Massimo Frezzotti (Docente Scienze della Terra – Università Roma Tre, geomorfologo, e
Membro della Divisione Ambiente e Clima della Società Geologica Italiana) :
“Tra il 2022 e il 2023, in soli 2 anni, i ghiacciai sulle Alpi sono diminuiti
del 10%. Una percentuale pari al volume perso in 30 anni durante la seconda
metà del XX secolo tra il 1960 e il 1990. Tra la fine del XIX secolo e il XXI
secolo i ghiacciai sulle Alpi si sono ridotti del 65%, dimensione mai raggiunta
almeno negli ultimi 7000 anni”.
“I
ghiacciai sono la nostra riserva di acqua durante i periodi siccitosi e si
stanno riducendo in maniera drastica soprattutto in alcune aree del mondo.
Esiste una correlazione diretta tra il fenomeno dell’aumento della temperatura
dovuto all’incremento in atmosfera dei gas ad effetto serra di origine
antropica e la scomparsa dei ghiacciai. Basti pensare che tra il 2022 e il
2023, in soli 2 anni, i ghiacciai sulle Alpi sono diminuiti del 10%. Una
percentuale pari al volume perso in 30 anni durante la seconda metà del XX
secolo tra il 1960 e il 1990. Tra la fine del XIX secolo e il XXI secolo i
ghiacciai sulle Alpi si sono ridotti del 65%, dimensione mai raggiunta almeno
negli ultimi 7000 anni. I ghiacciai sono degli enormi serbatoi di acqua dolce e
contengono 170.000 km 3 di ghiaccio una quantità corrispondente al 50% del
consumo annuale pro capite di tutta la popolazione terrestre, immagazzinando il
70% dell’acqua dolce disponibile su tutto il pianeta. Attualmente sul nostro
pianeta, a esclusione delle calotte polari, si contano 275mila ghiacciai, per
una superficie pari a due volte la superficie dell’Italia. La loro
riduzione/scomparsa determina un importantissimo impatto riduzione delle
riserve idriche. I ghiacciai non sono in equilibrio con le attuali condizioni
climatiche, e con le attuali condizioni i ghiacciai sulle Alpi alla fine del
secolo di saranno a solo il 20% dell’attuale volume, rimanendo confinati solo
sulle parti più elevate delle Alpi. Se le condizioni andranno peggiorando e non
arriveremo alla stabilizzazione e successiva riduzione dei gas ad effetto serra
entro il 2050, i ghiacciai sulle Alpi rimarranno solo un ricordo.
L’aumento
della temperatura dovuto ai cambiamenti climatici è molto più forte sulle Alpi,
le temperature sono aumentate di 0.5°C ogni 10 anni. Questo aumento riduce le
precipitazioni nevose sulle Alpi e porta ad un’accentuazione della fusione dei
ghiacciai con stagioni estive più calde, anche a quote molto elevate, e a un
prolungamento della stagione di fusione che negli ultimi anni si prolunga fino
ad autunno inoltrato, mentre in precedenza si concludeva alla fine di agosto
primi di settembre”. Lo ha affermato Massimo Frezzotti, Docente del Dipartimento di
Scienze della Terra dell’Università Roma Tre e membro della Divisione Clima e
Ambiente della Società Geologica Italiana.