Fondazione
italiana continenza, “bene l’iniziativa della Regione ma non si distrugga il
virtuoso modello Piemonte” De
Gennaro, Presidente Comitato Scientifico Fondazione: Torino, 31 ottobre 2014- Nella vicenda dei costi degli
assorbenti per i pazienti incontinenti esplosa in questi giorni su alcuni
organi di stampa interviene oggi il Presidente del Comitato scientifico della
Fondazione italiana continenza, Mario De Gennaro, con una lettera all’Assessore
regionale alla Sanità, Antonio Saitta, con la quale “plaude a ogni iniziativa
volta a recuperare risorse per rendere ancora più efficiente la sanità in
questa regione”. “Migliorare – si legge nella
lettera -non significa, tuttavia, stravolgere. La Regione Piemonte è
all’avanguardia in Italia, trovando anche costanti apprezzamenti in Europa, per
aver istituito e fatto funzionare (prima in Italia), grazie al comune lavoro
svolto da Regione e Fondazione italiana continenza la Rete dei Centri per la
prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza: un modello che è stato pari
pari istituito in Sardegna e sta per essere avviato sia in Veneto (regione
capofila per la sanità nella Conferenza delle Regioni) che in Basilicata”. De Gennaro ricorda che il
“modello Piemonte” ha a disposizione anche delle nuove linee guida per la
prescrizione degli ausili di assorbenza che congiuntamente Assessorato alla
Sanità e Fondazione hanno messo a punto proprio per migliorare l’appropriatezza
prescrittiva, preservando la possibilità che il paziente stesso possa scegliere
l’ausilio più adatto alle proprie esigenze, rispettando, al tempo stesso, la
inderogabile necessità di tenere sotto controllo i costi. Le nuove modalità che i tecnici
e gli esperti hanno messo a punto in queste settimane prevedono che il medico
prescrittore, in base alle linee guida della Fondazione, individui il livello
di entità/gravità dell’incontinenza cui è affetto ciascun paziente; attraverso
una gara regionale dovrebbero essere selezionate una o più ditte per la
fornitura domiciliare e definiti i prezzi forfettari per fasce di gravità
riuscendo in tal modo a realizzare rilevanti risparmi al bilancio; il prezzo
definito in gara dovrebbe poter diventare anche il prezzo di riferimento per
ritiri in farmacia di prodotti diversi e alternativi a quelli forniti nel
servizio domiciliare qualora l’utente non intenda aderirne; la Regione potrebbe
inoltre concordare con Federfarma un compenso forfettario per la gestione della
ricetta in farmacia. “In questo modo – dice ancora
De Gennaro - viene tenuto rigorosamente sotto controllo il costo complessivo
che la Regione sostiene, perché oltre quel tetto fissato di spesa per ciascun
paziente non sono previsti rimborsi; soprattutto si lascia inalterata la
possibilità che il paziente possa scegliere – sempre nell’ambito del tetto
massimo di spesa – l’assorbente più adatto alle proprie esigenze e al livello
di gravità dell’incontinenza di cui è affetto”. “È per questi motivi – conclude
la lettera - che il “modello piemontese per l’incontinenza”, basato su Rete
integrata dei Centri, appropriatezza prescrittiva e libertà di scelta dovrebbe
essere preservato - a parere della Fondazione italiana continenza – in quanto
garantisce la necessità di contenimento dei costi con i bisogni di cura e
gestione dei cittadini”. FONDAZIONE ITALIANA CONTINENZA |