Società Italiana di
Diabetologia/1 Riccione,
27 novembre 2021 Panorama
Diabete: l’assistenza diabetologica di oggi e di domani. ‘Innovazione,
Organizzazione, Digitalizzazione’ Riccione
per quattro giorni capitale della diabetologia. Gli
specialisti della Società Italiana di Diabetologia SID finalmente riuniti in
presenza per gettare le basi della nuova assistenza diabetologica, ma anche per
discutere delle nuove Linee Guida, delleultimissime novità terapeutiche di ‘Digital diabetes’, ‘One health’ e Medicina di Genere Si
inaugura oggi a Riccione ‘Panorama Diabete’, il Forum multidisciplinare e
multidimensionale a cadenza biennale, organizzato dalla Società Italiana di
Diabetologia. Nel corso del congresso, che si terrà da oggi al 30 novembre,
verranno celebrati i 100 anni dalla scoperta dell’insulina con la presentazione
di una cartolina celebrativa con uno speciale annullo postale, nell’ambito di
una iniziativa di SID, AMD ed AIFA cui ha partecipato Poste Italiane. Questa
cartolina verrà consegnata come riconoscimento simbolico ai ‘veterani’ del
diabete, coloro che vivono bene con la malattia da oltre 50 anni e diventano
quindi speciali testimonial degli incredibili progressi terapeutici fatti in
questo campo. Per tutti, verrà pubblicamente ‘premiato’ un insegnante di Vasto
(Chieti) che convive con questa condizione da oltre 65 anni. Tanti
gli argomenti sul tappeto nella quattro giorni di Riccione: da quelli clinico-scientifici
(diabete e medicina di genere, diabete e ambiente, nuovi farmaci e nuovi device,
Linee Guida, Digital Diabetes),
‘contaminati’ dalle expertise di
altri specialisti, a quelli politico-organizzativi. Tra questi ultimi
protagonista assoluta è la riorganizzazione dell’assistenza diabetologica alla
luce della missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e dell’esperienza della
pandemia. “Noi diabetologi – afferma il professor Agostino Consoli, presidente SID –vogliamo essere parte attiva
nella ridefinizione del nuovo piano assistenziale. Per questo, insieme ad AMD,
abbiamo istituito un apposito tavolo tecnico consultivo, con il compito di
elaborare proposte operative che aiutino a declinare le linee di indirizzo del
PNRR in relazione al diabete”. Al centro della missione 6 ‘Salute’ del Pnrr c’è
il grande capitolo della ‘cronicità’, del quale il diabete è una parte
importante. L’assistenza territoriale dovrà essere ridisegnata in un’ottica di
medicina di prossimità, istituendo Case della Comunità, Ospedali di Comunità e
avvalendosi sempre più di servizi di telemedicina. Ma per la gestione delle
persone con diabete quale potrebbe essere la formula dell’assistenza ideale?
“Ci auguriamo – afferma Consoli
– che la rete dei centri diabetologici, che tanto ha contribuito al benessere
delle persone con diabete in Italia, non venga relegata nelle Case di Comunità
e magari ridimensionata, ridotta cioè alla presenza del solo diabetologo,
anziché del team. Riteniamo opportuno creare anche sul territorio delle forti
unità di diabetologia, che possono lavorare in rete e interagire con le Case di
Comunità. È giusto che il paziente cronico venga assistito quanto più possibile
fuori dall’ospedale, ma è necessario che soprattutto sul territorio possa
trovare strutture specialistiche di diabetologia in grado di assisterlo in maniera ottimale e
multidimensionale. Per questo riteniamo fondamentale creare e/o potenziare
fortemente centri diabetologici hub,
che rappresentino lo snodo essenziale di una rete digitale integrata, che
consenta l’interazione efficace con la medicina generale e con tutti gli
specialisti coinvolti a nella gestione delle persone con diabete”. “La omogeneità delle cure e dell’accesso ad esse
– afferma Angelo Avogaro, presidente
eletto della SID – è un diritto inalienabile dei cittadini affetti da diabete.
Purtroppo esistono forti difformità a livello delle singole Regioni nella
gestione delle malattie croniche. Per questo la SID auspica che in tutte le
Regioni italiane, in modo uniforme, il cittadino interessato da questa malattia
possa essere seguito da un team diabetologico completo e possa ricevere un counselling adeguato per ottimizzare lo
stile di vita ed affrontare le problematiche poste dalla convivenza con la
malattia. In tutte le persone affette dalla malattia dovrebbe non solo essere
raggiunto un compenso metabolico ottimale attraverso l’impiego di farmaci
innovativi con comprovata azione di protezione cardio-vasculo-renale, ma anche effettuato
un periodico screening approfondito
delle complicanze a lungo termine del diabete”. Questa omogeneità
nell’assistenza delle persone con diabete è un elemento essenziale della tanto
auspicata equità del nostro Servizio sanitario nazionale. E in questo, la filosofia del Pnrr può venire in
aiuto, dando omogeneità organizzativa e tecnologica all’assistenza territoriale
ed estendendo così l’assistenza a fasce di popolazione al momento non raggiunte
dallo specialista diabetologo; si stima che, oltre ai quasi 4 milioni di
italiani con diabete, ve ne siano almeno altri 1,5-2 milioni ancora senza
diagnosi, che sono cioè diabetici senza saperlo. Inoltre, solo una persona con
diabete su 3 è attualmente assistita presso un centro diabetologico; una
limitazione importante visto che al momento farmaci e device innovativi sono prescrivibili per lo più solo dagli
specialisti. “La prevenzione del diabete e il suo trattamento – sostiene Avogaro – devono essere considerate
strategiche. Ecco perché – continua Avogaro – chiediamo da un
lato che vengano fortemente potenziati i team diabetologici, dall’altro che si
attui uno sforzo comune con la medicina generale per individuare e trattare
tempestivamente i cittadini con nuova diagnosi di diabete, riferendoli, almeno
per un primo inquadramento della patologia, ai servizi di diabetologia. Questi
a loro volta dovranno collaborare in maniera efficace ed efficiente con il
medico di medicina generale per una gestione integrata dell’assistito. In
questo moderni strumenti tecnologici e informatici saranno di grande aiuto per
seguire anche da remoto e con maggior continuità i pazienti con diabete, a
rischio di complicanze o particolarmente fragili. Questo schema – conclude il
professor Avogaro – avrà il vantaggio non solo di permettere al cittadino con
diabete di essere comunque in contatto con lo specialista,ma anche di
beneficiare di una più efficiente condivisione di dati e strategie tra diabetologo
e medico di medicina generale”. Ufficio Stampa SID Uff.st.SID@gmail.com Maria Rita
Montebelli 333 9203099 Andrea
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