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Fino all’8 ottobre 2023 nella famosa ‘città della ceramica’, la grande esposizione

Grottaglie (TA), unica nel suo genere con il quartiere della ceramica ospita il 30° Concorso di Ceramica Contemporanea Mediterraneo

Un evento di rilievo internazionale che ogni anno attira artisti provenienti da tutto il mondo

 

 

Grottaglie, affascinante località in provincia di Taranto, rivela il suo ruolo eccezionale nel panorama dell'arte ceramica con il quartiere interamente dedicato alla produzione di oggetti d'arte in ceramica. Il luogo rappresenta un elemento essenziale della storia identitaria della città, in grado di trasformare la terra in autentiche creazioni artistiche da secoli.

 

Con oltre settanta botteghe ancora in attività, il quartiere si erge su una gravina che in passato ha ospitato un mondo sotterraneo di una civiltà rupestre. In omaggio a questa tradizione artigianale, Grottaglie quest’anno celebra la trentesima edizione del Concorso di Ceramica Contemporanea Mediterraneo.

 

L'esposizione delle opere si terrà fino all'8 ottobre 2023 presso le sale suggestive del Castello Episcopio. Saranno esposte 38 opere internazionali provenienti da paesi come Polonia, Giappone, Inghilterra, Lituania, Emirati Arabi, Germania, Romania e Italia, offrendo un'occasione unica per ammirare queste creazioni.

 

Una giuria composta da esperti nel campo dell'arte ceramica contemporanea ha valutato le opere internazionali partecipanti al concorso, premiando quelle che si distinguono per l'innovazione e la contemporaneità. Il primo premio è stato assegnato a "Golden Rock organic 4" di Karima Duchamp (Francia) per la sua capacità di riepilogare in modo armonioso elementi organici, materici, decorativi e tecnici, creando così una scultura ceramica dalla struttura concettuale unica.

 

Il premio per la mostra personale è stato attribuito a "On relations: On adjusting, on mismatching and the difficult art of maintaining a balance" di Monika Patuszyńska (Polonia), un'opera che esplora il complesso concetto di equilibrio delle parti in una composizione scultorea.

 

Il Concorso di Ceramica Contemporanea Mediterraneo, nato nel 1971 nella pittoresca cittadina di Grottaglie, è diventato un evento di portata internazionale, attirando ogni anno artisti e ceramisti da tutto il mondo. Attraverso la ceramica, gli artisti esprimono la loro personale visione del Mediterraneo, intrecciando elementi storici, culturali, naturalistici e sociali.

 

L'evento è promosso ed organizzato dal Comune di Grottaglie e rappresenta una piattaforma unica per ceramisti emergenti e affermati, che possono esporre le proprie opere e diventare parte di una prestigiosa comunità artistica.

 

Luogo

Castello Episcopio, Piazza Immacolata

 

Orario di apertura e prezzi:

Lunedì 15:30 - 20:30;

Dal martedì al venerdì 10:30 - 20:30;

Sabato e Domenica 10:30 - 22:00.

 

INTERO: 4€

RIDOTTO: 2 euro (dai 15 ai 25 anni e per gruppi a partire da 15 persone);

RIDOTTO B: 1 euro (dai 6 ai 14 anni);

GRATUITO: fino a 5 anni, guide turistiche abilitate, giornalisti accreditati, soci ICOM, disabili con accompagnatori, possessori tessera ARTSUPP

 

Prenotazioni e Informazioni

Castello Episcopio, Piazza Immacolata

099 5620427

 

infopoint@comune.grottaglie.ta.it

 

Il Concorso di Ceramica Contemporanea Mediterraneo

 

Grottaglie è nota a livello internazionale come “Città della Ceramica” per la sua storia figulina, ossia l’arte del vasaio e per l’unicità del suo “Quartiere delle Ceramiche”. Dal 1971 ospita il “Concorso di Ceramica Contemporanea Mediterraneo”, la cui prima edizione fu inserita nell’ambito della XII Mostra della Ceramica. Dal 2004 ad oggi l’evento è stato organizzato ininterrottamente.

 

Con gli anni il Concorso di Ceramica Contemporanea Mediterraneo “ha rafforzato la sua funzione di strumento di ricerca e di approfondimento delle espressioni artistiche della cultura delle genti mediterranea”. Negli anni ha ottenuto importanti riconoscimenti nazionali e collaborazioni con realtà museali nazionali e internazionali.

 

Tutte le opere vincitrici, realizzate negli anni da artisti di fama nazionale e internazionale, sono confluite nella Sezione Contemporanea del Museo della Ceramica di Grottaglie. L’esposizione visitabile nell’ex Convento dei Cappuccini, oggi rappresenta un significativo patrimonio artistico, di proprietà comunale, visitato da migliaia di turisti, studiosi, artisti e amanti dell’arte ceramica.

 

“Il Concorso negli anni ha continuato ad essere oggetto di rivisitazioni, concettuali e organizzative, approdando così ad un nuovo modello espositivo e concorsuale imperniato sulla lettura oggettiva e innovativa della proposta formale artistica, assumendo una dimensione internazionale, proiettata su ampi confini”.

 

Grottaglie, città della ceramica d’autore

Il nome Grottaglie deriva dal latino Kriptalys e dal greco Κρυπταλύς, per la presenza di grotte (krypta, κρύπτα), infatti, in gran parte del suo territorio, che risalgono al Paleolitico.

È l’unica città della ceramica con un rione interamente dedicato alla produzione di questo tipo artigianato: il “Quartiere delle Ceramiche”. Questo sorge lungo la gravina di San Giorgio dove, nel corso dei secoli, esperti ceramisti hanno ricavato laboratori e forni di cottura nella roccia di ambienti ipogei utilizzati in passato anche come frantoi.

Grottaglie con le sue oltre settanta botteghe artigianali di ceramisti è inserita nel ristretto elenco delle quarantacinque Città della Ceramica italiana. E la sua fiorente attività artigianale è riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo.

Ufficio stampa

Concorso di Ceramica Contemporanea Mediterraneo

 

Daniela Fabietti

fabietti.daniela@gmail.com

335.1979415

 

Grottaglie (TA) e la sua ceramica

 

Grottaglie la “città dalle molte grotte” sorge su di una collina a pochi chilometri da Taranto sul ciglio del gradone murgiano che degrada verso il Mar Piccolo.

 

Il suo territorio è interessato dalla presenza di gravine, spettacolari canyon lungo i quali, fin dalla preistoria, sono stati scavati numerosi rifugi in grotta.

 

Contrariamente a quanto avviene negli altri centri di antica produzione ceramica italiani, Grottaglie (TA) è l’unica città della ceramica con un quartiere interamente dedicato alla produzione di questo tipo artigianato.

 

Famoso e importante il “Quartiere delle Ceramiche” che sorge in ambiente rupestre ancora in attività. Antica ed ancora oggi fiorente è la produzione di ceramica anche grazie alle ricche cave di argilla rossa presenti sul territorio.

Nel cuore di questa caratteristica cittadina, lungo la gravina San Giorgio, si è formato nei secoli un intero quartiere di esperti ceramisti i quali, ricavando laboratori e forni di cottura nella roccia di ambienti ipogei utilizzati in passato anche come frantoi, hanno saputo sviluppare una fiorente attività artigianale oggi riconosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.

Due i principali prodotti della tradizione figulina grottagliese: i “Bianchi di Grottaglie”, manifattura artistica propria di un certo tipo di produzione elitaria caratterizzata dall’esaltazione della forma pura attraverso l’utilizzo dello smalto bianco stannifero, e la più caratteristica ceramica rustica e popolare, caratterizzata da una tavolozza cromatica costituita dal verde marcio, giallo ocra, blu e manganese. Appartengono a questa produzione i famosi capasoni (da capase, cioè capace), contenitori di notevoli dimensioni foggiati in sezioni distinte e successivamente congiunti e destinati prevalentemente a contenere il vino.

E’ la ceramica l’elemento essenziale della storia identitaria di Grottaglie (TA) ed è per questo che fino all’8 ottobre sarà possibile visitare la XXX edizione del Concorso di Ceramica Contemporanea “Mediterraneo” con 38 opere internazionali nel Castello Episcopio

 

Ad oggi Grottaglie con le sue 70 botteghe di ceramisti è inserita nel ristretto elenco delle 45 città della ceramica italiana.

 

IL PUMO

Manufatto ceramico che ricorda dei boccioli di fiori stilizzati e che sostituisce le piante ornamentali su terrazzi e balconi. Il termine dialettale “pumo” deriva dal latino pomum (frutto), oggetto tondo a forma di pomo e, infatti, ha forma tondeggiate di solito terminante a punta. La superficie può essere liscia oppure modellata plasticamente con foglie a rilievo. I pumi sono ricoperti da smalto monocromo oppure presentano ricchi interventi decorativi ispirati alla tradizione iconografica grottagliese. Sotto la base c’è un foro che consente di infilare i pumi in coppia negli appositi fermi metallici alle estremità delle ringhiere di finestre, terrazzini, balconi. Quest’oggetto tipico, particolarmente diffuso a Grottaglie ha una funzione apotropaica e simbolica poiché rappresenta la fecondità, il buon auspicio e la difesa del male.

 

LA “PUPA”

 

La Pupa è un oggetto tipico tratto dalla tradizione figulina grottagliese, dalla forma femminile a mezzo busto oppure a figura intera, di solito munito di manico e di apertura nella parte superiore.

Questa tipologia formale caratterizzata da un modellato plastico elegante e talvolta esuberante ritrae costumi e pettinature femminili di stampo ottocentesco e si ispira a decori tradizionali che elaborano delicati motivi floreali o elementi geometrici stilizzati, resi nella intensa e vivace policromia della ceramica grottagliese. Talvolta la rappresentazione della pupa si arricchisce di nuovi elementi.

È il caso della nota pupa baffuta, tipologia morfologica che si ispira alla nota leggenda secondo la quale un suddito del feudatario si rifiutò di cedere la propria donna al nobile per lo ius primae noctis.

In base allo "ius primae noctis" di cui il feudatario locale godeva, tutte le fanciulle, per potersi sposare, dovevano passare la prima notte d'amore con il prepotente signorotto. Secondo la tradizione, un contadino, per evitare alla propria promessa sposa tale oltraggio, studiò un ingenuo stratagemma. Travestito da donna, si presentò nottetempo al palazzo principesco in sostituzione della sposa: avendo dimenticato di tagliarsi i baffi, venne subito scoperto e dapprima il principe ordinò di condannarlo a morte, ma poi dopo una grassa risata, saputo che l’ingannatore aveva un pregiato vigneto, gli intimò di portare a corte tutto il vino che aveva ottenuto dai suoi terreni, in delle anfore che avessero le sue fattezze di travestito, altrimenti sarebbe morto. Il vignaiolo girò tutte le botteghe del quartiere per farsi fare delle anfore a lui ispirate. I figuli produssero circa settecento di queste anfore antromorfe per permettere al vignaiolo di versare il suo buon vino e aver salva la sua vita e l’illibatezza della sua amata. E fu così che da uno stratagemma mal riuscito e dalla minaccia di morte di un feudatario medioevale nacque il caratteristico manufatto in ceramica.

 

Il Museo della Ceramica

 

Ospitato presso il Castello Episcopio e' il più importante museo pugliese sul tema dell'arte delle ceramiche e rappresenta il connubio tra quest'antichissima arte e la cittadina jonica.

 

Sito nell’ala sud-orientale del Castello Episcopio, un tempo residenza degli arcivescovi di Taranto, il Museo occupa gli ambienti anticamente utilizzati come stalle che, dopo adeguati lavori di restauro, sono diventati uno spazio espositivo di grande suggestione.

 

 

L’artigianato figulino, per secoli settore trainante della vita e del commercio di Grottaglie, è qui degnamente rappresentato da circa 400 manufatti, che coprono un arco cronologico assai ampio che va dal VIII secolo a.C sino ai giorni nostri.

 

Gli oggetti, che provengono da collezioni pubbliche e private, raccontano la storia di un passato in cui la ceramica rivestiva un ruolo fondamentale nella vita degli uomini, soddisfacendo il loro bisogno primario di igiene e di conservazione degli alimenti, ma anche la loro necessità di possedere oggetti che assolvessero ad una funzione puramente ornamentale.

 

Attualmente il Museo si articola in cinque sezioni:

 

• Ceramica tradizionale d’uso

• Archeologica

• Maioliche

• Ceramica contemporanea

• Presepi

 

 

 “LA SCALINATA DEI CERAMISTI”

 

55 gradini interamente decorati, nelle alzate, con mattonelle di ceramica policroma realizzate da 22 ceramisti. Ogni gradino racconta la singola storia, i decori e l’arte dei ceramisti che hanno realizzato l’opera. Un’esplosione di colori, di tradizione e modernità.

 

Un progetto di promozione e valorizzazione corale: amministrazione comunale, ceramisti e privati – le mattonelle sono state fornite gratuitamente dall’imprenditore Giuseppe Quaranta - che renderà il Quartiere delle Ceramiche ancora più suggestivo e caratteristico.

 

La scalinata dei Ceramisti sarà sempre fruibile in quanto consente l’accesso dal Quartiere delle Ceramiche alla Piazza “San Francesco de Geronimo”.

 

I ceramisti che hanno realizzato le mattonelle:

Andrea Antonazzo

Paola Badella

Ciro Bentivoglio

Eligio Bonfrate

Oronzo Bromo

Carmelo Carriero

Enzo Dragone

Franco Fasano

Marcello Fasano

Cinzia Fasano

Giuseppe Ligorio

Vincenza Marchesotti

Lorenzo Masiello

Annamaria Monteforte

Stefano Monteforte

Giuseppe Patronelli

Lucia Patronelli

Domenico Pinto

Annamaria Quaranta

Anna Trani

Vestita Cosimo

Vestita Mimmo

 

 

LE GRAVINE DI GROTTAGLIE

 

 

Panorami da cartolina tra vegetazione rigogliosa, grotte secolari, ulivi e cripte. Per milioni di anni la tenera roccia calcarea è stata erosa dalle acque che hanno creato spettacolari solchi nella roccia, modellati dagli uomini nel corso dei secoli per farne rifugi e chiese.

Parliamo delle Gravine di Grottaglie (TA), nota Città delle Ceramiche che sorge appunto su un territorio carsico.

Il nome stesso della città significa altre grotte e a pochi chilometri dal centro storico è possibile ammirarle. Testimonianza di una civiltà rupestre che ha espresso peculiarità artistiche giunte fino a noi grazie agli affreschi delle chiese.

La natura qui regna sovrana e tre sono le principali gravine di Grottaglie che ancora si possono visitare:

Lama di Penzieri, del Fullonese e di Fantiano.

 

Lama di Penzieri

Una piccola oasi di pace, immersa nel verde e nel silenzio. Le grotte che si aprono lungo le pareti scoscese, sono connesse da stretti sentieri e scalette intagliate nella roccia. Qui è possibile contemplare la chiesa di San Biagio (risalente al 1500).

Affascinante nella sua semplicità, anche grazie alle ampie tracce di affreschi e sculture policrome. Le pitture della volta e delle pareti rappresentano un ciclo pittorico tra i più interessanti della Puglia ispirati a modelli bizantini. Sono rappresentate da scene cristologiche ispirate anche ai Vangeli apocrifi e figure di Santi.

 

Lama del Fullonese

E’ lunga circa 800 metri e percorrendola si scoprono le numerose grotte che si aprono lungo i versanti del burrone, ricoperto da folti cespugli di timo, serpillo e ruta che profumano intensamente l'ambiente, mentre alberi occupano le diverse terrazze. Le grotte si presentano di varia forma a seconda delle varie esigenze delle genti che nel corso dei secoli le abitarono. La denominazione "fullonese" deriva da "fullones" o conciapelli o tintore, mestiere esercitato da una piccola colonia di ebrei, sfuggita dall'eccidio e dall'incendio di Oria del 977. Sul fianco destro della gravina si scorge la Chiesa rupestre inizialmente chiamata dei SS. Pietro e Paolo (VI-VII) ed in seguito detta di San Pietro dei Giudei, composta da due elementi con un altare di roccia tagliata a dosso alla parete, sul quale un tempo si ergeva un crocifisso con ai lati la Vergine, San Giovanni Evangelista, San Paolo e San Leonardo.

 

Gravina di Fantiano

L’insediamento rupestre delle cave di Fantiano era tra i più importanti centri della comunità grottagliese durante il Medioevo.  

La gravina si adagia tra la pineta e la macchia mediterranea, un tempo splendida cornice naturale di un importante insediamento rupestre medievale, tra i centri più popolosi della comunità.

Frequentato fin dal Neolitico, l’habitat rupestre era caratterizzato da ampi terrazzamenti, sui quali si ritrovano numerosi ambienti, tra cui uno dotato di cisterna, accessibile attraverso una scalinata nella roccia. Da qui si passa a un giardino ricavato in un terrazzamento, sul quale si aprono alcune grotte e numerosi incassi per arnie. Le sue cave oggi sono sede di un teatro all’aperto che ospita grandi eventi culturali.

 

L’ambiente rupestre di Grottaglie è visibile anche nel suo famoso Quartiere delle Ceramiche che si trova a pochi passi dal centro storico.