La Commissione europea approva brolucizumab per le persone con edema
maculare diabetico L'edema maculare diabetico
(DME) è una delle principali cause di cecità per gli adulti nei paesi
sviluppati; i bisogni insoddisfatti del DME includono il miglioramento della
risoluzione dell’edema nella retina e il dover sostenere trattamenti frequenti L'approvazione si basa sui
dati degli studi di fase III KESTREL e KITE che hanno confrontato brolucizumab
6 mg rispetto ad aflibercept 2 mg in pazienti con DME2. In questi
studi, brolucizumab è risultato non inferiore ad aflibercept nella variazione della
acuità visiva meglio corretta (BCVA) rispetto al basale e ha mostrato un
potenziale di risoluzione nel fluido in un maggior numero di pazienti con DME2 KESTREL e KITE sono stati i
primi studi registrativi a valutare un anti-VEGF su intervalli di dosaggio di
sei settimane nella fase di carico, dimostrando che brolucizumab può portare a
meno iniezioni dall'inizio del trattamento fino al primo anno. Origgio, 13aprile 2022
— La Commissione Europea (CE) ha approvato brolucizumab 6
mg per il trattamento dei disturbi visivi dovuti a edema maculare diabetico
(DME). Si tratta della seconda indicazione approvata dalla CE per brolucizumab,
che già approvato dal 2020 per il trattamento della degenerazione maculare
umida legata all'età. La decisione della CE si applica a tutti i 27 Stati
membri dell'Unione europea (UE), nonché a Islanda, Norvegia e Liechtenstein. “L’edema maculare
diabetico è una pericolosa manifestazione clinica della retinopatia legata al
diabete. Colpisce dal 5 al 7% delle persone con diabete mellito, che sono
purtroppo tantissime, oltre 4 milioni in Italia, un
dato destinato a crescere in proporzione all’aumento della prevalenza
della malattia – precisa Agostino Consoli, Professore Ordinario di
Endocrinologia, Università ‘G. d’Annunzio’ di Chieti, Responsabile della Uoc
Territoriale di Endocrinologia e Malattie Metaboliche della Ausl di Pescara e
Presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID) – Nella
retinopatia diabetica i vasi sanguigni, danneggiati dall’alta concentrazione di
glucosio nel sangue, permettono la fuoriuscita di liquidi che si accumulano
nella macula, causandone l’edema e portando col tempo a deficit visivi
importanti. Ecco perché un trattamento con agenti anti-VEGF come il
brolucizumab, molecole capaci di mantenere sotto controllo la fuoriuscita del
fluido, risulta particolarmente efficace”. L'approvazione CE si
basa sul
primo anno primo anno degli studi di Fase III KESTREL e KITE*, randomizzati e in
doppio cieco, che hanno raggiunto l’end point primario di non inferiorità
rispetto ad aflibercept nella variazione della acuità visiva meglio corretta
(BCVA) rispetto al basale. In entrambi gli studi, dopo la fase di carico, oltre
la metà dei pazienti (55,1% in KESTREL e 50,3% in KITE) nel gruppo di
brolucizumab 6 mg è rimasta in un intervallo di somministrazione di 12
settimane durante il primo anno. Il dosaggio di aflibercept è allineato alle indicazioni
Ue approvate nel primo anno di trattamento. Nel complesso, una percentuale
numericamente inferiore di occhi nei pazienti trattati con brolucizumab
presentava fluido intraretinico, sottoretinico o entrambi alla cinquantaduesima
settimana rispetto agli occhi trattati con aflibercept (in KESTREL 60,3% per
brolucizumab contro 73,3% per aflibercept; in KITE rispettivamente 54,2% contro
72,9%; non è stato eseguito il test di significatività statistica. “Brolucizumab, frammento di anticorpo umanizzato a singola
catena, di piccole dimensioni è caratterizzato da un’ottima penetrazione
tissutale e da un’elevata capacità di eliminare il fluidodalla retina -
commenta Rosangela Lattanzio, Responsabile del Servizio di Retina
Medica-Vasculopatie dell'Ospedale San Raffaele di Milano e Presidente della
Società Italiana Retina SIR–I risultati di efficacia, sicurezza e intervallo
tra le somministrazioni,evidenziati dagli studi KESTREL e KITE, mostrano un
miglioramento significativo dei parametri anatomici e della funzionalità visiva
dovuto all’utilizzo di brolucizumab anche per questa nuova indicazione. Come
specialisti della retina non possiamo che essere soddisfatti di poter
arricchire il nostro armamentario terapeutico e di poter migliorare la salute
visiva e la qualità di vita dei nostri pazienti, grazie a un trattamento
davvero efficace nel mantenere asciutta la retina”. Secondo le informazioni
di prescrizione approvate, dopo la fase di carico di cinque dosi con iniezioni
a sei settimane di distanza, i medici possono personalizzare il trattamento per
i pazienti con DME in base alla loro attività di malattia, valutato dalla vista
e dai parametri relativi ai liquidi. Nei pazienti senza attività di malattia, i
medici dovrebbero considerare intervalli di 12 settimane tra i trattamenti con
brolucizumab; nei pazienti con attività di malattia, i medici dovrebbero prendere
in considerazione intervalli di 8settimane tra i trattamenti. Gli eventi avversi
oculari e non oculari più comuni (≥
5%) durante il primo anno negli studi KESTREL e KITE sono stati emorragia
congiuntivale, rinofaringite e ipertensione2. Le percentuali di infiammazione
intraoculare (IOI) nello studio KESTREL sono stati del 4,7% per brolucizumab 3
mg (incluso l'1,6% di vasculite retinica), del 3,7% per brolucizumab 6 mg
(incluso lo 0,5% di vasculite retinica) e dello 0,5% per aflibercept 2 mg. Le
percentuali di IOI nello studio KITE erano equivalenti (1,7%) tra brolucizumab
6 mg e aflibercept 2 mg senza vasculite retinica riportata2.
L'occlusione vascolare retinica è stata riportata in KESTREL per brolucizumab 3
mg (1,1%) e 6 mg (0,5%) e in KITE per brolucizumab e aflibercept (0,6%
ciascuno)2. La maggior parte di questi eventi si è mostrato
gestibile e risolvibile con le cure cliniche di routine2. Nello
studio KESTREL, la percentuale di pazienti che hanno manifestato una perdita
superiore o uguale a 15 lettere rispetto alla condizione iniziale durante il
primo anno è stata dell'1,6% per brolucizumab 3 mg, dello 0% per brolucizumab 6
mg e dello 0,5% per aflibercept. Nello studio KITE, la percentuale di pazienti
che hanno manifestato una perdita maggiore o ugual a a 15 lettere dall’inizio
nel primo anno è stata dell'1,1% per brolucizumab 6 mg e dell'1,7% per
aflibercept2. Brolucizumab 6 mg è la dose approvata per la commercializzazione. *Il dosaggio di
Aflibercept è stato allineato alla posologia UE approvata nel primo anno di
trattamento. Informazioni sugli studi clinici KESTREL e KITE KESTREL e KITE sono studi globali, randomizzati, in
doppio cieco, di fase III, della durata di due anni che confrontano la sicurezza
e l'efficacia di brolucizumab e aflibercept nel trattamento di pazienti con
disabilità visiva dovuta a DME. KESTREL e KITE hanno coinvolto 926 pazienti in
totale in 36 paesi 5,6. Nella fase di carico di entrambi gli studi,
i pazienti nei gruppi brolucizumab sono stati trattati ogni sei settimane per
un totale di cinque iniezioni; nei gruppi aflibercept sono stati trattati ogni
quattro settimane per un totale di cinque iniezioni, in linea con la sua
posologia 5,6. Nel primo anno dello studio, dopo la fase di carico,
i pazienti nei gruppi brolucizumab sono stati successivamente trattati ogni 12
settimane, mentre quelli che presentavano attività di malattia sono passati
alla somministrazione ogni otto settimane5,6. Dopo la fase di
carico, i pazienti nei gruppi di aflibercept sono stati trattati ogni otto
settimane. Informazioni sull'edema maculare diabetico (DME) Il DME è una complicanza microvascolare comune nei
pazienti con diabete che può avere un impatto debilitante sull'acuità visiva,
portando infine alla cecità1. Il DME è una delle principali cause di
cecità per gli adulti nei paesi sviluppati, che colpisce il 12% dei pazienti
con diabete di tipo 1 e il 28% di quelli con diabete di tipo 21.Livelli di
zucchero nel sangue costantemente elevati associati al diabete possono
danneggiare i piccoli vasi sanguigni negli occhi, causando |