IMPRESSIONISTI IN NORMANDIA: CAPOLAVORI IN MOSTRA A FIRENZE Dal 21 novembre 2024 al 4 maggio 2025
l’esposizione offrirà l’occasione unica di ammirare le straordinarie opere di
artisti come Monet, Renoir, Boudin e molti altri A partire dal 21 novembre 2024, a Firenze si apriranno le porte
a un viaggio nel meraviglioso mondo impressionista e nel suo legame con la
Normandia, in coincidenza con il 150º anniversario dalla nascita del movimento
artistico che ha rivoluzionato la storia dell’arte. Il Museo degli Innocenti
accoglierà opere di artisti di grandissima fama internazionale. La mostra
“IMPRESSIONISTI IN NORMANDIA” racconterà come la natura normanna abbia
rappresentato una fonte inesauribile di ispirazione per gli artisti e come
questa regione sia diventata la culla dell’impressionismo. A pochi metri dal
museo sorge un altro capolavoro: il Brunelleschi Hotel, emblema di lusso, eleganza e ospitalità. L’impressionismo è uno dei
movimenti artistici più importanti della storia dell’arte, è quella corrente
pittorica che ha influenzato e rivoluzionato la pittura moderna e che ha
trasformato il modo in cui vediamo il mondo. Nato nella seconda metà
dell’ottocento come risposta alla rigidità accademica e alle convenzioni
artistiche dell’epoca, l’Impressionismo getta le sue radici
nelle nuove sperimentazioni di un gruppo di giovani artisti francesi: questi
non erano interessati alla storia, alla mitologia o alla vita di grandi uomini,
non cercavano perfezione e regole visive, avevano l’obiettivo di rompere con la
tradizione e sviluppare un nuovo linguaggio pittorico basato, molto
semplicemente, su ciò che vedevano, pensavano o sentivano. Come suggerisce il
nome, gli impressionisti cercavano di disegnare un’impressione di come un
paesaggio, una cosa o una persone apparisse ai loro occhi. L’evento cruciale
che segnò la nascita ufficiale dell’impressionismo fu l’esposizione del 1874,
organizzata da questi artisti indipendenti nello studio del fotografo Nadar. Il
critico francese Louis Leroy fece la prima recensione ostile cogliendo il
titolo del dipinto di Claude Monet Impressione, Levar del sole del
1873. La spontaneità e la freschezza delle loro opere, le pennellate
più rapide e i colori più chiari non erano visti di buon grado dal pubblico, in
molti, infatti, hanno criticato i dipinti impressionisti per il loro aspetto,
apparentemente incompiuto e amatoriale. Nonostante le prime critiche, l'impressionismo iniziò
gradualmente a guadagnare consenso. Le successive esposizioni, organizzate dal
gruppo tra il 1876 e il 1886, permisero agli artisti di sviluppare
ulteriormente il loro stile e di attrarre l'attenzione di collezionisti e
critici più aperti alle innovazioni. Con il passare del tempo, anche il pubblico
cominciò ad apprezzare la capacità degli impressionisti di catturare l'essenza
della realtà, riportando su tela emozioni e sensazioni visive con un realismo
fino ad allora inedito e dando vita ad una vera e propria rivoluzione artistica
senza precedenti. La Normandia, con le sue coste
frastagliate, le distese verdi e la qualità unica della luce rappresenta un
tassello fondamentale per il movimento impressionista, diventando una musa
ispiratrice per gli artisti e simbolo dell’Impressionismo. Tra
i luoghi più iconici che hanno catturato l’attenzione degli artisti si
ricordano Le scogliere di Étretat, celebri per i loro archi
naturali e per l’effetto drammatico della luce al tramonto e all’alba, sono
state immortalate da Claude Monet e Eugène Boudin, La Senna e
i suoi dintorni, tra cui Giverny, dove Monet ha
vissuto e creato la sua celebre serie delle Ninfee e le città
portuali di Honfleur e Le Havre, crocevia di commerci e cultura, hanno
ispirato Boudin e lo stesso Monet, offrendo
un'ampia varietà di scenari urbani e marittimi. Oggi, questo legame storico continua ad essere celebrato e
valorizzato attraverso mostre e percorsi culturali: Firenze,
capitale dell’arte e della cultura, nell’anno del 150esimo anniversario
della nascita dell’Impressionismo ospiterà una grande mostra dedicata a
questa corrente artistica, “Impressionisti in Normandia. Monet, Bonnard,
Corot, Courbet”. Il Museo degli Innocenti, a
partire da giovedì 21 novembre 2024, accoglierà oltre 70 opere firmate
da grandi maestri come Monet, Bonnard, Corot, Courbet, Villon, Renoir,
Delacroix e molti altri. Lungo il percorso espositivo il
pubblico potrà ammirare capolavori assoluti, tra questi “Falesie a
Dieppe” di Delacroix, “La spiaggia a
Trouville” di Coubert, “Tramonto,
Veduta di Guernesey” di Renoir e “Fécamp” di
Monet.
Questa straordinaria esposizione nasce con l’obiettivo di
approfondire il legame unico ed indissolubile che si è creato tra la regione
normanna e gli artisti che hanno scelto questi scenari per creare opere d’arte
che hanno cambiato per sempre il corso dell’arte. Prendere parte a questa
mostra sarà come fare un viaggio attraverso giochi di luci e colori, fra i
paesaggi della Normandia, fondamentali per la storia e l’evoluzione
dell’Impressionismo. Per continuare l’immersione nell’arte e nell’eleganza, è ideale
soggiornare al Brunelleschi Hotel, una residenza storica situata nel
cuore di Firenze che accoglie i suoi ospiti in ambienti
raffinati, camere e suite da sogno con un’imparagonabile vista sulla città e
due ristoranti situati nell’affascinante Torre della Pagliazza. Foto struttura: https://we.tl/t-XChKo4D7GQ Brunelleschi Hotel L’ingresso
del Brunelleschi Hotel si affaccia su una accogliente piazzetta del centro
storico fiorentino, a pochi passi dal Duomo, da Palazzo della Signoria e dalla Galleria degli Uffizi: l’albergo è attorniato dalle vie dello shopping e dai musei
più famosi della città. Il Brunelleschi Hotel ingloba nella facciata una torre
semi circolare bizantina del VI secolo e una chiesa medievale,
interamente ristrutturate nel rispetto delle caratteristiche originali.
All’interno, un museo privato conserva
reperti rinvenuti durante il restauro della Torre e un calidarium di
origine romana, oggi incastonato nelle fondamenta. Il
Brunelleschi Hotel fa parte degli Esercizi Storici Fiorentini.
L’albergo è stato rinnovato in uno stile classico contemporaneo estremamente
elegante, dove predominano i colori chiari e il grigio della tipica pietra
serena. Il Santa Elisabetta è il
ristorante gourmet dell’hotel, uno degli indirizzi gastronomici più
interessanti su Firenze. È stato insignito dalla Guida Michelin dal 2021
della seconda stella; ha ricevuto due forchette nella Guida dei Ristoranti
d’Italia 2023 di Gambero Rosso e due cappelli nella Guida gourmet de L’Espresso
2024. Situato in una sala intima con solo 7 tavoli al primo
piano della torre bizantina facente parte dell’hotel, alla location invidiabile
aggiunge un’atmosfera ricercata e una cucina raffinata. E’ aperto dal martedì
al sabato a pranzo dalle 12.30 alle 14.00 e a cena dalle 19.30 alle 22.00. Dal 2017 la
proposta gastronomica dell’albergo è firmata dallo Chef Rocco De Santis. La
più informale Osteria Pagliazza, è situata al pianterreno dell’hotel e durante la bella stagione
ha anche tavoli all’aperto sulla suggestiva piazzetta antistante l’albergo;
propone un menu sfizioso di piatti dichiaratamente a base di ingredienti del
territorio. Affianco all’Osteria si trova il Tower Bar, che propone cocktail
inediti e personalizzati degustabili anche nel ristorante gourmet. |