L’intervento
di Lucia Calvisi al 43° congreso SIME Sono
meglio Millennial-lips o Aging-lips? Ad ogni
età la giusta correzione delle labbra Le
labbra sono una parte essenziale del nostro viso e hanno un grande impatto
anche nella vita sociale. In Europa la tendenza è ancora quella delle labbra
voluminose; negli Usa invece, dove va tanto l’effetto ‘strizzato’ del terzo
superiore del viso, piacciono labbra più sottili. Differenze e metodologie da
riservare alla correzione delle labbra nelle diverse fasce d’età sono state
illustrate durante il Congresso della Società Italiana di Medicina Estetica
(SIME). Si chiama ad esempio ‘millennial lips’ il ritocco delle labbra più
richiesto dalle ventenni (le Millennial appunto); molto diverso da quello che
gli esperti propongono alle over 40, per le loro ‘aging-lips’. A seconda delle tecnologie
utilizzate, questi interventi possono avere una durata fino a 6-7 mesi. I
costi, naturalmente, variano in base al professionista e alla sua prestazione. “Per
‘millennial-lips’ – spiega la dermatologa e medico estetico Lucia Calvisi -
intendiamo un aumento volumetrico delle labbra, più voluminoso ed evidente.
diverso dalla correzione delle ‘aging-lips’ che consiste in un reshaping delle labbra più dolce, soft e
naturale”. Ma la domanda di intervento da parte delle dirette interessate, non
sempre rispecchia questo principio. “Mentre le più giovani hanno un’idea ben
precisa di come vogliono diventare, le donne più adulte spesso chiedono di
tornare ad avere le labbra di un tempo. Noi cerchiamo di agire con varie
tecniche a base di acido ialuronico, senza stravolgere i canoni della bellezza,
mantenendo la simmetria del volto. I risultati sono diversi ovviamente: da una
parte otteniamo l’effetto tipico dei filtri dei social, dall’altra invece un rimodellamento armonico delle labbra
rispetto al volto”. Diverse,
e spesso miste, sono le terapie utilizzabili per ottenere queste correzioni. In
base alle caratteristiche del volto delle pazienti, si può ricorrere per
esempio alla ‘French Kiss Technique’, che si effettua dall’interno verso
l’esterno, in maniera tale da ‘estroflettere’ le labbra. Se invece l’obiettivo
è quello di fare un reshaping del contorno delle labbra, si può ricorrere alla
tecnica classica per rinvigorire le labbra e affievolire o evitare la
formazione del cosiddetto del codice a barre, cioè delle rughe verticali che si
formano sopra il labbro superiore. “Le esigenze della paziente – afferma la
dottoressa Calvisi - ma soprattutto l’anatomia delle labbra in armonia con il
volto, devono essere gli elementi prioritari nel guidare alla scelta della
tecnica da applicare. La bellezza è il risultato armonico che otteniamo”. “Sono
attualmente in fase di studio moltissimi prodotti – conclude la dottoressa
Calvisi - anche specifici, sempre da somministrare in maniera iniettiva, per
ottenere un buon risultato che tenga conto della qualità del prodotto, del
rispetto della naturalezza del risultato e della sicurezza del paziente, fermo
restando che esistono diversi tipi di canoni estetici. La bellezza rimane un
fatto soggettivo, ma dalla sicurezza non si prescinde. L’importante è dunque
innanzitutto affidarsi a bravi professionisti” “Sulla terapia medica estetica
delle labbra si è detto tutto o il
contrario di tutto nel tempo – commenta Emanuele Bartoletti, presidente della
SIME – Molte sono le tecniche di riempimento valide, ma il grande problema è
l’impatto estetico. Troppe le esagerazioni alle quali assistiamo. E questo è
dovuto a pazienti non educate all’estetica e a medici troppo accondiscendenti.
Attenzione: mai esagerare e mantenersi sempre nei canoni estetici”. L’intervento
di Luca Piovano al 43° Congresso SIME Come ti ridefinisco il sopracciglio. Dal Congresso SIME, un kit per giovani chirurghi che
trattano il sopracciglio Il cosiddetto terzo superiore
del viso è uno dei più ‘attenzionati’ dalla medicina estetica, visti i tanti
inestetismi che possono svilupparsi in un’area così esposta. Tra le
problematiche della zona degli occhi, sono ben note le borse, le occhiaie, le
palpebre cadenti e tutte quelle riguardanti la regione periorbitale. “I
pazienti che si lamentano di queste condizioni – ricorda il professor Luca
Piovano – spesso ne disconoscono le cause. Tra queste, una cattiva ‘postura’
del sopracciglio nell’espressione facciale. Noi chirurghi stiamo puntando alla
correzione di questo problema, che può essere sia medica, che chirurgica”. Per
la correzione medica, come medici estetici proponiamo i filler o i trattamenti
con botulino. Ma si può arrivare a trattamenti chirurgici di pertinenza del
chirurgo plastico. “Quest’ultimo – puntualizza Piovano - lavorerà sul
rimodellamento della forma del sopracciglio, ma anche sul suo posizionamento,
correggendo tutti i tipi di inestetismi, con approcci diretti o indiretti”. L'invecchiamento
della fronte è sempre stato considerato un grosso problema in medicina estetica
e chirurgia. In particolare, le rughe sulla fronte sono quasi sempre associate
a depressione e ptosi della palpebra. Per restituire al viso simmetricità e
freschezza, la soluzione può venire dal lifting della fronte, che restaura
l'armonia della parte superiore del viso e ne ripristina l’integrità anatomica
e funzionale. Il passare del tempo determina una serie di problemi a livello
peri-orbitale, dall'accumulo di tessuto adiposo alle rughe dinamiche e
statiche. Il professor Piovano ha
sperimentato una tecnica efficace e messo a punto un ‘kit’ per i giovani
chirurghi che si apprestano ad eseguire questi interventi correttivi. Tra i vantaggi della tecnica
Piovano vi sono la possibilità di effettuare il trattamento in anestesia
locale, la rapidità dell’intervento, il costo sostenibile, la possibilità di
effettuarlo anche su pazienti calvi; la possibilità di modificare sia la
posizione, che la forma del sopracciglio nel preoperatorio, selezionando il
segmento specifico da rimuovere. La correzione del sopracciglio sta diventando sempre
più richiesta e si associa in almeno la metà dei casi alla blefaroplastica e al
lifting cervicale e facciale. Per mantenere i risultati, nel tempo è possibile
ricorrere a piccoli ritocchi e re-interventi. “Raccomandiamo tuttavia –
conclude il professor Piovano – di non eccedere mai con le correzioni; è
necessario rispettare l’anatomia e l’estetica del volto e preferire il ‘bello’
naturale, assecondando le forme e perché no, anche una certa asimmetria del
viso del paziente, se è una sua caratteristica specifica”. “Il miglioramento della
posizione e quindi dell’estetica delle sopracciglia è una indicazione molto
frequente in medicina estetica – commenta Emanuele Bartoletti, presidente della
SIME – Ovviamente l’indicazione terapeutica primaria è per la tossina
botulinica, ma anche l’infiltrazione di filler a base di acido ialuronico e
idrossiapatite di calcio è molto valida. In particolare, uno dei segni di
“cedimento” di questa regione è la diminuzione di distanza tra il sopracciglio
e le ciglia per la riduzione del volume osseo causato dai processi di
invecchiamento. La sostanza riempitiva iniettata ha la capacità di aumentare la
proiezione ossea e ristabilire la giusta distanza tra sopracciglia e ciglia”. L’intervento
di Carlo Graziani al 43° Congresso SIME ‘Hunter
eyes’: al Congresso SIME svelato
il segreto della seduzione La
comunicazione avviene attraverso lo sguardo. Proprio per questo spopolano le
richieste per avere gli “Hunter eyes”, meglio intesi come “occhi da cacciatore”
o “da seduttore”. Il mito dello sguardo tenebroso e seducente, tipico dei più
noti protagonisti di Hollywood diventa realizzabile per tutti attraverso dei
mini-interventi o dei trattamenti estetici in grado di rendere lo sguardo più
profondo e seducente, purché si proceda secondo un’unica parola d’ordine:
l’armonia, intendendo le proporzioni perfette di tutto il viso. A spiegarlo
durante il Congresso SIME a Roma è stato il dr Carlo Graziani, chirurgo
estetico e funzionale dello sguardo e del viso nel suo insieme. Eliminare le
borse sotto gli occhi, le occhiaie e i cerchi scuri attorno agli occhi, lifting
del sopracciglio, effettuare interventi di blefaroplastica inferiore e
superiore o eseguire la cantoplastica e la ptosi palpebrale: a questo si dedica
il dr Graziani che soffermandosi sul tema degli hunter eyes ne ha spiegato la
differenza con i “Pray eyes”. “Approfondimenti
storici suggeriscono che il termine ‘Hunter Eyes’ derivi dal fatto che gli
uomini con questi tratti apparivano più minacciosi e dominanti di altri. Di
fronte a loro i ‘Pray eyes’, occhi preda, più rotondi, si sentivano intimoriti.
– spiega il dr Graziani - Il che suggerisce che gli occhi da cacciatore
potrebbero essersi evoluti parzialmente per intimidire altri uomini. Oggi,
invece, siamo eredi dei canoni estetici del passato, certo, ma abbiamo fatto
del bello anche una sensazione emotiva. In altre parole, vogliamo essere ciò
che ci fa stare bene con noi stessi. I ‘Prey eyes’, occhi rotondi, sono
caratterizzati da una palpebra mobile alta e ben definita, con una piega
palpebrale ben visibile. Questa particolare forma dell’occhio contribuisce ad
avere uno sguardo più dolce e meno mascolino. Intervenire su un occhio tondo
per andare nella direzione di un hunter eyes è possibile. La strada non è
univoca, ma ci sono due direzioni principali: l’intervento mini-invasivo e il
trattamento estetico”. Passare
da un tipo di occhio, il prey eyes, ad un altro, l’hunter eyes, è possibil
grazie alla chirurgia estetica mini-invasiva, ottenendo ottimi risultati
estetici, sia a livello di apertura occhi che di contorno delle palpebre. Ma, a
seconda della conformazione dell’occhio, potrebbe optarsi anche per un filling
a base di acido ialuronico che corregga l’occhio rotondo, riduca in altezza la
palpebra mobile, sfruttando l’effetto volumetrico dello stesso. “Tenere conto
delle proporzioni armoniche degli occhi all’interno del viso è prioritario.
Inoltre, amo instaurare un dialogo approfondito con il mio paziente, – spiega
il dr Graziani – per arrivare insieme alla soluzione migliore per lui. Si parte
da un desiderio, ci si confronta, e alla fine, anche se si va in una direzione
che prima non si credeva nemmeno possibile, si superano le aspettative
previste. Ed è ciò che amo di più di questo lavoro”. La richiesta di hunter
eyes proviene soprattutto dagli uomini e certamente è in crescita in base alla
moda del momento. Molte celebrities si sono rivolti a medici estetici per
questo tipo di intervento che – come altri in ambito di medicina estetica – non
può essere classificabile per costi, in quanto questo dipende sempre da
moltissimi fattori tra cui l’incognita principe: l’esigenza del paziente. “Si tratta di
raffinatezze medico-chirurgiche che devono essere eseguite solo da medici o
chirurghi molto preparati. Ma tengo a sottolineare che: dalla medicina estetica
si può tornare indietro, dalla chirurgia no, quindi è fondamentale che il
paziente venga informato su quale sarà l’esito estetico dell’intervento e che
si affidi completamente al senso estetico del medico o del chirurgo”. L’intervento
di Nadia Fraone al 43° congreso SIME Bellezza
da social. L’evoluzione dei canoni di bellezza secondo le influencer (e perché
non sempre vanno seguiti) Nasino
piccolo, mandibola ben disegnata, zigomo alto e pronunciato. La bellezza delle
influencer, tra modelle e attrici famose, segue pedissequamente questi cliché, fino a farle assomigliare tutte
tra loro. Enorme il loro seguito tra il pubblico femminile, da quello della
ragazza della porta accanto, a quello della collega di ufficio che, cercando di
assomigliare loro, sogna di condividere un po’ la loro vita glitterata. Il
passa parola della bellezza del terzo millennio viaggia inesorabilmente sui
social. In modo esplicito, ma molto più spesso ‘indotto’ dai modelli offerti
dalle influencer, siano esse celebrities internazionali, o fenomeni locali
dotati di grandi social skills. E così nello studio del Medico Estetico sempre
più spesso approdano richieste ispirate da questi look, branditi sullo schermo
dello smartphone. Delle mode di bellezza che fanno tendenza sui social,
adeguatamente rivedute e ‘smontate’, parla al congresso della Società Italiana
di Medicina Estetica (SIME) la dottoressa Nadia Fraone, Segretario Generale
SIME. “Quello
delle pazienti che arrivano a studio chiedendo interventi e procedure per
assomigliare all’influencer del momento – afferma la dottoressa Nadia Fraone –
è un fenomeno, per certi versi sconcertante, al quale assistiamo sempre più
spesso. Si va sui social, si sceglie un look, come fosse un vestito, e poi si
va dal medico estetico con la foto alla quale si vorrebbe assomigliare”. Labbra da
influencer.
“Il must assoluto – rivela la dottoressa Fraone - che spopola ormai da tempo,
sono le labbra voluminose, chiamate con una pletora di nomi più o meno
evocativi e fantasiosi (cherry lips, Russian lips, labbra da diva, da French
Kiss) che stanno tutti ad indicare delle labbra molto visibili. A volte ci
viene richiesto un aumento volumetrico delle labbra, anche sproporzionato
rispetto all’armonia del volto. Ma mentre questo può avere una motivazione professionale
per una celebrity, per una persona ‘normale’ che magari la mattina va a
lavorare in ufficio, potrebbe non essere una scelta adeguata”. Fossette da
Cip&Ciop.
“Un’altra moda che sta prendendo sempre più piede soprattutto negli Usa –
ricorda la dottoressa Fraone - è quella delle ‘fossette’ sulle guance”. Queste
vengono ottenute con la cosiddetta ‘dimpleplasty’ che si esegue in un
ambulatorio chirurgico in anestesia locale, rimuovendo dall’interno (cioè dalla
bocca) un po’ di grasso e muscolo al centro della guancia, e suturando con un
filo la parte, per creare la ‘fossetta’. “Se si digita ‘dimpleplasty’ su Google
o sui social – ricorda la dottoressa Fraone – vengono fuori numerosi post e
pagine; al contrario, digitando ‘dimpleplasty’ su PubMed (il repository delle pubblicazioni
scientifiche indicizzate) vengono fuori sono due studi, uno dei quali dedicato
agli effetti indesiderati di questo intervento”. Non sempre, insomma, quello
che viaggia sul web ha un corrispettivo di ortodossia scientifica in ambiente
medico e non è tutto oro quel che luccica: ci sono anche gli effetti
indesiderati. Hollywood cheeck
(guerra alla bolla di Bichat). “Un’altra tendenza, anch’essa mutuata da
dive e modelle in mostra su Instagram – ricorda la Fraone – è la rimozione
della bolla di Bichat, in pratica la pallina di grasso che rende ‘paffute’ le
guance”. Asportando la ‘bolla’ si ottiene una guancia scavata, ‘asciugata’, che
mette ancora più in evidenza lo zigomo. Mezz’ora in anestesia locale e, con una
piccola incisione (1 cm circa) nell’interno della guancia) si porta via il
piccolo accumulo di grasso. Anche in questo caso i rischi non mancano, dalle
infezioni all’interno della bocca, a lividi e rigonfiamenti del volto, fino ai
più impegnativi: problemi di masticazione, danneggiamento delle ghiandole
salivari e dei nervi faciali (con possibile perdita della sensibilità della
guancia), asimmetria del volto. Insomma, anche in questo caso,meglio pensarci
su. Occhi da volpe
(foxy o hunter eyes). “È la moda del momento – afferma la dottoressa Fraone –
che fa inorridire i popoli orientali (che al contrario gli occhi se li fanno
operare per renderli di forma arrotondata, all’occidentale appunto)”. Sono
molte le dive (e i divi) che chiedono di modificare la forma dell’occhio,
rendendola più allungata, a mandorla, con la ‘coda’ all’insù, verso l’alto per
ottenere questi occhi da seduttore, ‘assassini’. “Non è necessario l’intervento
chirurgico; lo stesso effetto può essere ottenuto con dei ‘fili’ speciali che
sollevano la coda dell’occhio, ‘appendendola’ alla parte superiore dell’arcata
periorbitaria. Un altro escamotage, più di appannaggio dell’estetista, è di
radere la parte finale del sopracciglio, sostituendola con un tatuaggio
estetico per ‘sollevarla’ verso l’alto”. “Il
messaggio che vorremo dare alle persone – conclude la dottoressa Fraone – è che
non si va dal medico estetico come se si andasse al supermercato o in un
negozio di vestiti. Tutte queste procedure sono atti medici (o chirurgici) che
possono essere gravati di effetti indesiderati e che non necessariamente
aggiungono qualcosa all’estetica del volto (anzi è spesso il contrario).
Insomma diciamo un ‘no’ deciso ad interventi e procedure non associate ad uno
studio corretto del paziente che si ha di fronte e che solo un bravo medico
estetico è in grado di delineare, per offrire poi le corrette indicazioni di
trattamento. I social non possono essere negati, né ignorati. Ma chi utilizza i
social deve essere consapevole del fatto che le promesse di risultati facili
attraverso un trattamento, magari a basso prezzo, non sempre rispondono a
realtà. Più spesso si finisce col diventare quello che non si voleva diventare,
senza riuscire più a tornare indietro”. “La
medicina estetica deve correggere dei difetti o degli inestetismi reali e
diagnosticati, non cambiare i connotati – commenta
Emanuele Bartoletti, presidente della SIME – Chi lo fa dietro
richieste dei pazienti non è un medico estetico. Anzi: non è neanche degno di
essere chiamato medico. Non possiamo, se seguiamo il nostro codice etico,
stravolgere il viso dei pazienti solo perché la moda lo richiede. Evitate
medici che lo fanno”. |