Merck
presenta nuovi dati relativi a evobrutinib, primo inibitore della
tirosinchinasi di Bruton (BTKi) a dimostrare benefici clinici prolungati in pazienti
affetti da sclerosi multipla recidivante (SMR) in tre anni e mezzo di
trattamento I dati dello studio clinico di fase II su evobrutinib
hanno dimostrato una bassa attività della malattia e un punteggio stabile alla
scala EDSS (Expanded Disability Status Scale), con livelli di NFL, un marcatore
del danno neuronale, che rimangono bassi nelle persone con SMR dopo tre anni e
mezzo di terapia Gli ultimi dati dimostrano che i
pazienti trattati con evobrutinib hanno avuto una risposta anticorpale al
vaccino a mRNA per il COVID simile a quella dei soggetti sani Evobrutinib è un inibitore della BTK
sperimentale altamente selettivo, orale, che penetra il sistema nervoso
centrale e che potrebbe diventare la migliore opzione di trattamento in questa
classe di farmaci per le persone che vivono con la sclerosi multipla
recidivante (SMR) Amsterdam, 27
ottobre 2022 – Merck azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, ha
annunciato risultati che dimostrano che i tassi annualizzati di recidiva (ARR)
sono rimasti bassi e i punteggi della EDSS (la scala che misura il livello di
disabilità) sono risultati stabili nelle persone con sclerosi multipla
recidivante (SMR) trattate con il farmaco sperimentale evobrutinib per più di
tre anni e mezzo. Inoltre, il numero di lesioni T1 captanti il gadolinio (Gd+)
e il volume di lesioni T2 sono rimasti bassi per tutto il periodo di estensione
in aperto (OLE, Open-Label Extension) dello studio clinico di fase II. Questi dati, che
sono stati presentati al 38°congresso
ECTRIMS
(European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis),
suggeriscono che le persone affette da SMR traggono benefici positivi a
lungo
termine da evobrutinib, che diventa dunque la potenziale migliore
terapia per
tale patologia in questa classe di farmaci. “La progressione della malattia è una delle
preoccupazioni principali nella comunità della SM. Conoscere meglio la
progressione silente della malattia senza recidive ci aiuterà a comprendere
meglio la SM, oltre ai suoi potenziali trattamenti, perché questa patologia ha
un impatto deleterio non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello
cognitivo e mentale”, ha affermato il Prof. Patrick Vermersch, Vice President,
Research in Biology and Health, University of Lille. “In questa analisi, che è
stata la più lunga e approfondita mai condotta su un inibitore della BTK sperimentale
per la SMR, evobrutinib ha mantenuto stabile la malattia fino a tre anni e
mezzo e ha dimostrato di poter agire direttamente sulla forte infiammazione che
caratterizza la SMR, che contribuisce
alle cause silenziose della progressione della malattia. La molecola aveva già
dato risultati promettenti nel ridurre l’infiammazione centrale, grazie anche
agli effetti modulanti sulle cellule microgliali”. Durante il prolungamento dello studio clinico di fase II (OLE, Open-Label
Extension), è stato valutato
l’effetto a lungo termine del trattamento con evobrutinib sul tasso
annualizzato di recidive(ARR), sul punteggio alla scala EDSS e su vari esiti
alla risonanza magnetica in soggetti affetti da SMR: i pazienti che
facevano parte del braccio iniziale trattato con 75 mg due volte al
giorno hanno mantenuto un ARR
basso - 0,13 - per tutta la durata del prolungamento dello studio. Inoltre,
passando da 75 mg una volta al giorno a 75 mg due volte al giorno, l’ARR è diminuito da 0,19 a 0,09 nel
corso dello stesso periodo. Complessivamente i
punteggi medi all’EDSS e l’attività delle lesioni da SM sono rimasti bassi e
stabili per tutto lo studio. Questi dati rafforzano ulteriormente le osservazioni
fatte in precedenza, e cioè che l’occupazione massima della BTK raggiunta con
la doppia somministrazione giornaliera durante il periodo di assunzione del
farmaco si correla con una maggiore riduzione dell’ARR con evobrutinib. L’Azienda ha inoltre
presentato i nuovi dati a lungo termine ottenuti con il prolungamento dello
studio clinico di fase II, che ha visto ridursi i livelli ematici di NFL (ossia
dei neuro filamenti a catena leggera), un biomarker molto importante che può
prevedere la perdita di volume cerebrale futura e la progressione della
malattia. I pazienti hanno avuto riduzioni continue e prolungate dei livelli di
NFL nel sangue rispetto al periodo in doppio cieco (DBP) e ai valori al basale
del periodo di prolungamento. Una dose di 75 mg due volte al giorno ha
significativamente ridotto i livelli di NFL dalla settimana 12 (DBP) rispetto
al dosaggio di placebo/evobrutinib 25 mg una volta al giorno, mostrando una
risposta precoce alla dose. Questa riduzione dei livelli di NFL dà prova del
fatto che evobrutinib può ridurre il danno neuronale nei pazienti affetti da
SMR. “È la prima volta che
riusciamo a dimostrare un’efficacia sostenuta per tre anni e mezzo con un
inibitore della BTK nella SMR”, ha dichiarato Jan Klatt, Senior Vice
President, Head of
Development Unit Neurology
and Immunology, Merck
KGaA, (Darmstadt, Germania). “Se uniamo queste nuove scoperte con i
nostri dati precedenti che già dimostravano un volume ridotto di lesioni a
lenta espansione, indicativo di un effetto sulle cellule microgliali,e livelli
ridotti di neuro filamenti, un marcatore di danno neuronale, siamo fiduciosi
che evobrutinib abbia il potenziale per offrire la migliore efficacia nella sua
classe per le persone con SMR”. Sono stati
inoltre presentati gli ultimi dati ottenuti da un’analisi post hoc su pazienti vaccinati (n=24) condotta durante il periodo
di estensione dello studio di fase II, che hanno mostrato che il 96% delle
persone affette da SMR trattate con evobrutinib (75 mg due volte al giorno) ha
ottenuto una risposta anticorpale dopo due dosi di vaccino anti-COVID-19 a
mRNA, proprio come accade nei pazienti con SMR non trattati e nei soggetti
sani. L’aumento della risposta anticorpale nei pazienti sieronegativi e
sieropositivi ha dato prova della durata della risposta agli antigeni nuovi e
del richiamo. È la prima volta che è stato possibile dimostrare questo effetto
con un inibitore della BTK nella SMR e queste scoperte sono coerenti con la
modulazione della funzione dei linfociti B, il che ci offre un potenziale
trattamento alternativo agli approcci basati sulla deplezione dei linfociti B. Che cosa è evobrutinib Evobrutinib
è un inibitore orale, altamente selettivo, della tirosina chinasi di Bruton
(BTK) attualmente in corso di sviluppo clinico come potenziale trattamento per
la sclerosi multipla recidivante (SMR). È il primo inibitore della BTK che ha
dimostrato un’efficacia clinica nel più ampio studio di fase II con follow-up
di oltre tre anni e che ha dimostrato di avere un impatto sui biomarcatori
precoci dell’infiammazione centrale che
correlano alla progressione della malattia. Evobrutinib è stato studiato
per modulare le risposte dei linfociti B, come la proliferazione e il rilascio
di anticorpi e citochine, nonché per modulare l’attivazione dei
macrofagi/microglia, e ha ridotto significativamente il volume delleSEL e i livelli
di NFL nel sangue, che sono marcatori dell’infiammazione centrale in corso e
della neurodegenerazione che permettono di predire la disabilità nel lungo
termine. L’efficacia di evobrutinib è stata ottimizzata attraverso lo studio
più completo condotto per individuare la dose di inibitore della BTK nella SMR,
che ha dimostrato che la somministrazione di 75 mg due volte al giorno ha
raggiunto la massima efficacia ai vari endpoint mantenendo l’inibizione della
BTK per tutto il periodo di somministrazione (>95% di occupazione della BTK
mantenuta nel 98% dei pazienti prima della dose successiva). Il farmaco
sperimentale è attualmente oggetto di indagini cliniche e non è stato ancora
approvato per l’uso altrove nel Mondo. Informazioni sullo studio clinico di fase II OLE
(Open-Label Extension) Nel
periodo in doppio cieco (DBP) di 48 settimane, i pazienti con SMR sono stati
assegnati a uno dei cinque gruppi di trattamento: placebo (passaggio a 25 mg di
evobrutinib una volta al giorno dopo 24 settimane), 25 mg o 75 mg di
evobrutinib una volta al giorno, 75 mg di evobrutinib due volte al giorno o
dimetilfumarato in aperto (120 mg due volte al giorno per la prima settimana e
240 mg due volte al giorno in seguito). Alla 48a settimana, i
pazienti sono potuti entrare nell’OLE e ricevere 75 mg di evobrutinib una volta
al giorno per un periodo medio di 49,8 settimane, prima di passare a 75 mgdue
volte al giorno per il resto del periodo di prolungamento. Informazioni sulla Sclerosi multipla La sclerosi multipla (SM) è una malattia cronica
e infiammatoria del sistema nervoso centrale; essa costituisce il più comune
disturbo neurologico disabilitante d’origine non traumatica nei giovani adulti.
Si stima che circa 2,8 milioni di persone nel mondo siano affette da SM. Nonostante
la sclerosi multipla sia caratterizzata da un’ampia varietà di sintomi, quelli
osservati con maggiore frequenza includono disturbi focali, intorpidimento e
formicolii agli arti, diminuzione della forza muscolare e disturbi della
coordinazione. Le forme recidivanti di SM sono le più comuni. L’impegno di Merck in Neurologia e
Immunologia Merck ha una lunga tradizione in neurologia e
immunologia, con significative attività nella ricerca & sviluppo e commercializzazione
di farmaciper la sclerosi multipla (SM). L'attuale portfolio dell’Azienda nella
SM comprende due medicinali per il trattamento della SM recidivante -l’interferone beta-1a e cladribina
compresse. Merck intende
migliorare la vita di coloro che convivono con la SM, con una particolare
attenzione alle loro esigenze terapeutiche insoddisfatte. Oltre all’impegno di
Merck nella Sclerosi Multipla, la solida pipeline di immunologia
dell'azienda si concentra sulla scoperta di nuove terapie che hanno il
potenziale di modulare i meccanismi patogeni chiave in altre malattie
neuro-infiammatorie eautoimmuni, incluso il lupus eritematoso sistemico (LES),
miastenia gravis generalizzata (gMG) e disturbo dello spettro della
neuromielite ottica (NMOSD). Tutti i comunicati stampa Merck vengono distribuiti via e-mail nel momento
in cui sono pubblicati sul sito Web del
Gruppo EMD. Puoi andare sul sito www.merckgroup.com/subscribe per registrarti
online, modificare il tuo profilo o interrompere questo servizio. Informazioni su Merck Merck è un’azienda
impegnata nell’innovazione scientifica e tecnologica che opera nei settori
healthcare, life science e electronics. I suoi 60.000
dipendenti lavorano ogni giorno perché la vita di milioni di persone sia più
felice e sostenibile. Merck è presente ovunque: dalle più avanzate tecnologie
per l’editing genetico alla scoperta di trattamenti all’avanguardia per le
patologie più difficili, fino allo studio di tecnologie che permettano ai
device di diventare “intelligenti”. Nel 2021 Merck ha generato vendite per 19,7
miliardi di Euro in 66 Paesi. Ricerca scientifica e gestione imprenditoriale responsabile sono state la
chiave per il raggiungimento dei traguardi scientifici e tecnologici di Merck,
che opera secondo questa filosofia sin dalla sua fondazione nel 1668. La
famiglia fondatrice possiede tuttora la partecipazione di maggioranza nella
Società, che è quotata alla borsa di Francoforte. Merck detiene i diritti sul
nome e sul marchio Merck a livello globale. Le sole eccezioni sono Stati Uniti
e Canada, dove l’azienda opera con le denominazioni EMD Serono nell’healthcare,
MilliporeSigma nel life science e EMD Electronics. Per maggiori informazioni su Merck: www.merck.it |