LE SALSE Gli antichi Romani amavano le
salse e Apicio ne ideò molte, che dovevano servire per accompagnare gli alimenti più svariati, come
le carni, i pesci e le uova. Noi per ora ne vedremo solo
alcune, che si trovano nel primo capitolo del suo libro. Tuttavia dobbiamo prima di tutto parlare di quella che
era considerata la salsa fondamentale, che veniva utilizzata in molti
piatti e persino per l’elaborazione di
altre salse: il garum, che Apicio chiama
spesso liquamen. Era questo un
condimento così comune che lui non ne indica neppure la composizione. Noi però
conosciamo la procedura per ottenerlo grazie alle descrizioni di vari autori,
come Orazio , Marziale e Plinio il
Vecchio. Tralasciando alcune varianti di
poco conto, gli ingredienti basilari di questa salsa erano le interiora di
pesce, accompagnate da pezzi dello
stesso o da pesciolini. Il tutto
era posto in un recipiente di coccio, veniva salato e poi esposto al sole a macerare e a fermentare, mescolando di tanto in tanto. Generalmente il
miscuglio così ottenuto era poi filtrato mediante apposite ceste per ottenere un
prodotto finale più liquido.. Il garum migliore veniva dalla Spagna, quello meno costoso dalla
Campania, dalla Liguria e dalla Calabria, tutte terre al sole. Ma vediamo ora le altre salse. SALSA DI CUMINO PER
OSTRICHE E CONCHIGLIE Pepe, ligustico, prezzemolo,
menta secca, foglie di nardo (pianta delle delle Valerianaceae, utilizzata per
la produzione di profumi), cannella, poco
più di cumino, miele, aceto e garum. Altro
modo: pepe,
ligustico, prezzemolo, menta secca, poco
cumino, miele, aceto e garum. SALSA PER TARTUFI Pepe, ligustico, coriandolo,
ruta, garum, miele e poco olio. Altro
modo: timo, santoreggia, pepe, ligustico, miele, garum e olio. SALSA DI LASER (Il laser, che i latini
chiamavano anche laserpicio, corrispondeva
al silphium, una pianta che cresceva in zone ristrette della Cirenaica e
della Persia.Veniva usata soprattutto una specie di resina, la cosiddetta Lacrima Cirenaica, ma anche dalla radice
si ricavavano sostanze utili. L’uso
indiscriminato di questo arbusto come alimento e per le sue proprietà
medicinali, ha causato la sua completa
estinzione. Apicio chiama laser sia
la resina sia la stessa pianta. In una occasione, come vedremo, usa addirittura
il termine silfio). Ecco la ricetta. Sciogli in acqua tiepida laser cirenaico
o parto (la Partia era una regione a nord-est della Persia) stemperato con aceto e garum o con pepe, prezzemolo, menta
secca, radice di laser, miele, aceto e garum.. Altro
modo: uniscilo a
pepe, carvi (Carum Carvi, pianta
erbacea proveniente dalla Caria, nell’Asia
Minore, e usata ancora oggi per problemi
gastrointestinali), aneto, prezzemolo, menta
secca, silfio, foglie di nardo,
malabatro (il malabatro era una pianta che cresceva in zone acquose dell’India e le cui foglie,
masticate, lasciavano l’alito profumato), spigo d’India (Antropogon Nardus),
poco costo (altro arbusto indiano da
cui si ricavava un unguento prezioso). SALSA PICCANTE. Pepe, ligustico, menta secca, pinoli,
uva passa, cariota (frutto di una palma asiatica: caryotaurens), formaggio dolce, miele, aceto, garum,olio, vino, mosto cotto e vino
riscaldato. PICCATIGLIO (ALTRO CONDIMENTO
PICCANTE). Menta, ruta, coriandolo,
finocchio, tutti verdi, ligustico, pepe, miele, garum. Se occorre aggiungi l’aceto. SALSA ACIDA PER
DIGERIRE. Prendi 15 g di pepe, 3,5 g di
silio gallico (pianta delle Ombrellifere: Laserpitium Giler), 6,5 g di cardamomo, 6,5 g di cumino, 1,5 g di
foglie di nardo, 6 g di menta secca. Pesta il tutto e seccato che sia, impastalo
col miele. Quando avrai eseguito tutto, mescolaci il garum e l’aceto. Altro
modo: 30 g di
pepe, 30 g di prezzemolo con 30 g di carvi
(si veda l’indicazione già data nell’altro
modo della salsa di laser) e 30 g di ligustico. Impasta
tutto col miele. Se l’occasione lo richiede, unisci il garum e l’aceto. ALTRO DIGESTIVO. 60 g di cumino, 30 g di zenzero, 30 g di ruta verde, qualche grano di sale
ammonico, 12 g di datteri grossi, 30 g di pepe, 270 g di miele. Sciogli
nell’aceto il cumino, sia questo etiopico o siriano o libico, seccalo e pestalo. Impastalo poi
col miele; quando sarà necessario, usalo come salsa acida.
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