STATI GENERALI DELLA GEOTERMIA MINISTRO CINGOLANI: ENTRO IL 2030
È POSSIBILE DECARBONIZZARE SINO AL 55% RISPETTO AL 1990, DIVERSIFICANDO E
INSERENDO LA GEOTERMIA FRA LE RINNOVABILI MAGGIORMENTE INNOVATIVE Roma, 16 giugno
2022 “Il Consiglio
Nazionale dei Geologi, attraverso il lavoro di coordinamento della Piattaforma
Geotermia, sta operando da tempo al fine di promuovere la geotermia nelle
sue diverse forme, con l’obiettivo di favorirne e sostenerne il valore
nell'ambito della transizione ecologica, come richiesto nel Piano Nazionale per
la Ripresa e la Resilienza (PNRR)”. Con queste parole il coordinatore della
Piattaforma, Emanuele Emani, consigliere del CNG, ha aperto i lavori
dell’importante convegno sugli STATI GENERALI DELLA GEOTERMIA, tenutosi a Roma
il giorno 16 giugno presso la sala conferenze Capranichetta, un confronto tra
politici, esperti in materia di energia e stakeholders, in un momento
storico particolare per l’intero pianeta. La necessità di allontanarsi sempre più dalle fonti
fossili a favore delle rinnovabili, costituisce l’obiettivo principale rispetto
a quelli fissati nell’agenda 2030
dell’ONU e fatti propri dalla Commissione Europea nel Green Deal, da cui poi
sono derivate le iniziative del Next Generation UE. Azioni condivise da tutti i
componenti della Piattaforma, vale a dire Enti che a vario titolo si occupano di
geotermia come: ENEA, CNR, ISPRA, GSE, RSE, ITACA e le Associazioni che operano
in questo ambito (AICARR, ANIGhp, ANIM, ANIPA, ANISIG, IAH, AIRU, FINCO, UGI,
COSVIG, Ass.ne Acque Sotterranee), che hanno partecipato agli Stati Generali
della Geotermia con un comune obiettivo finale, quello della decarbonizzazione.
All’evento è intervenuto, tra gli altri, il Ministro dell’Energia Roberto
Cingolani, che si è soffermato a lungo sul fatto che “la decarbonizzazione
costituisce un obiettivo facilmente raggiungibile entro il 2030 per il 55%
rispetto al 1990”, precisando come “le richieste di nuovi allacci da energie
rinnovabili pervenute al 31 maggio 2022 siano state pari a circa 5.6
Gigawatt/ora”. “È necessario – ha proseguito Cingolani – operare su due diverse
direzioni, quella di diversificare il più possibile l’approvvigionamento
energetico da fonti rinnovabili e quello di accelerare maggiormente le procedure;
non è pensabile concentrarsi solo ed esclusivamente su una delle risorse
trascurandone altre, anche perché l’Italia è un Paese geologicamente,
morfologicamente e geograficamente assai vario, che offre diverse opportunità
di approvvigionamento energetico in maniera non omogenea”. Il calore interno della terra quindi si candida come
importante fonte di energia del futuro che concorrerà entro 2030 al
raggiungimento della soglia dei 230 Terawatt/ora da rinnovabili che, secondo il
Ministro Cingolani, costituisce la soglia oltre la quale “è possibile iniziare
a parlare di mobilità elettrica e di elettrificazione industriale”. Il programma passa ovviamente per un importante impegno
economico pari complessivi 360
miliardi di euro, suddivisi in 230 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza e del Piano Complementare, da impiegare entro il 2026, e 130
miliardi di euro per i fondi strutturali europei della programmazione 2021-2027
ed il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), utilizzabili anche oltre la scadenza del
2026 fissata per il PNRR. Nel suo intervento il Ministro
sottolinea inoltre come “un’auspicabile crescita del PIL porterà
inevitabilmente ad un’ulteriore richiesta di energia, con un impiego in 6-7
anni di rinnovabili a spettro largo con la massima laicità, cercando di
sfruttare il meglio del nostro Paese nei diversi posti”. Sullo stesso concetto si sofferma
il prof. Bruno della Vedova, presidente dell’Unione Geotermica Italiana, che
specifica come “il territorio nazionale offra eccellenti opportunità per la
produzione di energia elettrica”, citando il caso della Toscana che copre oggi
il 30% dei consumi elettrici della Regione, pari a 6.0 TWh (pari al 2% dei
consumi elettrici nazionali). Geotermia legata quindi ad alte
temperature (alta e media Entalpia) per il teleriscaldamento di quartieri,
città ed industria, e produzione di energia elettrica mediante impianti
innovativi di abbattimento degli inquinanti gassosi ad alta efficienza, ma
anche geotermia per piccoli impianti domestici per il riscaldamento ed il
raffrescamento mediante pompe di calore (geoscambio a bassa entalpia), una
nuova tecnologia che secondo il Prof. Della Vedova “può dare un’accelerazione
significativa alla transizione energetica strategica del Paese”. Sull’importanza dell’argomento trattato
è intervenuto anche il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Arcangelo
Francesco Violo, che ha evidenziato come questo appuntamento costituisca
“un’importante occasione di rilancio del Paese e delle politiche di
sostenibilità ambientale e sociale, un confronto su una tematica che è da
ritenersi un’imprescindibile condizione per tutti gli interventi che impattano
sul territorio, come espressamente previsto dagli obiettivi principali del
Piano, che pongono un’attenzione massima proprio nei confronti di due termini
ormai utilizzati quotidianamente: resilienza e sostenibilità”. Il territorio, difatti – conclude
Violo – costituisce l’ossatura portante, e la “Geologia” - al suo interno -
assume un ruolo fondamentale nella pianificazione infrastrutturale, nella
gestione delle risorse idriche, nella rigenerazione urbana, nella
riqualificazione ambientale e nella mitigazione dei rischi geologici ed
ambientali, sia di carattere nazionale che planetario”. Per interviste : Dott.
Arcangelo Francesco Violo Presidente Consiglio Nazionale dei Geologi - presidente@cngeologi.it
- 336351197 Dott.
Domenico Angelone Segretario del Consiglio Nazionale dei Geologi - Responsabile della Comunicazione del CNG Domenico.angelone@cngeologi.it - 3473663590 Dott.ssa
Federica Maria Gargano Ufficio stampa Consiglio Nazionale dei Geologi- addettostampa@cngeologi.it
- 3391875964 |