DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE E DELLA
NUTRIZIONE: NECESSARIA UNA RETE DI PREVENZIONE E DI PROTEZIONE CONDIVISA A
TUTELA DI CHI NE SOFFRE Per la SINU, riconoscimento tempestivo e
trattamento specifico multidisciplinare adeguato all’età sempre più giovane dei
pazienti, il percorso da intraprendere Una persona su 5 nel mondo e una su 3 in Italia soffre di
Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione (DAN). Non si tratta semplicemente di abitudini
scorrette legate al cibo, ma di disturbi di natura psichiatrica con un’alta
frequenza di complicanze mediche, che possono portare anche alla morte. Per
questo richiedono un trattamento specifico e la collaborazione tra diverse
figure professionali, che si occupino in modo integrato di questi diversi
aspetti, psicologico-psichiatrici, nutrizionali e medico-internistici. Prevenire questa malattia, che riguarda
moltissimi pazienti e sconvolge le loro famiglie, informando tutti coloro che
possono essere coinvolti, è il primo passo da compiere ed è ciò che la SINU
Società Italiana di Nutrizione Umana mette in luce in occasione della Giornata
nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata ai disturbi del comportamento
alimentare, che ricorre il 15 marzo. Sempre di più e sempre più giovani sono i malati di DAN, in sette casi su dieci si tratta di adolescenti. È
fondamentale, quindi, trasferire corrette informazioni alla rete di
relazioni di questi giovani (famiglie, amici, insegnanti, istruttori di
palestra, ecc.) per l’identificazione tempestiva di questi disturbi. Ad esempio,
una particolare attenzione verso l’aspetto fisico o l’alimentazione possono
nascondere una situazione di disagio psicologico e rappresentare un campanello
d’allarme. Per promuovere la salute intesa come pieno benessere
psico-fisico anche nella fascia di popolazione più giovane, il Gruppo di Lavoro
SINU – Education, coordinato da Matilde Borriello, ha dedicato
diversi progetti mirati alla formazione degli insegnanti ed alla diffusione
nelle scuole di ogni ordine e grado dei documenti di riferimento come i LARN,
formulati dalla Società Scientifica, organizzando attività di divulgazione,
formazione e aggiornamento. Una categoria particolare a rischio di sviluppare disturbi
della nutrizione e dell’alimentazione sono i soggetti che praticano attività
sportiva e gli atleti a ogni livello di competizione. Infatti, una particolare
attenzione all’immagine e alle forme corporee, il dover rimanere in una
specifica categoria di peso, il dover indossare uniformi o costumi, così come
la pressione derivante dal raggiungimento della vittoria, possono essere
fattori scatenanti per un disturbo alimentare. Trattandosi di una vera e propria patologia, il riconoscimento
ed il trattamento precoce sono fondamentali per aiutare i soggetti colpiti.
Tuttavia, a differenza di altre situazioni, spesso il soggetto affetto non
percepisce il disturbo come malattia e non accetta di intraprendere un percorso
di cura, pensando che una “dieta” o anche
un’attività fisica esasperata possa portare alla risoluzione del problema.
In Italia è ancora troppo scarsa l’attenzione ai segnali di disagio psicologico
e tuttora si assiste alla stigmatizzazione nei confronti di chi necessita e
richiede un aiuto psicologico-psichiatrico. “I disturbi del comportamento alimentare sono una
patologia complessa”, afferma Livia Pisciotta, membro del Consiglio Direttivo
della Società Italiana di Nutrizione Umana. “Sono classificati come una
malattia psichiatrica per cui devono essere diagnosticati prioritariamente dallo
psichiatra e trattati da equipe multidisciplinari, in quanto comportano come
conseguenze patologie importanti, che possono compromettere seriamente la
salute di tutti gli organi e apparati del corpo (cardiovascolare,
gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso
centrale, dermatologico, ecc.) e, nei casi gravi, portare alla morte. Una volta
identificato il problema è indispensabile, quindi, un approccio
multidisciplinare ed integrato e garantire la continuità delle cure, che
possono durare anni o anche tutta la vita”. Negli ultimi tempi si è anche ampliato lo spettro dei
disturbi alimentari, con nuove patologie emergenti come vigoressia,
pregoressia, drunkoressia, ortoressia, ecc. Nonostante l’aumento di queste patologie, diffuse in
tutto il territorio nazionale, persiste una difficoltà di accesso alle cure in
molte regioni italiane, con gravi conseguenze sulla prognosi, che risulta
essere influenzata soprattutto dalla precocità dell’intervento e dall’adeguatezza
del percorso assistenziale. Le 126 strutture censite nella mappatura territoriale dei
Centri dedicati alla cura dei DAN, realizzata dal Ministero della Salute, sono
insufficienti rispetto al numero crescente di pazienti che necessitano di cure
appropriate e posti disponibili, distribuiti in modo omogeneo tra Nord, Centro
e Sud. Sono necessari nuovi centri, strutture residenziali e ambulatori
specializzati su tutto il territorio nazionale, per garantire ai pazienti che
soffrono di DAN, cure ed ambienti adeguati, anche in vista della sempre più
giovane età dei soggetti colpiti. “Dobbiamo continuare a costruire una rete di prevenzione
e protezione, che coinvolga le diverse figure professionali sanitarie
(psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, dietisti, dietologi e nutrizionisti,
endocrinologi, gastroenterologi, cardiologi, pediatri ecc.), le associazioni
dei pazienti e delle famiglie, come la Fondazione Fiocchetto Lilla, già attiva
da anni, e tutte quelle che operano a livello nazionale e territoriale, le
scuole, le società sportive, i gruppi di aggregazione dei giovani. Un percorso
comune e condiviso, che va dall’informazione alla diagnosi precoce e alla cura,
in base alla gravità del quadro clinico, in settings sempre più complessi,
dall’ambulatorio al ricovero ospedaliero, fino alla terapia intensiva”, conclude
Livia Pisciotta. La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) è una società scientifica
senza scopo di lucro che riunisce gli studiosi e gli esperti di tutti gli
ambiti legati al mondo della nutrizione. Si impegna nella ricerca scientifica,
nell’aggiornamento professionale, nell’informazione in campo alimentare e
nutrizionale, con particolare attenzione alla promozione della sana
alimentazione ed educazione alimentare e all’applicazione dei principi della
nutrizione nelle diverse fasi della vita e per la prevenzione delle malattie a genesi
nutrizionale. È presente sul territorio con 9 Sezioni regionali e comprende
diversi Gruppi di Lavoro, tra i quali i Giovani SINU, nato nel 2017 con lo
scopo di rispondere alle esigenze di formazione e ricerca dei giovani Soci. UFFICIO STAMPA SINU Società Italiana di Nutrizione Umana BRANDMAKER Marinella Proto Pisani cell.3397566685 -
Valentina Casertano cell.3391534498 press@brandmaker.it - www.sinu.it |