Comunicato Stampa della SIGEA
Fazzini: “Negli ultimi 15 giorni, in
alcune aree del Piemonte meridionale e della Liguria, i quantitativi meteorici
precipitati equivalgono a circa il 50% delle cumulate annue”.
Fiore: “In Italia abbiamo modificato
morfologie dei luoghi. Serve cambiare la politica di uso del territorio
risanando gli errori del passato e progettando il futuro in maniera coerente.
Serve educare i cittadini all’autoprotezione, serve una coscienza di
adattamento al cambiamento climatico. Abbiamo fogne bianche urbane, senza manutenzione
e progettate 20-30 anni con un regime di precipitazioni non confrontabili con
gli attuali”.
«Da un punto di vista prettamente
climatologico, se e vero che il bimestre ottobre - novembre é in assoluto il
più piovoso dell'anno, i quantitativi meteorici precipitati negli ultimi 15
giorni equivalgono in alcune aree del Piemonte meridionale e della Liguria
a circa il 50% delle cumulate annue. Se a ciò si aggiunge che l’avvezione di
aria calda ed umida che caratterizza il fronte perturbato ha determinato
nevicate solo oltre i 1500 metri, ben si comprende il perché della gravità
della situazione idrologica ed idrogeologica nel nord ovest italiano”. Lo
ha dichiarato poco fa, Massimiliano Fazzini, climatologo,
geologo, docente dell’Università di Camerino ed esponente del Gruppo sul
Dissesto Idrogeologico in Italia della Società Italiana di Geologia Ambientale
(SIGEA).
Il territorio maltrattato risente ancora
di più degli effetti dei cambiamenti climatici.
“Abbiamo maltrattato il territorio,
modificando le morfologie dei luoghi, consumando suolo e impermeabilizzando
grandi superfici, costruendo nelle aree destinate al transito delle acque. Gli
eventi di cronaca che registriamo in queste ore sono la naturale conseguenza
del nostro agire. Se non abbiamo il coraggio di cambiare la politica applicando
il principio della sostenibilità economica - ha affermato oggi, Antonello
Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia
Ambientale - sociale e ambientale dello sviluppo, saremo condannati a rincorrere
le emergenze e magari avviare ricostruzioni negli stessi luoghi.
Non dobbiamo meravigliarci troppo degli
eventi che stiamo registrando in questi giorni dobbiamo meravigliarci della
frequenza con cui oggi accadano questi eventi. Dobbiamo rendici conto che non
possiamo più parlare di eventi eccezionali se questi si ripetono ogni anno
all’inizio dell’autunno”.
Abbiamo in Italia modificato morfologie
dei luoghi!
“Dal dopoguerra a oggi abbiamo
maltrattato il territorio, modificando le morfologie dei luoghi, consumando
suolo e impermeabilizzando grandi superfici – ha concluso Fiore -
costruendo nelle aree destinate al transito delle acque.
Abbiamo impermeabilizzato troppo le
nostre città e le aree limitrofe a esse, abbiamo fogne bianche urbane, dove esistono,
senza manutenzione e progettate 20-30 anni con un regime di precipitazioni non
confrontabili con gli attuali.
Serve cambiare la politica di uso del
territorio risanando gli errori del passato e progettando il futuro in maniera
coerente. Serve educare i cittadini all’autoprotezione, serve una coscienza di
adattamento al cambiamento climatico».
Giuseppe Ragosta -giornalista – Tel 392
5967459.