Emilio Cozzi, giornalista /scrittore,
tra i maggiori esperti italiani di economia e politica dello spazio, ha
sapientemente letto il convulso vivere dei nostri giorni che, nonostante le
guerre e non poche, da bravo futurologo ci proietta nella politica del futuro
che si svolge soprattutto nello Spazio avendo già sfruttato la conoscenza del
pianeta Terra e tutto ciò che ci può offrire. Occhi golosi, sensibili al
brillio di galassie, stelle, esopianeti, asteroidi che abbiamo già “assaggiato”
e scoperto che , da essi, possiamo ricavare metalli e materiali vari che non
sono arrivati sul nostro pianeta durante la sua formazione. Forse il nostro
pianeta azzurro (giusto un puntino visto da Plutone) ha proprio bisogno di
questi materiali singolari affinché da essi potessimo costruire macchine,
astronavi , atte all’esplorazione dell’universo che a prima vista non sembra
esserci amico, a partire dall’aria “terrestre” inesistente nello spazio e che
ci dovremmo fabbricare per potere vivere attraversando anche la tanto
sconosciuta materia oscura ed evitare buchi neri e tanti altre trappole… C’è tuttavia un miliardario, Elon Musk,
che ne è convinto e tanti altri pensatori che vedono ricchezza spaziale (per
ora c’è anche molta spazzatura come ha documentato l’astrofisica Patrizia
Caraveo in un suo ultimo libro: Ecologia Spaziale): si dia allora inizio alla
“nuova corsa all’ora”, pag. 301. Una corsa all’ora che abbiamo già visto
nel secondo millennio sulla Terra. Buona lettura , pagine 438, ed. Il
Saggiatore, Milano 2024 |