Crisi militare tra Russia e Ucraina Antonello
Fiore, Presidente
Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA): “La crisi militare tra Russia e Ucraina
non è una crisi di religione o di ideologia, non è una crisi di terrorismo
fanatico, è una crisi geologico-politica per la gestione dei possenti
giacimenti minerari presenti nell’Ucraina: è una guerra mineraria, è una guerra
per le fonti energetiche fossili. Chiediamo ora più che mai di avviare sin da
subito incentivi per facilitare l’utilizzazione dell’energia geotermica a bassa
entalpia: un’energia inesauribile, senza diritti di proprietà o brevetti,
rinnovabile, ecocompatibile, a disposizione in tutti i luoghi e per tutti i
giorni dell’anno”. “La guerra
mineraria tra Russia e Ucraina rileva un’Italia distratta che non progetta
alternative alle fonti fossili. La crisi
militare tra Russia e Ucraina non è una crisi di religione o di ideologia, non
è una crisi di terrorismo fanatico, è una crisi geologico-politica per la
gestione dei possenti giacimenti minerari presenti nell’Ucraina: è una guerra
mineraria, è una guerra per le fonti energetiche fossili e come tale deve
essere considerata anche da noi in Italia per progettare un futuro meno
dipendente da chi gestisce le fonti fossili. L’Ucraina,
estesa appena due volte l’Italia, vanta ricchi giacimenti di materie prime come
carbone, minerali di ferro, gas, petrolio, argilla, uranio. All’Ucraina
appartiene il record nella produzione del carbone all’interno dell’Europa e
occupa il tredicesimo posto nel mondo per la sua produzione. È il quarto Paese
in Europa per riserve di gas e petrolio. Nel territorio ucraino sono presenti i
più grandi giacimenti di uranio d’Europa (fonte Ministero degli affari esteri e
della cooperazione internazionale https://www.infomercatiesteri. Ha affermato Antonello Fiore, geologo, Presidente
Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale. “Per questo
diciamo che questa è una crisi mineraria annunciata. Già all’indomani
dell’annessione nel 2014 da parte della Russia della penisola di Crimea – ha proseguito
Di Sarno - nel Mar Nero si sapeva che la Russia non avrebbe rinunciato ai
grandi giacimenti ucraini. E noi in Italia cosa abbiamo fatto in questi 8 anni?
Cosa hanno fatto il Parlamento e l’esecutivo italiano per diversificare i
consumi energetici, per destinare le fonti fossili solo ed esclusive a
situazioni senza alternative e in attesa di avviare la riconversione dello
sviluppo egoistico in sviluppo sostenibile, senza aspettare il rientro di
investimenti basati sul consumo di fonti fossili? Per essere più
espliciti chi ha impedito al Governo guidato da Mario Draghi di inserire
la geotermia a bassa entalpia tra le fonti rinnovabili da finanziare con il
PNRR? Chiediamo ora
più che mai di avviare sin da subito incentivi per facilitare l’utilizzazione
dell’energia geotermica a bassa entalpia: un’energia inesauribile, senza
diritti di proprietà o brevetti, rinnovabile, ecocompatibile, a disposizione in
tutti i luoghi e per tutti i giorni dell’anno. Chiediamo ora
più che mai di avviare sin da subito incentivi per dotare ogni edifico pubblico,
ogni edificio residenziale e ogni struttura che necessita di impianto di
riscaldamento e raffrescamento di sistemi geotermici a bassa entalpia da
realizzare sulla base di un programma economico/finanziario di 10 anni. I sistemi
geotermici a bassa entalpia sono diffusi, in ambito residenziale soprattutto
nel nord Europa, quindi non sarà difficile proporre di seguire il percorso già
avviato per diffondere questa tecnologia su tutto il territorio nazionale,
sempre se questo non rovina i piani di rientro finanziario di investimenti
basati sulle fonti fossili” Per interviste: Antonello
Fiore – Presidente
Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale – Tel 336 – 354 145. Giuseppe
Ragosta – Addetto
Stampa Nazionale Società Italiana Geologia Ambientale - Tel 392 5967459. |