LA
FIRENZE DELLE DONNE CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO NELLA
STORIA E NELL’ARTE Soggiorno
all’insegna della storia tutta al femminile. Un viaggio nel centro storico
della città per scoprire i volti femminili che hanno reso celebre la Capitale
del Rinascimento Arte, politica e storia di Firenze,
viste attraverso le opere di donne che hanno reso illustre la città. Le loro
idee innovative, il loro talento e le loro abilità rivivono nei dipinti, nei
ritratti, negli oggetti e nei documenti conservati nei palazzi storici delle
vie del centro. Volti meno noti di Firenze che raccontano storie entusiasmanti
in un viaggio tutto da scoprire e da gustare, partendo dal Grand Hotel Mediterraneo e dalla sua posizione strategica. Il luogo ideale per un
soggiorno all’insegna della storia e del relax. La
città di Firenze è celebre in tutto il mondo per le sue opere e per i grandi
nomi che hanno fatto la storia dell’arte, della letteratura, della scultura e
dell’architettura. Tutti conoscono le abilità del Brunelleschi, i versi di
Dante, la grande lungimiranza dei Medici, signori di Firenze, mentre pochi conoscono
invece i volti e le storie delle donne che hanno contribuito a rendere questa
città unica nei secoli. Artiste, nobildonne, suore, scienziate
e letterate che hanno lasciato il loro segno, dando il via ad una piccola
rivoluzione culturale e ispirando le generazioni future. Caterina de’
Medici fu una di queste donne straordinarie: divenuta regina
consorte di Francia e poi reggente, viene descritta talvolta come una donna
decisa, fredda e vendicativa e talvolta conciliante, innovativa e saggia
consigliera del re. Della sua figura controversa rimangono oggetti ed
effetti personali conservati a Palazzo Pitti e agli Uffizi: tra
questi una preziosa cassetta di cristallo donata dal Papa per le nozze, una
coppa intagliata con un coperchio d'oro adornato da monogrammi o ancora gli
arazzi delle Feste dei Valois e i ritratti di Caterina, Enrico II e dei loro
figli. Ma non è tutto, c’è un’altra nobildonna della famiglia Medici a
cui la città del Giglio deve ancora molto: si tratta di Anna Maria Luisa
de’ Medici, l’ultima erede della famiglia a cui si deve il
lascito di un patrimonio culturale così ampio. Fu lei a obbligare gli Asburgo
Lorena a non portare via nessun cimelio o opera d’arte dalla città, vincolando
i beni con un vero e proprio contratto. Per scoprire qualcosa in più su questa donna
occorre visitare le Cappelle Medicee dove si trova la sua cripta. Restando
invece nella Galleria degli Uffizi, c’è un’altra opera degna di nota, simbolo
della lotta al patriarcato: il dipinto di Artemisia Gentileschi,
talentuosa artista fiorentina, che rappresenta una potente e coraggiosa Giuditta
mentre decapita con brutalità Oloferne. L'opera, molto netta e cruda, simboleggia la
difficile scelta di una donna talentuosa e desiderosa che cerca di emergere in
un mondo dominato dagli uomini, una scelta però che la portò ad
essere la prima donna ammessa all'Accademia delle Arti e del Disegno di
Firenze. Artemisia però non fu l’unica donna a distinguersi per le sue doti
artistiche, in epoca rinascimentale la giovanissima suora domenicana Polissena de’
Nelli, conosciuta come Plautilla, si cimentò da autodidatta
nella pittura, senza esperienza in botteghe artistiche o lezioni di disegno
anatomico (vietate alle donne dell’epoca). La sua opera più grande fu “L’Ultima Cena”,
un dipinto di grandi dimensioni unico nel suo genere con personaggi dipinti a grandezza
naturale, restaurato e oggi esposto nel Museo di Santa Maria Novella. Il talento di una donna al servizio dell’arte sacra, un concetto
strano per la società dell’epoca, ma non per la civiltà etrusca dove era
l’esatto contrario: l’arte era al servizio della Mater Matuta,
una divinità venerata come madre propizia e dea della fecondità a cui venivano
dedicate feste e onorificenze. Un esempio di questa tradizione si trova al
Museo Archeologico di Firenze dove è conservata una bellissima scultura-cinerario
di Mater Matuta proveniente dall’area di Chiusi-Chianciano Terme e risalente
all'arte etrusca del V secolo a.C. I reperti storici tramandati parlano del rispetto
per la figura femminile, simbolo di nascita e vita per i popoli antichi.
Per conoscere meglio tutte queste importantissime figure femminili e le loro
storie bisogna quindi intraprendere un viaggio entusiasmante che parte dal
centro di Firenze e si dirama negli edifici storici della città: un’avventura
che vale la pena iniziare da un punto strategico, soggiornando al Grand Hotel
Mediterraneo dove il relax, il comfort e i sapori della tradizione toscana sono
di casa. È possibile scaricare le foto della struttura a questo link: https://we.tl/t-FrDUYsUROq Grand Hotel Mediterraneo È un hotel 4* in stile contemporaneo
sul Lungarno in una posizione strategica per esplorare la città e le principali
attrazioni, come Piazzale Michelangelo, Piazza Santa Croce, Ponte Vecchio, Galleria degli
Uffizi. Offre spazi ampi e accoglienti caratterizzati da
comfort e funzionalità che si prestano perfettamente ad un soggiorno sia di
piacere che di lavoro. Ricca è anche l’offerta gastronomica grazie al ristorante
dell’hotel Arno, che propone una cucina di tradizione toscana con un’offerta di
piatti del giorno e l’American Bar “Lounge Bar” che propone piatti della cucina
internazionale abbinabili ai classici cocktails. Durante il periodo estivo è
possibile anche rilassarsi presso la deliziosa Terrazza Bar attigua al Lounge
Bar. Particolarmente sensibile alle
tematiche legate all’ambiente, l’hotel è dotato di impianti efficienti e di
tecnologie all'avanguardia per ridurre l'impatto ambientale, si impegna a razionalizzare
l’utilizzo delle risorse energetiche e ad ottimizzare l'utilizzo della risorsa
idrica oltre a seguire le pratiche di riciclo dei rifiuti.
Adotta inoltre una filosofia eco-friendly offrendo servizi “Green”,
come le biciclette elettriche a disposizione degli ospiti, e si impegna alla
riduzione degli sprechi. L’hotel è anche sensibile al tema del turismo accessibile offrendo camere e spazi pubblici accessibili alle persone con
disabilità, tra cui rampe di accesso, ascensori con spazio per sedie a rotelle
e bagni appositamente attrezzati. In aggiunta l'hotel offre servizi di
assistenza personalizzata per garantire il massimo comfort e la massima
sicurezza per i viaggiatori con esigenze specifiche. La cucina del Grand Hotel
Mediterraneo inoltre fa parte del circuito dell’Associazione Italiana Celiachia
e propone un’ampia scelta di alimenti gluten free a colazione, pranzo e cena. La struttura dispone del più grande
centro congressi alberghiero di Firenze, il Globo, con 15 sale
riunioni, perfetto per organizzare piccoli e grandi eventi
corporate, congressi e convegni. Offre inoltre un ampio garage. È pet friendly,
ha specifiche politiche e servizi che permettono agli animali domestici di
soggiornare e di essere accolti nel modo migliore. Un piccolo parco separa
l’entrata dell’hotel dal lungofiume, e un’area pubblica riservata agli animali
si trova a pochi passi, ottime occasioni per fare una passeggiata rilassante
insieme al proprio amico a quattro zampe. FH55 HOTELS È un gruppo alberghiero fondato nel
1955 da Dino Innocenti, pioniere nel settore dell’hôtellerie, che inizia
creando il Grand Hotel Mediterraneo di Firenze. La storia continua
nel 1968 con la costruzione del Grand Hotel Palatino a Roma, a due passi dal Colosseo.
Successivamente il gruppo prosegue la sua crescita con l’acquisto dell’Hotel Calzaiuoli, nel cuore di Firenze che apre nel 1982. Alla scomparsa del
fondatore, gli eredi divenuti nel frattempo titolari delle strutture,
continuano la politica di espansione e nel 1995 acquisiscono l’Hotel Villa Fiesole. Oggi FH55 HOTELS è un
gruppo alberghiero composto da 4 strutture, ognuna con una propria identità, ma
accomunate da quei valori che la proprietà trasmette quotidianamente a tutto lo
staff e alla direzione degli alberghi. Il Gruppo FH55, alla luce degli ultimi catastrofici eventi e consapevole
dell'enorme impatto che l’alluvione ha avuto sulle comunità locali, ha deciso
di assumere un ruolo attivo nella ricostruzione e nel sostegno. Si è impegnato
a essere al fianco degli alluvionati della Toscana proponendo nei menù dei suoi
ristoranti un piatto speciale, un’eccellenza della cucina fiorentina: Pici Senesi con
Ragù di Cinta Senese, Erbe di Campo e Pecorino di Pienza dop (Pecorino
ottenuto esclusivamente con il latte da pecore allevate nell'area di produzione
nelle terre Senesi). Per ogni piatto venduto verranno così devoluti 2,00
Euro al Fondo istituito dalla Protezione Civile in sostegno alle popolazioni
colpite. |