L’Italia ha
tempo fino al luglio 2026 per adeguarsi alla normativa Europea
Giornata
internazionale delle riparazioni: sostenibilità e riduzione dei rifiuti
tecnologici
Il 19 ottobre
ricorre l’ International Repair Day 2024
Si celebra la “Giornata
Internazionale delle Riparazioni”, un'iniziativa globale con più di 1850 eventi
previsti in 39 Paesi del mondo, volta a promuovere la cultura della
riparazione come strumento efficace per ridurre l'impatto ambientale,
prolungare la vita degli oggetti e promuovere la sostenibilità. In
Italia, Zero Waste Italy insieme a imprese e associazioni come
The Restart Project e alla coalizione Right to Repair Europe, stanno
collaborando per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica
sull’urgenza di adottare politiche di riparazione strutturate che prevedano
anche degli incentivi o bonus, in linea con le Direttive Europee e le
esperienze già presenti in altri Paesi come Francia, Austria e Germania che da
anni stanno già lavorando su queste tematiche.
Solo nel 2022, in
Italia sono stati generati oltre 5 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, una parte consistente dei quali derivava da
smartphone e altri dispositivi elettronici di uso quotidiano. Il settore degli
smartphone, in particolare, rappresenta una delle sfide più complesse: solo
il 15% degli smartphone in Italia viene riparato, mentre il restante viene
sostituito o smaltito, contribuendo all'accumulo di rifiuti tecnologici
difficili da trattare. Secondo uno studio condotto dal Politecnico di Milano,
estendere la vita media degli smartphone di appena un anno potrebbe ridurre la
produzione di rifiuti elettronici del 20% entro il 2030. Tuttavia, ostacoli
come la difficoltà nel reperire pezzi di ricambio e le pratiche dei produttori
che rendono la riparazione complessa, continuano a frenare l’adozione diffusa
della riparazione come alternativa sostenibile.
Entro luglio 2026,
inoltre, l'Unione Europea richiede a tutti gli Stati membri
l'implementazione di normative che regolino e incentivino il diritto alla
riparazione. L’Italia, dal canto suo, non può più attendere ed il
Legislatore deve regolare (secondo la direttica UE 2024/1799) entro il 31
Luglio 2026 il diritto alla riparazione, con un quadro legislativo che
tuteli sia i consumatori sia l’ambiente.
WeFix.it, piattaforma
italiana di booking per centri di riparazione di smartphone, è tra i
soggetti più impegnati a fianco delle ONG sopra citate per la promozione della cultura della riparazione
e del riuso: «Tra le azioni che stiamo mettendo in campo, allo scopo di
estendere la vita media degli smartphone e il loro tempo di passaggio da
produzione a discarica -commenta Walter Ruggeri, responsabile dei negozi partner di
WeFix.it e del networking - stiamo lanciando il servizio di
ritiro di smartphone usati in sperimentazione su tutto il
territorio nazionale. Inoltre, per sensibilizzare gli utenti e i negozianti
partner abbiamo aggiunto una nuova voce di “prenotabilità” alla piattaforma: il
“Check-up completo” attraverso il quale una volta a negozio viene verificato lo
stato di salute del dispositivo tramite 16 test mirati a valutare lo stato di
usura, il corretto funzionamento e il valore economico correlato a una serie di
consigli che vengono dati dal tecnico all'utente per estendere la longevità del
dispositivo ed eventualmente il corretto smaltimento. Sabato 19 ottobre, in
occasione della Giornata internazionale della riparazione, questo servizio sarà
gratuito per tutti. Con i colleghi -conclude Ruggeri- ci
occuperemo anche attraverso alcune lezioni frontali presso alcuni istituti
scolastici di sensibilizzare gli alunni alle tematiche di: economia circolare,
riduzione dei consumi, diritto alla riparazione e allungamento del ciclo di
vita dei dispositivi elettronici. Sono certamente piccole azioni, ma dobbiamo
incentivare e implementare la consapevolezza che i rifiuti elettronici,
soprattutto gli smartphone, possono essere utilizzati molto di più di quanto
immaginiamo e che non è necessario avere sempre l’ultimo modello in
circolazione per vivere meglio. Anzi, è proprio vero il contrario».