Malattie
infiammatorie croniche intestinali: il PDTA non resti sulla carta.
L’appello al
VII Congresso Nazionale IG-IBD
Dal
3 al 5 dicembre, a Palermo, gli esperti dell’Italian Group for Inflammatory
Bowel Diseases (IG-IBD) fanno il punto su un insieme di patologie croniche e
spesso invalidanti che affliggono non meno di 200.000 italiani. Ad oggi non
esistono ancora dati epidemiologici certi, né stime precise sull’impatto
socio-economico del problema. Grazie al recente Accordo tra Governo, Regioni e
Provincie autonome sul Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA),
compiuto un fondamentale passo avanti per migliorare le cure e ottimizzare la
gestione delle risorse. Ma occorre l’impegno di Regioni e singoli ospedali per
passare dalla teoria alla pratica.
Palermo,
3 dicembre 2015
– Si apre oggi a Palermo, nella prestigiosa cornice del Teatro Politeama, la
settima edizione del Congresso Nazionale del Gruppo Italiano per
le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, anche dette MICI.
Malattia di Crohn e colite ulcerosa nel nostro Paese interessano circa 200.000
persone, con un’incidenza medio-alta, negli ultimi due decenni ulteriormente in
crescita, specie nella fascia d’età 15-20 anni. Fino a sabato 5 dicembre, i
maggiori esperti nazionali, che a vario titolo e in diversi ambiti si occupano
specificamente di queste patologie, si confrontano sui temi più salienti e
controversi della gestione dei pazienti con MICI, ai quali non viene ancora
garantita un’assistenza uniforme a livello nazionale.
“Ad oggi non esistono studi epidemiologici sulle MICI” evidenzia Fernando
Rizzello, Università degli Studi di Bologna, S. Orsola Malpighi e
Segretario nazionale IG-IBD. “Così come manca un dato reale sull’impatto
economico del problema, a livello di costi diretti per il SSN (terapie,
ricoveri, esami) e indiretti a carico della società e dei singoli pazienti
(giornate lavorative perse, accertamenti diagnostici non riconosciuti nei LEA).
Il Piano nazionale per le cronicità 2014-2016 del Ministero della Salute
indica questa carenza di dati come una delle maggiore criticità
nell’attuale gestione delle MICI. La nostra Società
intende lavorare con l’obiettivo di colmare questo gap. Occorre, inoltre,
concentrare gli sforzi per ridurre il ritardo diagnostico, che in Europa
va dai 3 ai 6 mesi, ma in Italia può arrivare ad anni. A questo scopo IG-IBD ha
in corso lo Studio Red Flags che, coinvolgendo i medici di famiglia,
identificherà i sintomi campanello d’allarme utili a indirizzare precocemente i
pazienti che ne hanno bisogno alle cure più appropriate in centri qualificati”.
L’assistenza ai malati con MICI nel nostro Paese risente di problemi di
carattere organizzativo a cui il recente Accordo tra Governo, Regioni e
Provincie autonome sul Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA)
dovrebbe dare risposta. “La natura multidisciplinare delle malattie
infiammatorie croniche intestinalirichiede il concorso di diversi specialisti”
afferma Anna Kohn, Responsabile Unità Operativa Semplice MICI, Ospedale
San Camillo Forlanini di Roma. “Questo per il malato può diventare stressante
oltreché oneroso, se a monte non viene definito un percorso chiaro. Grazie al
PDTA ogni paziente potrà essere indirizzato a una specifica struttura e a un
team di esperti che si faranno carico del suo problema. La definizione di un
percorso a livello territoriale servirà ad individuare i centri di primo
livello – per non far spostare dalle loro sedi di residenza i pazienti che
hanno esigenze più semplici – e quelli di secondo e di terzo livello, che
dovranno gestire i casi più complessi, consentendo esiti migliori e un
contenimento della spesa grazie a un impiego più oculato dei farmaci innovativi
ad alto costo. Purtroppo in passato molti percorsi sono rimasti solo documenti
mai passati alla fase attuativa. Il nostro lavoro nei prossimi mesi deve far sì
che le Regioni si attivino per implementare i PDTA, definendo azioni concrete,
facendo un censimento delle strutture e delle risorse da valorizzare, e che poi
ogni ospedale dia vita a un suo specifico percorso interno”.
“L’approvazione in Conferenza Stato-Regioni del Percorso Diagnostico
Terapeutico Assistenziale (PDTA) per le MICI è un risultato estremamente importante
sotto diversi punti di vista” commenta Salvatore Leone, Direttore
Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino
AMICI Onlus. “Non solo permetterà di gestire in modo più appropriato queste
patologie, può rappresentare uno strumento di governance molto efficace per
migliorare la sostenibilità del SSN. Servirà a ridurre i costi generati da una
diagnosi tardiva, che spesso determina una malattia più aggressiva che
necessita di terapie e trattamenti più onerosi. Ridurrà i costi dovuti alla non
standardizzazione dei percorsi di cura, che spinge i pazienti a spostarsi in
altre Regioni, alla ricerca di un’assistenza a loro avviso migliore. La
redazione del PDTA ha visto lavorare di concerto la nostra Associazione e
Cittadinanzattiva, con l’imprescindibile contributo dei medici e delle Società
scientifiche, tra le quali IG-IBD che è per noi quella di riferimento. Il
prossimo passo sarà verificare nelle diverse Regioni l’approvazione delle
delibere attuative e la concreta implementazione del PDTA, in base alle
caratteristiche delle singole realtà locali, individuando nel percorso quelle
prestazioni che soddisfano le esigenze dei pazienti nel rispetto della
sostenibilità”.
Per maggiori
informazioni:
Antonella Martucci, 02.20424925, cell. 340.6775463, a.martucci@vrelations.it
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