«Spiegare le malattie infettive è stato il
lavoro della mia vita. Se una malattia infettiva fosse una danza, sarebbe una
quadriglia, a cui partecipano il microrganismo responsabile, la genetica e la
storia personale e clinica di ogni individuo – il come sei fatto e il come sei
diventato – e le terapie, se ce ne sono. Ogni persona è una storia a sé, non
tutti “balliamo” allo stesso modo.»
La
memoria dei governanti sovente è molto corta, quella dei virus lunghissima.
Dal 14 Aprile nelle librerie e sugli store on
line.
Gallipedia è il più lungo racconto che Massimo Galli abbia mai
fatto di sé, con la collaborazione della giornalista scientifica Lorella
Bertoglio. Durante la pandemia è stato scelto da molti come punto di
riferimento per la coerenza e la credibilità dimostrata nello ‘spiegare’ i
comportamenti del virus. Senza ipocrisie o compiacenze, ma anche ricordando
come, di fronte a una malattia nuova, non esistano verità assolute e la scienza
debba procedere con cautela. C’è chi lo ha accusato di essere catastrofista, ma
è solo stato coerente anche a rischio di risultare antipatico e ciò che ha
detto è sempre stato basato su dati e fatti. Questo non è il libro sulla
pandemia, che scriverà forse un giorno, ma un viaggio nelle esperienze di un
uomo rigoroso e con un grande senso del dovere, alla ricerca della persona
nascosta dietro al medico e allo scienziato. Un uomo che sa essere ironico, se
decide di esserlo, ma di cui è molto difficile infrangere la riservatezza. Ha
accettato la sfida editoriale per raccontare le malattie infettive che ha
combattuto, curato e studiato, nella speranza di offrire informazioni utili a
chi vorrà leggere. Pagando il prezzo di svelarsi un po’, senza sottrarsi a domande
che i media hanno tentato più volte di proporgli, con scarso successo. Non
proprio a tutte… in ogni caso. Ne è risultato il racconto di una vita piena di
storie, curiosità e interessi, anche ben al di là del suo essere infettivologo.