Q&A IMENOTTERI E
IMMUNOTERAPIA 1)
Cosa fare in caso di puntura di ape? R: Il pungiglione delle api è seghettato e quindi rimane infisso nella sede della puntura. E’ opportuno estrarlo nel più breve tempo possibile perché questo diminuisce la dose iniettata. Aiutarsi con una punta smussa (anche l’unghia) con un movimento dal basso verso l’alto senza utilizzare pinze o schiacciarlo tra le dita poiché il sacco velenifero alla base del pungiglione potrebbe iniettare ulteriore veleno. Applicare, quindi, del ghiaccio. 2)
Quale tipo di reazione dopo puntura di vespa, ape o calabrone può essere
considerata “normale” ? R: La reazione
può essere considerata normale se, dove è stato punto, si ha dolore, gonfiore,
rossore e prurito di pochi centimetri. 3) Se in seguito a una puntura di vespa, si
è verificata una reazione sulla pelle di oltre 10 cm di diametro, con gonfiore
arrossamento e prurito, durati circa 3 giorni; si è a rischio di reazione più
grave in seguito a un’altra puntura? R: Circa il 5-10%
di soggetti adulti con reazioni locali estese, cioè come quella descritta, dopo
puntura di Vespa è a rischio di reazione generalizzata, se l’esame allergico è
positivo. 4) Se si è punti contemporaneamente da tante api
o vespe cosa può accadere? R: Anche se non
si è allergici si possono verificare reazioni generalizzate di tipo tossico
responsabili di sintomi gravi che compaiono anche dopo 24 - 48 ore, ma solo se
il numero delle punture è molto elevato (decine). 5) Chi ha avuto
una reazione generalizzata da puntura di ape è a rischio di reazione in seguito
a puntura di vespa? R: Il fatto di essere
allergici al veleno di ape non pone a maggior rischio di diventare allergici al
veleno di vespa. Tuttavia, in casi particolarmente sfortunati ma poco
frequenti, il paziente può sviluppare una nuova allergia anche verso il veleno
di vespa. 6) Quando si
possono fare le prove allergiche dopo avere avuto una reazione generalizzata da
puntura di vespa, ape o calabrone? R: E’ consigliabile eseguire le prove allergiche non prima di 3-4
settimane dalla reazione stessa. 7) L’allergia all’ape è
ereditaria e può quindi coinvolgere i familiari? R: Non ci sono dati sufficienti per indicarne una ereditarietà. Le
reazioni sono frequenti in familiari di apicoltori perché si è più a contatto
con le api. 8) Il calabrone provoca reazioni più
pericolose rispetto agli altri vespidi? R: Esiste un report indicativo di tale
maggiore pericolosità. Probabilmente sì perché inietta una maggiore quantità di
veleno. 9) In seguito allo shock anafilattico provocato dalla puntura di un’ape, in Pronto Soccorso hanno prescritto a un paziente l’adrenalina auto-iniettabile da praticare in caso di nuove punture. è sufficiente o è necessario praticare anche il cortisone e l’antistaminico consigliato dal medico curante? R: In caso di shock anafilattico l’adrenalina e gli altri farmaci consigliati dal medico sono corretti, tuttavia è necessario comunque allertare il 118 al fine di completare il trattamento e restare in osservazione per tutto il tempo necessario. comunque esiste la possibilità di prevenire un evento così drammatico, sottoponendosi a degli esami diagnostici per l’allergia al veleno degli imenotteri e a un’eventuale immunoterapia specifica, riconosciuta come salvavita. 10)
Chi risulta allergico al veleno di vespe devo modificare le sue abitudini di
vita? R: Generalmente no,
soprattutto se sta eseguendo l'Immunoterapia Specifica. E’ stato
dimostrato che l’immunoterapia per veleno di imenotteri migliora nettamente la
qualità della vita dei pazienti, soprattutto per ciò che attiene l’ansia e la
possibilità di vivere una vita normale. 11) Chi è allergico al veleno di un
imenottero e sta facendo il vaccino è protetto da tutti i veleni di imenottero?
E per quanti anni? R: L'Immunoterapia Specifica protegge solo per
il veleno utilizzato nell'AIT. Dopo 5 anni di Immunoterapia, studi eseguiti
soprattutto con il veleno di vespidi dimostrano un effetto protettivo anche
dopo 20 anni dall’interruzione della terapia.
12) Quali sono i fattori che aumentano l’aggressività delle api? R: Il sudore e l’anidride carbonica eliminata con la respirazione attirano gli imenotteri e lo stesso succede con spray e cosmetici profumati. Odori intensi come quelli di un profumo, colori scuri nei vestiti, movimenti bruschi o rumori secchi quando ci ronzano intorno. Ricordatevi inoltre che i giorni ventosi ci mettono più facilmente a contatto con loro perché vengono abbassati i corridoi di volo! Per maggiori informazioni sulle iniziative della campagna e sui centri allergologici di riferimento è possibile consultare: www.facebook.com/puntonelvivo Ufficio Stampa Weber Shandwick Laura Ventura – Tel. +39 02 5737 8269 – lventura@webershandwick.com Manuel Feliciani – Tel. +39 02 5737 8464 – mfeliciani@webershandwick.com Andrea Comaschi – Tel. +39 345 9742 071 – acomaschi@webershandwick.com
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