Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità
Femminile – andamento delle imprese femminili a metà del 2022
Piacenza, 14 ottobre 2022 - Il Comitato per la Promozione
dell’Imprenditorialità Femminile costituito presso la Camera di commercio,
attualmente impegnato in molteplici progetti innovativi destinati al
potenziamento e sviluppo delle imprese femminili, analizza i dati forniti dall’ufficio
Studi e Statistica della Camera di commercio. “Vogliamo conoscere e
condividere la situazione e l’andamento delle imprese femminili nel nostro
territorio – sottolinea Federica Bussandri, presidente del Comitato -
tenuto conto della straordinarietà dell’attuale momento storico che si riflette
sulla nostra economia già fortemente indebolita dalla pandemia”. “L’analisi
del tessuto economico imprenditoriale – prosegue – costituisce la base
di partenza per programmare interventi economici mirati, rispondenti alle reali
esigenze e al contempo per valutare nuove azioni imprenditoriali”. Il Comitato, nel quale sono
rappresentati tutti i settori economici, è stato recentemente rinnovato in
alcune sue componenti: Federica Bussandri, Gabriella Ferrari e Laura
Lusignani rappresentano l’artigianato; Giovanna Malvicini e Katia
Baldrighi rappresentano il commercio; Susanna Fumi l’agricoltura; Elisa
Tatano l’industria; Laura Cagni - recentemente nominata – e Giuliana
Biagiotti il credito. Sono 6.259 le Imprese femminili
registrate alla Camera di Commercio di Piacenza alla fine del primo semestre
2022 e registrano un incremento di 10 unità rispetto alla consistenza del
dicembre scorso. La movimentazione anagrafica rilevata nel corso dei primi sei
mesi del 2022 riscontra 217 iscrizioni
di nuove imprese a guida femminile e 224 denunce di cessazione, con un
conseguente saldo negativo di 7 unità. Le iscrizioni del semestre mostrano una
crescita del 17% rispetto a quelle registrate nel corrispondente periodo del
2021 (erano state 185) e ritornano su valori di poco inferiori ai dati
pre-pandemia, considerato che il dato medio nel triennio 2017/2019 era di 233
iscrizioni. Si incrementano anche le denunce di cessazione, con una crescita di
oltre 22 punti percentuali rispetto alle 183 chiusure rilevate nel corso del
primo semestre 2021, ma restano su un valore più esiguo del dato medio rilevato
nel triennio pre-Covid (pari a 295 cessazioni). L’analisi delle imprese femminili in relazione alla forma
giuridica conferma la netta prevalenza delle ditte individuali rispetto
alle altre forme, infatti questa “basica” tipologia di impresa conta 4.073
soggetti e costituisce una quota pari al 65% del totale. Negli ultimi anni si è
registrato un costante incremento delle società di capitale, che raggiungono le
1.250 unità e rappresentano un quinto del sistema delle imprese femminili. “Questo
dato ci conforta e ci fa comprendere la crescente maturità delle imprese
femminili che sono sempre più strutturate” commenta Bussandri Federica.
Le società di persone risultano in lieve calo e contano 795 unità,
corrispondenti ad una quota del 13%, mentre le imprese cooperative rimangono
sostanzialmente stabili con 108 realtà. Residuano poi ulteriori 28 imprese che
risultano costituite con altre forme giuridiche e 5 consorzi. Lo stock delle Imprese a guida femminile
iscritte al registro camerale alla fine del primo semestre del 2022 riscontra
una piccola riduzione (-5 unità) rispetto alla consistenza rilevata nel
corrispondente periodo del 2021. Lo scostamento tiene conto sia degli esiti
della dinamica anagrafica del periodo, sia dei cambiamenti legati ai mutati
assetti societari delle imprese, che incidono sulla possibilità di rientrare
nella definizione stessa di impresa femminile. Il Commercio resta il settore
prediletto dalle imprenditrici piacentine, anche se negli ultimi anni è
risultato in costante flessione, e in questo ambito si concentrano 1.576 realtà
imprenditoriali, ovvero un quarto del totale. Il comparto dell’Agricoltura si
conferma al secondo posto per consistenza numerica, con 1.015 imprese agricole
guidate da donne e un’incidenza del 16% sul totale. Anche questo settore accusa
un calo di 35 unità rispetto allo scorso anno, confermando la dinamica calante
già osservata negli ultimi anni. Risultano in lieve calo le Attività di
alloggio e ristorazione (-14 unità) e le Altre attività dei servizi (-9),
mentre si incrementano le Attività professionali e scientifiche (+26) e
il Noleggio e servizi alle imprese (+14). L’incidenza delle “imprese rosa”
all’interno del sistema economico locale si attesta al 21,6% e si colloca al di sopra della media
regionale che si ferma al 20,9%, mentre risulta meno consistente del dato
nazionale che arriva al 22,2%. Nei territori limitrofi si rilevano situazioni
piuttosto differenziate e solo la provincia di Pavia riscontra un dato che si
avvicina alla media nazionale (22%), mentre le province di Reggio Emilia e Lodi
fanno rilevare quote molto più esigue, rispettivamente pari al 18,7 % e al
19,7%. Il Rapporto annuale di Unioncamere sull’imprenditoria femminile rileva
che sono le regioni del sud a evidenziare le quote più consistenti di imprese
rosa, guidate da: Molise (27,4%), Basilicata (26,4%) e Abruzzo (25,7%), mentre
le quote minime sono riferite a Trentino Alto Adige (18,3%), Lombardia (19,1%)
e Veneto (20,3%). Nel Registro camerale di Piacenza si
contano circa 19mila cariche femminili (18.821) e quasi la metà delle donne
titolari di una carica ha un’età compresa fra i 50 e i 69 anni (49%), mentre
una quota del 33% risulta collocata nella fascia dai 30 ai 49 anni. L’incidenza
delle donne over-70 risulta piuttosto consistente e si attesta al 15%, mentre
solo il 3% delle titolari di carica risulta appartenere alla fascia di età dai
18 ai 29 anni. L’insieme delle imprese piacentine a
guida femminile comprende un consistente nucleo di realtà artigianali,
sono infatti 1.232 le unità inserite nell’albo artigiani (corrispondenti ad una
quota del 20% delle imprese “rosa”) e al suo interno il settore più numeroso è
quello afferente le Altre attività di Servizi, con 663 unità. E’ sempre più
rilevante la presenza di imprenditrici di origine straniera e alla fine
del primo semestre dell’anno nell’anagrafe camerale se ne contano 860 (30 in
più rispetto al giugno 2021), corrispondenti al 14% del totale. Le
imprenditrici straniere sono molto presenti nei settori del Commercio (con 203
unità), nelle Attività di alloggio e ristorazione (con 162 esercizi) e nelle
Altre attività dei Servizi (con 108 unità). Le imprenditrici nate in Cina si
confermano le più numerose, con 99 imprese individuali, seguite dalle
imprenditrici nate in Romania (68), Albania (67) e Marocco (34). Sono solo 569
le imprese giovanili (con titolare o prevalenza dei soci under-35) e operano
prevalentemente nel Commercio (128), nei Servizi di alloggio e ristorazione
(120) e nelle Altre attività di servizi (77). Si allegano tabelle statistiche In ordine nella foto da sinistra: Susanna Fumi, Giovanna Malvicini, Katia Baldrighi, Federica Bussandri,
Laura Cagni, Gabriella Ferrari, Elisa Tatano, Michela Giannini (Camera di
commercio) in alto Giuliana Biagiotti, Laura Lusignani
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