotto c’era Massimiliano che sfoggiava una bella maglietta con cuore rosso : I love Miradolo, mentre rimesta i chicchi di riso mi spiega gli ingredienti di questo risotto alle castagne che tutti aspettavano di gustare: ha fatto rosolare in olio extravergine e burro lo scalogno nel quale al momento giusto ha aggiunto a cascata il riso Carnaroli donato dall’Azienda Agricola CASTELLO di MIRABELLO. La tostatura è stata smorzata con abbondante vino bianco del colle e poi bagnato lentamente con dell’ottimo brodo bollente. A metà cottura, il riso Carnaroli cuoce in 20’, Massimiliano ha aggiunto le castagne arrostite, alcune intere ed altre sbriciolate. A cottura finita un’aggiunga di burro, grana padano lodigiano o sfogliatelle di raspadura. C’è anche una versione, confessa Massimiliano, con aggiunta di salsiccia sminuzzata nella rosolatura e il piatto diventa più saporito. Il risotto va gustato caldissimo perché il freddo lo fa rapprendere subito.

Nel frattempo il profumo delle frittelle di zucca sovrasta quello del risotto: le signore Iosetta e Eva sono alla padella dell’olio di semi di girasole, bollente, e Iosetta fa scivolare dal cucchiaio la pastella dorata della frittella che va raggiungere l’olio con uno sfrigolio che le fa subito gonfiare a pallina. Dopo 30 secondi le frittelle vengono tolte da Eva e buttate in un sacchetto di carta con lo zucchero, che poi si scuoterà per farlo aderire alla pallina. Vanno gustate calde e fumanti, l’interno è un bel giallo oro zucca, sono morbide e profumate.

La Signora Iosetta spiega in breve gli ingredienti delle frittelle alla zucca, una prelibatezza che venivano preparate in famiglia in autunno, a zucche mature.

Ricetta: al mattino preparare la pastella con acqua, farina 00, zucchero, sale, lievito e zucca lessata con l’aggiunta finale di una grattatina di buccia di limone e limone spremuto. L’impasto deve essere morbido e scorrevole sul cucchiaio e va fatto riposare circa tre ore prima di affrontare l’olio bollente, coperto da un tovagliolo bianco.

Nel frattempo le caldarroste sono sulla grande lastra bucherellata sopra a un fuoco allegro e tre Amici di Miradolo lo curano e girano e rigirano le castagne.

Anche il banco delle torte casalinghe e del castagnaccio trova molti clienti.

I 170 Amici di Miradolo che compongono il gruppo, presidente il Sig. Marzio Zuffada, durante l’anno organizza diverse feste con grande successo: una di queste è la “Feste del pisello generoso” che si tiene a maggio, nella piazza del paese. Ottimo il risotto (sempre Carnaroli) con i piselli novelli, una vera primizia coltivato in collina. Un’altra festa autunnale che riscuote successo è la Festa dell’Uva.

Breve storia di Miradolo

Miradolo, l’antica Miradolum è in provincia di Pavia e condivide le colline con San Colombano al Lambro, provincia di Milano e Graffignana, provincia di Lodi. Colline votate alla viticoltura da secoli ed anche frutta: ciliegie, castagne, fichi e ortaggi come piselli e zucche. Terre fertili nate dal mare, ne sono la testimonianza i numerosi fossili marini conservati nel museo di San Colombano. In epoca romana aveva una torre dalla quale si poteva controllare la via che da Pavia porta a Cremona e a Piacenza. A Monteleone sono stata anni fa rinvenute diverse tombe di grossi mattoni nelle quali sono state rinvenute armi e oggetti vari ora conservati al Museo Archeologico di Milano e a San Colombano. Miradolo dai primi del Novecento è famoso per le sue acque termali salsobromoiodiche che sono la base delle cure termali e del rinomato Centro Benessere. Poco distante sulla strada per Graffignana si erge la chiesa dedicata a San Carlo Borromeo.

 

Pia Bassi

Testo e foto










CHIESE DI SAN CARLO A MIRADOLO TERME