Conto salato per la
sanità italiana a causa di corruzione, sprechi e inefficienze. “29 miliardi di euro
potrebbero essere risparmiati e reinvestiti in servizi assistenziali”:
l’appello di AMD durante il convegno al Ministero della Salute Le proposte concrete
dell’Associazione Medici Diabetologi per incrementare la consapevolezza etica
dei professionisti della salute, anche alla luce del nuovo Piano Nazionale
Anticorruzione 2016, e per contribuire al miglioramento della qualità
dell’assistenza diabetologica e alla sostenibilità del Servizio Sanitario
Nazionale. Roma, 21 febbraio 2017 – Nel nostro Paese
corruzione e frode, insieme a sprechi e inefficienze, sottraggono risorse ai
servizi assistenziali per un totale di circa 29 miliardi di euro, pari
al 25% del totale delle spese sanitarie sostenute annualmente(equivalente
a 110 miliardi)[1]. In questo scenario, e alla luce del nuovo Piano
Nazionale Anticorruzione 2016, diventa prioritario contribuire a
sviluppare una maggiore consapevolezza etica nel professionista della
salute al fine di assicurare servizi assistenziali di qualità in
un’ottica di appropriatezza, sostenibilità e trasparenza. Fondamentale
nell’area diabete che rappresenta una delle patologie croniche più diffuse al
mondo – in Italia si contano 4 milioni di pazienti – e che ha pesanti
ricadute non solo in termini economici, ma anche sociali e personali. L’etica professionale -
con un focus sull’area diabetologica - e i meccanismi di applicazione della
deontologia nelle organizzazioni sanitarie, sono stati i temi al centro del
Convegno svoltosi oggi a Roma presso l’Auditorium “Gen. Cosimo Piccinno” del Ministero
della Salute, dal titolo “L’etica nella professione e nelle
organizzazioni”, organizzato dall’Associazione Medici Diabetologi (AMD), che
ha visto la partecipazione deimassimi esperti di etica in ambito sanitario. “Nel nostro sistema
sanitario non è possibile isolare il fenomeno della corruzione da quello
dell’inadeguata gestione organizzativa e degli sprechi, che si traducono in
risorse sottratte ai servizi sanitari. In particolare le attività di
prevenzione nell’area del diabete, fondamentali per evitare il dilagare di
questa vera e propria epidemia. - commenta Maria Franca Mulas,
coordinatrice del Gruppo Diabetologia Misurata, AMD - Un
comportamento etico si concretizza proprio nelle scelte operate
quotidianamente, ad esempio nella scelta del farmaco più appropriato, nel
rapporto con le aziende, con le organizzazioni e con gli altri operatori. Come
operatori abbiamo la responsabilità di crescere professionalmente al fine di
prevenire comportamenti che, a causa di un certo grado di inconsapevolezza e
inerzia, contribuiscono a quelle storture e inefficienze del sistema che ben
conosciamo”. Secondo il Transparency
International Italia – Associazione contro la corruzione,il
problema di tale illegittimità è determinato da fattori quali l’asimmetria
informativa (la mancata comunicazione trasparente tra pazienti,
operatori, aziende produttrici e ufficiali responsabili della spesa), la grande
complessità del sistema sanitario (difficoltà e analisi di raccolta
delle informazioni, di sviluppo della trasparenza, di prevenzione della
corruzione), l’incertezza del mercato della sanità (difficoltà
per i decisori policymakers di prevedere la diffusione di malattie per allocare
risorse comprendere i costi e l’efficacia delle cure). Si stima infatti che il
tasso medio di corruzione e frode in sanità sia del 5,59%,con un
intervallo che varia tra il 3,29 e il 10%. Per la sanità italiana, che vale
circa 110 miliardi di euro annui, questo si tradurrebbe in circa 6
miliardi di euro sottratti ai servizi assistenziali. Se a questi si
aggiungono i costi di sprechi e inefficienze, il conto salirebbe a oltre 23
miliardi di euro.[2] “Acquisita la
distanza esistente tra l’ambiente sanitario descritto e la necessità di
un’assistenza più appropriata e sostenibile, AMD si sta adoperando per rendere
più trasparenti i comportamenti professionali dei propri iscritti, iniziando
con attività dedicate all’educazione alla legalità e alla consapevolezza etica
dell’agire professionale. Arrivando poi a fornire strumenti funzionali nel
guidare sia le scelte tecniche, sia le relazioni con il paziente, i rapporti
tra operatori e con le organizzazioni sanitarie, le aziende e le istituzioni,
anche alla luce del nuovo Piano Nazionale Anticorruzione 2016, di recente
approvazione, che richiede agli ordini professionali un sempre maggiore impegno
in termini di formazione e controllo”, dichiara Nicoletta
Musacchio, Presidente Nazionale AMD. AMD, grazie a iniziative
di tipo formativo e percorsi di aggiornamento teorico-pratico, si propone di
supportare e rendere realizzabili ed efficaci alcune delle proposte
identificate nel report “Corruzione e sprechi in sanità, 2013”[3] quali:
L’etica è oggi quindi
l’unico strumento davvero efficace nella gestione di processi complessi e non
può più essere circoscritta all’indirizzo della pratica medica, fermo restando che le
decisioni del singolo professionista possono orientare in modo determinante non
solo le performance aziendali, ma anche e soprattutto i servizi e le tutele
offerte al cittadino. Occorrerà però tempo perché la struttura dei sistemi sanitari
acquisisca maturità, sufficiente per esprimere autonomamente una cultura etica
in grado di guidare l’operatività concreta. *** Il ruolo di Agenas: la
sezione sanità del PNA “L’etica in sanità
impone la ricerca di un corretto equilibrio tra l’efficienza delle risorse
impiegate ed i risultati ottenuti in termini di salute, alla luce dei bisogni
emergenti della popolazione" dichiara Francesco Bevere,
Direttore Generale di AGENAS . "A tale proposito, AGENAS, alla
luce di quanto previsto nel DM 70 del 2015, è impegnata in prima fila nella
costruzione di un nuovo modello organizzativo dell’assistenza, fondato su tre
pilastri: processo di riassetto strutturale e di qualificazione della rete
assistenziale ospedaliera, rilancio degli interventi di prevenzione primaria e
secondaria e potenziamento delle cure primarie territoriali – prosegue
Bevere -. È soltanto attraverso la gestione di una rete
integrata che riusciremo a dare risposte ai crescenti bisogni di salute dei
pazienti cronici, in particolare delle persone affette da diabete che
ammontano, solo in Italia, a circa 4 milioni di persone, migliorandone qualità
di vita, riducendo l’insorgenza di gravi complicanze”. Lucia Borsellino,
Responsabile del coordinamento dei programmi di sviluppo e ricerca dell’AGENAS
e della formazione manageriale aggiunge: “L’integrità e la
sostenibilità del servizio sanitario passano principalmente attraverso
l’affermazione dell’etica, un valore irrinunciabile per i professionisti che vi
operano, per i cittadini e quindi, per l’intero sistema. È in questa logica che
AGENAS sta puntando al rafforzamento delle capacità e delle competenze
istituzionali e professionali nella misurazione e valutazione delle performance
delle strutture sanitarie, condividendo un modello omogeneo ed uniforme di
conoscenze, di strumenti operativi e metodologici, a supporto delle Regioni,
aziende sanitarie nell’attività di prevenzione, analisi e valutazione delle criticità,
in primo luogo organizzative, all’origine di fattori distorsivi che rischiano
di pregiudicare la qualità, la sicurezza e l’equità nell’accesso alle
cure. Ciò nella consapevolezza che i “valori etici” vanno espressi in pratiche
e comportamenti e che questi ultimi necessitano di modelli e approcci
metodologici il più possibile omogenei e trasferibili”. [1] Transparency
International Italia 2016 [2] Leys e Button 2013 [3] Il report,
realizzato nell’ambito del progetto co-finanziato dalla Commissione Europea
UNHEALTHY HEALTH SYSTEM, è stato curato dal RiSSC - Centro Ricerche e Studi su
Sicurezza e Criminalità e dal Transparency International Italia. Ufficio stampa Value Relations Marco Giorgetti, tel.
02.20424939, cell. 335.277223, m.giorgetti@vrelations.it |