Collagenasi di Clostridium histolyticum:
autorizzato anche in Italia il trattamento della malattia di La Peyronie È stata
autorizzata anche in Italia l’indicazione della collagenasi di
Clostridium histolyticum per il trattamento della malattia
di La Peyronie. Il farmaco di Swedish Orphan Biovitrum AB (Sobi™),
non rimborsabile dal Servizio sanitario nazionale, è a disposizione
degli specialisti per il trattamento di pazienti adulti colpiti da
questa malattia, con una placca palpabile e una curvatura del pene di almeno 30
gradi. La malattia
di La Peyronie o Induratio Penis Plastica (IPP), tendenzialmente
sottodiagnosticata e sottotrattata, comporta lo sviluppo di una placca di
collagene o tessuto cicatriziale sull’asta del pene. La sua incidenza è
stimata tra il 3% e il 9% della popolazione mondiale, mentre in Italia si stima
che ne soffra il 7% degli uomini tra i 50 e i 70 anni. L’impiego
della collagenasi di Clostridium histolyticum per il
trattamento della malattia di La Peyronie era stato approvato ad aprile 2015
nei 28 paesi membri dell’Unione europea (Ue) e già a dicembre 2013 da parte
della Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti. «La
notizia è che, grazie a questa nuova terapia con collagenasi, di cui si è
ampiamente discusso anche in occasione del nostro 89° Congresso annuale
svoltosi di recente a Venezia, gli urologi possono finalmente disporre di un
trattamento dedicato - ha affermato Vincenzo Mirone,
Segretario Generale della Società Italiana di Urologia (SIU) -. Fino
ad oggi, ci siamo affidati a soluzioni terapeutiche “prestate” alla malattia di
La Peyronie, come il cortisone e, nei casi più gravi, l’intervento chirurgico.
L’operazione, tuttavia, che può consistere, ad esempio, nel semplice
raddrizzamento del pene o nell’applicazione di patch autologhi o eterologhi, è
necessaria solo nel 10% dei casi; questo perché la maggior parte dei pazienti
si stabilizza in una fase non particolarmente grave della malattia. Questa
nuova terapia farmacologica specifica porterà alla quasi completa eliminazione
del bisturi». «Grazie
all’azione anti-fibrotica della collagenasi sulla placca provocata dalla
patologia, siamo finalmente in grado di modellare efficacemente la curvatura
del pene, raddrizzandolo - ha spiegato Alessandro Palmieri,
Presidente della Società Italiana di Andrologia (SIA) -. L’iter
per ogni ciclo di trattamento è semplice (sono previsti un massimo di quattro
cicli): si procede con due iniezioni distanziate da un lasso di tempo di 24/72
ore. Trascorse altre 24/72 ore il medico procede con un modellamento del pene e
poi, per le successive sei settimane, il paziente dovrà provvedere
personalmente a esercizi giornalieri di modellamento e allungamento del pene. È
una soluzione che blocca il peggioramento della malattia garantendo, in oltre
il 40% dei casi, un netto miglioramento. Come per tutte le patologie la cui
origine è quasi sconosciuta, anche in questo caso la diagnosi precoce è molto
importante per interrompere il processo di deposizione del collagene. È bene,
quindi, che gli uomini pratichino l’autopalpazione, una procedura che può
permettere di scoprire la presenza, ad esempio, di piccoli noduli. In
alternativa, basta sottoporsi a una visita andrologica. Lo strumento
diagnostico più efficace è l’ecografia». La Malattia
di La Peyronie La malattia
di La Peyronie o Induratio Penis Plastica (IPP) è una condizione che comporta
lo sviluppo di una placca di collagene, o tessuto cicatriziale, sull’asta del
pene. Il tessuto cicatriziale, noto come placca di La Peyronie, può indurire il
pene o ridurne l’elasticità e può causarne la curvatura durante l’erezione. La
malattia può manifestarsi con una curvatura variabile (misurata in gradi) e
puo’ comportare diversi stadi di gravità, variamente caratterizzati da
preoccupazione e dolore durante l’erezione, impatto negativo sui rapporti
sessuali, sulla frequenza degli stessi e, in genere, sulla qualità di vita dei
pazienti. Si tratta di una patologia con una iniziale componente infiammatoria:
di questa fase preliminare si ha una scarsa consapevolezza e un decorso
variabile che tende a risolversi spontaneamente in meno del 13% dei casi. Dopo
circa 12 mesi dalla comparsa della malattia si giunge ad una forma stabile,
caratterizzata da una curvatura più o meno accentuata durante la fase di
erezione del pene. Sebbene l’incidenza della malattia di La Peyronie sia
stimata tra il 3% e il 9%, si tratta comunque di una patologia sottodiagnosticata
e, spesso, sottotrattata. Collagenasi
di Clostridium histolyticum La
Collagenasi di Clostridium histolyticum è un trattamento farmacologico indicato
per la malattia di La Peyronie e per la contrattura di Dupuytren e può
rappresentare un’alternativa all’invasivo e, spesso, complesso intervento
chirurgico. Il farmaco è una combinazione di due collagenasi purificate
prodotte da clostridium, che distruggono per reazione enzimatica il tessuto
fibroso o la placca di collagene. Il farmaco è somministrato attraverso
iniezione locale, direttamente nel tessuto fibroso, formatosi nell’area palmare
(malattia di Dupuytren) o nella placca del pene (malattia di La Peyronie). Nel
primo caso, nelle 24/72 ore ore successive all’iniezione, è possibile
attivare una procedura di estensione del dito per rompere la “corda” patologica
di collagene. Nella malatia di La Peyronie, in aggiunta all’iniezione di
collagenasi di Clostridium histolyticum, è comunque necessario associare una
attività di modellamento del pene. Tale azione deve essere effetuata dal medico
durante ogni ciclo di trattamento, nelle 24/72 ore successive alla seconda
iniezione, nel tentativo di modellare la placca fibrotica, e proseguita poi,
secondo le istruzioni del medico, dallo stesso paziente, per le successive sei
settimane. Sobi |