GIORNATA
MONDIALE DELLA VISTA: PREVENZIONE FIN DALLA NASCITA PER INTERVENTI E CURE
TEMPESTIVE Lo screening visivo
neonatale individua precocemente le principali malattie oculari Il 10
ottobre 2024 ricorre la Giornata mondiale della vista, promossa
dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall'Agenzia Internazionale
per la prevenzione della cecità (IAPB), con focus quest’anno sull’importanza
della prevenzione oculare tra i bambini e i giovani. “La
prevenzione deve avvenire già alla nascita”, afferma il Presidente della Società Italiana di
Neonatologia (SIN), Luigi Orfeo. “Periodo in cui possono essere presenti
diverse patologie oculari potenzialmente invalidanti che oggi sono intercettate
tempestivamente dagli screening
visivi neonatali, garantiti a tutti i bambini che nascono nel nostro Paese,
grazie all’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) nel 2017”. Lo
screening visivo viene eseguito
nelle prime settimane di vita mediante il test del riflesso rosso e può prevenire
alcune forme di ipovisione e cecità, poiché consente di individuare
precocemente malattie oculari come la cataratta congenita, ancora oggi una
delle principali cause di cecità nell’infanzia (colpisce
da 1 a 6 su 10.000 nati vivi), e di intervenire in tempi rapidi.
Relativamente frequente è anche il glaucoma congenito
che ha un’incidenza di 1 su 10.000 nati vivi. Un’altra patologia oculare che,
invece, può non essere presente alla nascita ma comparire nei primi mesi di
vita e avere una prognosi sfavorevole è il retinoblastoma, con incidenza di 1
su 15.000-20.000 nati vivi. “Il
test del riflesso rosso è eseguito dal neonatologo nei primi giorni di vita e
successivamente dal pediatra ai bilanci di salute,” continua il Presidente Orfeo. “È
un valido screening per la precoce individuazione delle anomalie oculari in
epoca infantile, non è assolutamente invasivo per il bambino e dura pochi
minuti. In caso di risultato dubbio, si renderà necessaria la valutazione
oculistica specialistica per diagnosticare una eventuale patologia”. In un
ambiente di crescita normale, con adeguate attenzioni e cure familiari, i
bambini ricevono tutte le stimolazioni sensoriali necessarie affinché il
cervello sia correttamente sollecitato, attraverso gli occhi, a percepire le immagini
con le diverse caratteristiche, quali il colore, il contrasto di luce, il
movimento degli oggetti, la varietà di forme e dimensioni ecc. Esistono
dei campanelli di allarme cui è importante fare attenzione per identificare
precocemente alcune delle anomalie di sviluppo oculare. Infatti, se entro i 3
mesi di età il bambino non sa mantenere una fissazione stabile, oppure se
compaiono movimenti anomali di oscillazioni involontarie degli occhi (nistagmo)
o movimenti rotatori di esplorazione dello spazio senza finalità (movimenti di
ricerca), o ancora la comparsa di deviazioni di un occhio (strabismo) dopo i
6-9 mesi di vita sono tutti motivi per una visita oculistica e ortottica. Nei
casi in cui, invece, vi sia una familiarità per alcune patologie oculari
congenite quali cataratta e glaucoma congenito, strabismo o ambliopia (occhio
pigro) nei genitori o nei fratelli maggiori, è indicata una visita oculistica
entro i primissimi mesi di vita. “Un’altra
importante patologia oculare è la retinopatia della prematurità (ROP), che
colpisce i neonati prematuri, soprattutto di età gestazionale inferiore a 31
settimane e/o con un peso inferiore a 1500 grammi”, conclude Orfeo. “La sua
incidenza è progressivamente aumentata negli anni, in conseguenza della
maggiore sopravvivenza dei neonati estremamente pretermine. Ma, grazie alla
tecnologia, in continua evoluzione, anche la capacità diagnostica si
è notevolmente ampliata, con una ricaduta positiva sulla gestione terapeutica e
sul follow-up della malattia”. |