Crisi, i giovani toscani riscoprono la terra creando imprese
green, social e innovative
Confcooperative
Toscana: “Ci auguriamo che siano sempre di più, puntare su formazione e
preparazione”
Firenze,
18 gennaio 2021 - Le serre di Lorenzo Franceschini profumano di
crisantemi, leucadendri e “fiori di cera”. Lorenzo da ragazzo,
in estate, dava una mano nelle aziende agricole dei parenti, a
Montecarlo in provincia di Lucca. Dopo le superiori si è iscritto alla
facoltà di Agraria, ma si è accorto che “la pratica era più interessante della
teoria”, così è tornato nella campagna lucchese, ha rilevato serre già
esistenti, le ha innovate, trasformando il vecchio riscaldamento a gasolio in
un moderno impianto ecologico a biomasse, e ha aperto un'impresa floricola per
conto proprio, vincendo un bando europeo per agricoltori under 35.
Franceschini
è uno dei tanti giovani toscani soci delle coop di Fedagripesca Confcooperative
Toscana che hanno scelto di “sporcarsi le mani” con la terra e lavorare in
mezzo alla natura, avviando attività, nuove o ereditate, nei settori
dell'agricoltura, dell'allevamento, del vivaismo, dell'ittica.
Dopo
anni, le campagne toscane si stanno ripopolando di giovani imprenditori. La
pandemia ha fatto riscoprire la natura e i campi attirano sempre più gli under
35 che portano nelle aziende un'impronta innovativa, green, social.
Sconsigliato però improvvisare.
“Non
è semplice” afferma Franceschini. “A questo mondo si stanno affacciando tante
realtà nuove, ma per intraprendere questa strada bisogna essere sicuri di
quello che si fa, non è un salto nel buio: servono programmazione,
preparazione, un progetto solido. Serve un baglio tecnico da aggiungere alla
forza di volontà”.
Simone
Di Genova, 33 anni, è cresciuto nella campagna di Marina di Grosseto, dove la
famiglia alleva mucche da latte. Dopo sei anni come frigorista in una ditta, ha
lasciato il posto fisso da dipendente per prendere le redini dell'azienda del
nonno e del padre, “per passione, per continuare la tradizione familiare e per
essere imprenditore di me stesso”, entrando anche far parte del Cda di Latte
Maremma. Da quando è arrivato, “abbiamo fatto molti investimenti
per migliorare la morfologia degli animali, attraverso i consigli di un
veterinario e di un alimentarista, per far stare bene le mucche e migliore la
qualità del prodotto che facciamo: più loro stanno bene, più è buono il latte”
afferma.
“La
campagna attira sempre più i giovani, che sanno unire l'esperienza pratica con
lo studio, la tradizione con l'innovazione e la tecnologia, creando attività
sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale ed economico” commenta
Fabrizio Tistarelli, presidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana. “Le
aziende del comparto hanno saputo affrontare la crisi economica causata dalla
pandemia, per il futuro dovremmo puntare su differenziazione della produzione e
nuove soluzioni tecnologiche, come le vendite on line, che in alcuni settori si
sono già dimostrate strategiche. Dobbiamo investire su preparazione e
formazione, non basta la passione. Ci auguriamo che altri giovani intraprendano
un'attività in questo settore, apportando quel valore aggiunto che alza la
qualità dei prodotti e rende più competitive le aziende”.