“Aumenta in Italia la percentuale di chi utilizza i
device per il diabete: 4 su 10 usa il monitoraggio in continuo per la glicemia,
ma siamo ancora lontani dalle indicazioni delle nuove Linee Guida” Commenta così, durante il congresso di diabetologia,
l’autore dello studio italiano appena pubblicato, auspicando a un incremento
dei pazienti con diabete che utilizzeranno la tecnologia, forte delle
raccomandazioni delle nuove Linee Guida e dell’atteso sistema di monitoraggio
in continuo previsto per l’inizio del prossimo anno Quante persone in Italia hanno realmente
scelto di affidarsi al monitoraggio in continuo della glicemia? Per rispondere
a questa domanda ci ha pensato un gruppo di diabetologi del territorio
analizzando oltre 500mila pazienti. In occasione del 29°
Congresso Nazionale SID (Società Italiana Diabetologi) in corso
a Rimini fino al 29 ottobre, l’autore presenterà i risultati dell’analisi
condotta con il gruppo di studio diabete e Tecnologia SID/AMD/SIEDP* appena
pubblicato. Molto denso il programma congressuale e
ricco di novità tra cui l’atteso lancio del sistema evoluto del più venduto
monitoraggio in continuo del glucosio (CGM) al mondo ora completamente
riprogettato. “I risultati sono incoraggianti se ripenso a una decina di anni fa e a
quanto fosse meno diffusa la tecnologia per la gestione del diabete. La
fotografia scattata attraverso il campione di pazienti da noi analizzato
pre-pandemia – interviene Dario PITOCCO, autore dello studio
e Direttore UOSA (Unità Operative Semplici Autonome) Diabetologia, Fondazione
Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma – conferma la trasformazione in corso ma avverte anche la necessità di
promuovere una scelta tecnologica che aiuta la migliore gestione del diabete,
come ben descritto nel corso delle ultime Linee Guida promulgate delle più
importanti Società Scientifiche diabetologiche italiane In collaborazione con
l’Istituto Superiore di Sanità”. 500MILA PAZIENTI SOTTO LA LENTE Sono stati coinvolti più di 300 centri
di diabetologia italiani e inclusi oltre 500 mila pazienti con diabete. Emerge
che il 40% dei pazienti con diabete di tipo 1 (oltre 13mila) utilizza sistemi di monitoraggio in continuo mentre il 23% si affida all’utilizzo di microinfusori per la gestione della terapia
insulinica. Una percentuale che aumenta quando
vengono analizzati i pazienti under 18, che per più di un terzo indossano il
sensore (35%), mentre più della metà (57%) ha deciso di abbandonare l’uso degli aghi per la misurazione della glicemia
per passare alla modalità tecnologica del CGM. Sempre dallo studio emerge anche
che tra i centri diabetologici coinvolti, il 60% può vantare un team composto
da diabetologi, infermieri e psicologi. “Un incremento notevole se pensiamo a quanti soffrono di diabete di tipo 1
ma che, soprattutto tra le nuove generazioni, si stanno dimostrando predisposti
ad accogliere soluzioni che aiutino a migliorare la qualità di vita. Questi
risultati possono essere interpretati in modo eterogeneo: in primis sono dati
raccolti tra il 2018 e il 2019, in un’epoca pre-pandemia, e sappiamo anche
quanto la tecnologia per il diabete abbia avuto un ulteriore impulso in questi
ultimi 2/3 anni. L’utilizzo sembra essere maggiore – commenta PITOCCO – nelle fasce di età più giovani, forse
più pronte ad accogliere le novità tecnologiche. Nonostante l'incremento dei
numeri dei pazienti, è ancora troppo scarno il personale sanitario dedicato
alla cura del diabete, soprattutto per la maggioranza della popolazione con
diabete di tipo 2”. LE RACCOMANDAZIONI DELLE ULTIME LINEE GUIDA PER L’USO DELLA TECNOLOGIA Risalgono a pochi mesi fa le raccomandazioni
in termini di gestione del diabete sviluppate dall’Associazione dei
Medici Diabetologi (AMD), dalla Società Italiana di Diabetologia (SID) e dalla
Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) e in
collaborazione con l’ISS (Istituto di Sanità Superiore). “Nelle Linee Guida per il diabete tipo1 la tecnologia ha assunto un ruolo
sempre più centrale ed essenziale. La possibilità di avere a disposizione dei
software che forniscono dati riguardanti le metriche dell’andamento della
glicemia ha modificato la modalità di conduzione della visita diabetologica.
Percepisco una netta evoluzione – precisa PITOCCO - tra la crescente richiesta dei
pazienti che non si accontentano della loro qualità di vita e la risposta dei
colleghi preparati che vogliono soddisfare questo bisogno fisiologico,
psicologico e anche estetico Si intuisce una netta evoluzione nel campo della
diabetologia caratterizzata da una parte dall’esigenza del paziente di
migliorare la propria qualità di vita e dall’altra dalla necessità del
diabetologo di possedere una preparazione sempre più tecnologica”. ASPETTANDO IL G7, IL PROSSIMO SISTEMA DI CGM DI ULTIMA GENERAZIONE La certezza della misurazione della
glicemia e la sicurezza di precisi interventi terapeutici hanno reso il
misuratore in continuo della glicemia (CGM) e l’infusore di insulina, due
successi tecnologici fondamentali per migliorare lo stile di vita di tutti i
giorni. C’è grande attesa per il sistema più
potente e facile di CGM (Dexcom G7), un sottilissimo monopezzo indossabile (60%
più piccolo rispetto al precedente) e completamente riprogettato da usare con
un’app mobile che sarà distribuito da Theras sul
territorio nazionale. “Grazie all’evolversi della tecnologia del monitoraggio in continuo della
glicemia, possiamo conoscere il Time in Range, cioè la percentuale di tempo
trascorso all’interno dell’intervallo glicemico definito come ottimale. Avere
queste informazioni in tempo reale – conclude PITOCCO – significa avere la costante
consapevolezza sui propri livelli glicemici e sapere in presa diretta se sono
stati influenzati da dieta, da esercizio fisico o da farmaci. Questo permette
al medico e al paziente stesso di intervenire nel migliore modo possibile sulla
gestione della terapia, grazie a un livello di predittività utile per
intervenire in anticipo, cioè nei 20 minuti a disposizione predisposto da
conseguenti allarmi. Numerosi i benefici sugli aspetti fisiologici e
psicologici del paziente. Quello che ci auguriamo è la diffusione sempre
maggiore del sistema di monitoraggio continuo e soprattutto il continuo
sviluppo di questa tecnologia potente e innovativa". FONTE SID, Società Italiana di Diabetologia, AMD, Associazione dei Medici
Diabetologi, SIEDP, Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia
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