Scoperto un nuovo
fattore dello sviluppo del tessuto muscolare CK2, una
proteinchinasi già nota per le sue attività cellulari e nei tumori non era mai
stata associata alla formazione e crescita del muscolo scheletrico. La ricerca
condotta da un team dell’Istituto di neuroscienze del Cnr e dell’Università di
Padova, che ha scoperto tali funzioni in tutti i vertebrati, è stata pubblicata
su Faseb Journal Scoperte le funzioni
di un nuovo fattore essenziale per la formazione e la crescita del muscolo
scheletrico in tutti i vertebrati: si tratta di CK2, una proteinchinasi già
nota per essere coinvolta in svariate attività cellulari e nei tumori ma mai
associata allo sviluppo del tessuto muscolare. La ricerca, condotta dal team di
ricercatori diretto da Giorgia Pallafacchina (Istituto di neuroscienze del
Consiglio nazionale delle ricerche Cnr-In di Padova e Università di Padova) e
da Arianna Donella-Deana (Università di Padova) è stata pubblicata nel volume
di ottobre della rivista Faseb Journal. La ricerca del nostro
team ha dimostrato che le tre diverse subunità che costituiscono la proteina
CK2 (a, a’ e b) hanno azioni e bersagli distinti e ben definiti nell’ambito della
complicata serie di eventi che porta alla formazione e crescita del tessuto
muscolare scheletrico”, spiega Giorgia Pallafacchina. “Poiché il muscolo scheletrico
costituisce buona parte della massa corporea di un individuo, circa il 35%
nelle donne e fino al 45% negli uomini, mantenere tale organo in salute è di
cruciale importanza per il benessere dell’intero organismo, sia in condizioni
normali sia in caso di malattia. Basti pensare alle numerose patologie che, pur
non colpendo direttamente il muscolo, portano a perdita di massa muscolare:
primi tra tutte i tumori, ma anche le malattie renali, l’anoressia, ecc., cui
si aggiunge l’inevitabile declino di forza e prestazioni, indotto dal processo
fisiologico dell’invecchiamento”. La comunità
scientifica è per questo da sempre interessata alla comprensione dei meccanismi
che regolano lo sviluppo e la crescita del tessuto muscolare, anche se diverse
fondamentali informazioni su tali processi sono a tutt’oggi sconosciute. “La
nostra ricerca ha ottenuto importanti risultati, scoprendo che le sub unità a e b della proteinchinasi
CK2 sono indispensabili per l’attivazione di geni specifici che inducono la
cellula a differenziarsi in cellula muscolare. È stato dimostrato inoltre che
l’attività enzimatica di CK2, in particolare della subunità CK2a’, è determinante per
permettere la fusione delle cellule muscolari, formando le fibre che compongono
i nostri muscoli”, prosegue la ricercatrice. La scoperta del gruppo
padovano è stata realizzata nel Dipartimento di Scienze biomediche
dell’Università di Padova, nell’ambito di una collaborazione tra i gruppi di
Arianna Donella-Deana e di Rosario Rizzuto. Con le responsabili del progetto,
hanno lavorato alcuni giovani ricercatori, tra cui Valentina Salizzato e Sofia
Zanin. “Il risultato raggiungo costituisce un importante avanzamento nella
comprensione dei meccanismi che sottendono alla fisiologia del tessuto
muscolare e apre la via a possibili applicazioni terapeutiche, mirate a
preservare la massa muscolare e/o stimolarne la crescita nelle miopatie, nei
danni muscolari e nell'invecchiamento”. Roma,
13 novembre 2019 La scheda Chi: Cnr-In Che cosa: https://www.fasebj.org/doi/10.1096/fj.201801833RR |