L’AUTORITRATTO DI
LEONARDO.STORIA E CONTEMPORANEITÀ DI UN CAPOLAVORO A TU PER TU CON
LEONARDO 2024 Musei Reali, Biblioteca Reale Piazza Castello 191, Torino 28 marzo – 30 giugno 2024 Il format A tu per tu con Leonardo,
l’incontro con le opere del Maestro conservate alla Biblioteca Reale di Torino,
torna quest’anno in una versione totalmente inedita, dedicata al celeberrimo Autoritratto
di Leonardo da Vinci, icona della storia dell’arte di tutti i tempi. Posta sotto l’Alto Patronato del
Presidente della Repubblica, l’esposizione presenta oltre 60 opere, delle quali
15 originali di Leonardo, tra cui spiccano 6 fogli del Codice Atlantico realizzati
in Francia, nel periodo in cui disegnava il suo celebre Autoritratto. La mostra è arricchita da numerosi
prestiti, accordati da prestigiose istituzioni italiane e da collezioni
private, e presenta testimonianze originali dell’attività di Leonardo negli
ultimi anni della sua vita. Il percorso è completato da una nutrita
selezione di dipinti, disegni, incisioni, matrici calcografiche e
fotolitografie che documentano la fortuna del celebre disegno di Torino e del
volto del Genio dal Cinquecento al Novecento. A impreziosire questo racconto per
immagini, la Galleria Sabauda dedica per la prima volta una sala a venti opere
eseguite da pittori leonardeschi – allievi, seguaci e imitatori del Maestro –
nelle quali si evidenzia l’attualità della lezione di Leonardo. Una selezionata rassegna di 15 sculture di
Giuliano Vangi (Barberino del Mugello, Firenze, 1931), segnate da una peculiare
intensità espressiva, completa con uno sguardo contemporaneo l’ambito della
raffigurazione del volto. Dal 28 marzo al 30 giugno 2024,
nell’ambito dell’iniziativa A tu per tu con Leonardo, la Biblioteca
Reale di Torino propone un’occasione eccezionale per conoscere ed esplorare
da vicino l’opera di Leonardo da Vinci e ammirare alcuni dei suoi
capolavori conservati nel patrimonio dei Musei Reali. L’esposizione L’Autoritratto di
Leonardo. Storia e contemporaneità di un capolavoro è allestita nelle
due sale-caveau della Biblioteca Reale, realizzate nel 1998 e nel 2014 con il
sostegno della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di
Torino. La mostra, in una versione totalmente inedita curata da Paola Salvi,
docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, si propone di inquadrare
storicamente il celeberrimo Autoritratto di Leonardo da Vinci a
partire dagli anni della sua realizzazione, seguendo le tracce che ne
documentano la conoscenza nel secondo Cinquecento e nel primo Ottocento, prima
del suo arrivo alla Biblioteca Reale di Torino, e la successiva consacrazione e
divulgazione. Sulla scorta dei più recenti studi della
curatrice, che sostengono l’esecuzione del disegno tra il 1517 e il 1518, negli
ultimi anni di vita di Leonardo ad Amboise alla corte del re Francesco I di
Francia, la mostra ricostruisce idealmente il contesto e il lavoro
dell’artista, come se si fosse nel suo studio. Nel primo caveau, per la prima volta accanto all’Autoritratto di Leonardo,
è esposto il prezioso manoscritto proveniente dalla Biblioteca Nazionale di
Napoli contenente il Diario dell’Itinerario del Cardinale Luigi d’Aragona
scritto da Antonio de Beatis, che accompagnava il cardinale nel suo viaggio
attraverso l’Italia settentrionale, la Germania, la Francia e i Paesi Bassi e
che con lui visitò Leonardo nel Castello di Clos Lucé il 10 ottobre del 1517;
da questa cronaca ricaviamo una preziosa testimonianza di prima mano
dell’aspetto di Leonardo a quella data, degli studi che stava conducendo, dei
dipinti a lui più cari ancora nel suo atelier, della enorme mole delle carte su
materie artistiche e scientifiche che avevano impegnato la sua vita, sulle quali
l’artista, provato dall’età, ma ancora estremamente attivo, continuava a
lavorare. La contestualizzazione al periodo francese è resa possibile
dall’eccezionale prestito di sei fogli del Codice Atlantico provenienti
dalla Veneranda Pinacoteca e Biblioteca Ambrosiana di Milano, realizzati
tra il 1517 e il 1518: si tratta di un nucleo di disegni, per la prima volta
esposti insieme all’Autoritratto, dai quali ricaviamo una
inestimabile prova della sua capacità di disegnare e scrivere in modo fermo e
preciso, dei progetti e delle ricerche che l’artista continuava incessantemente
a perseguire negli ultimi tempi della sua vita e del costante rapporto di
scambio e di intima condivisione con Francesco Melzi, l’allievo che erediterà
il suo immenso lascito di fogli che l’artista-scienziato avrebbe voluto che
diventassero libri sulle materie che lo avevano impegnato nella vita. Tra i
fogli esposti, il 770v del Codice Atlantico, nel quale, insieme ad
alcuni schizzi di mano di Leonardo, è presente lo studio di un allievo che
raffigura una mano sinistra – si ritiene quella di Leonardo – che abbozza
l’ondulazione dei capelli con un tratto assimilabile a quello dell’Autoritratto;
il foglio 920r che contiene gli studi sulle opere di canalizzazione della Loira
e il ricordo della visita a Romorentin, in compagnia del re di Francia; il 309v
in cui Leonardo annota una fondamentale riflessione sui princìpi della
rappresentazione di un volto: “Quel volto che in pittura riguardò in viso al
maestro che lo fa, riguarda sempre tutti quelli che lo veggano”. Nel caso
di un autoritratto, il volto che guarda il maestro che lo fa è l’artista
stesso: Leonardo ci ricorda che il maestro ha voluto lasciare di sé un’immagine
non solo da guardare, ma che continua a guardarci. È esposto il foglio 307v,
uno dei più spettacolari del Codice Atlantico, con studi sulla
quadratura di elementi curvilinei e sull’equivalenza geometrica, argomenti che
hanno quasi ossessionato Leonardo dagli anni romani sino alla fine della sua
vita. E ancora il 673r, doppio foglio con l’ultima data annotata da Leonardo:
“A 24 giugno, il dì di San Giovanni 1518 in Ambosa nel palazzo del Clu”. Per illustrare al meglio il metodo di
lavoro di Leonardo, che aveva portato in Francia i suoi manoscritti e i disegni
che utilizzava e riprendeva per nuovi progetti, sono esposti altri importanti
fogli della collezione della Biblioteca Reale. Troviamo il Codice sul
volo degli uccelli, non solo con gli studi che danno il titolo al
volume, ma anche con uno schizzo ingegneristico per la canalizzazione dell’Arno
e, alla carta 10v, un piccolo volto abbozzato a pietra rossa, nel quale Carlo
Pedretti nel 1975 aveva notato la somiglianza con l’Autoritratto.
Inoltre, se gli Studi di insetti testimoniano l’inesausto e
continuo interesse per il mondo naturale, lo Studio di proporzioni di
volto e occhio è parte di una serie di fogli dedicati alle teorie
proporzionali che verranno riprese nel Novecento per trovare le misure adeguate
per una traduzione tridimensionale dell’Autoritratto. Importanza e
rilievo continuano ad avere gli studi sui cavalli, sia in relazione
all’anatomia di quello che lo stesso Leonardo considerava il più nobile tra gli
animali, sia in rapporto ai progetti di statue equestri per Francesco Sforza e
Gian Giacomo Trivulzio, mai realizzati: si tratta degli Studi di zampe
anteriori del cavallo su carta preparata verde oliva, degli Studi
di zampe anteriori del cavallo su carta preparata indaco e degli Studi
di zampe posteriori del cavallo a pietra rossa. In Francia Leonardo
ritorna a indagare l’anatomia equina con l’intento di realizzare un monumento
equestre per Francesco I: è ipotizzabile che riprendesse in considerazione i
fogli torinesi, insieme ad altri conservati a Windsor, come dimostra la copia
del disegno a pietra rossa con zampe posteriori, realizzata da Francesco Melzi
nel 1517-1518, conservata nella collezione della Corona britannica. L’assiduo interesse di Leonardo per
l’anatomia umana, attestato dalla cronaca di Antonio De Beatis e dai disegni
ora a Windsor, è testimoniato in mostra anche da due fogli della Biblioteca
Reale: il disegno a penna e inchiostro con i Nudi per la Battaglia di
Anghiari e il foglio con Ercole e il leone Nemeo,
realizzato a carboncino, la tecnica che Leonardo riprende nell’ultimo periodo
della sua vita e con cui sono realizzati moltissimi dei disegni francesi. Nel secondo caveau l’esposizione prosegue con opere che attestano la fortuna di Leonardo a
partire dal secondo Cinquecento: a testimoniare la conoscenza dell’Autoritratto
prima dell’acquisto da parte del re Carlo Alberto di Savoia Carignano
nel 1839, sono esposti due fogli conservati nel Gabinetto dei Disegni e Stampe
delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, parte della collezione di Giuseppe Bossi,
poliedrico artista neoclassico e segretario dell’Accademia di Brera: Studio
per Eraclito, attribuito a Giovan Ambrogio Figino (1570 circa), e la copia
dall’Autoritratto realizzata da Raffaele Albertolli (1808-1809 circa),
come attestato dallo stesso Bossi. La sezione dedicata alla fortuna dell’Autoritratto
prosegue con disegni, dipinti, incisioni, libri e un’erma in marmo di Pompeo
Marchesi (1808), in prestito dall’Accademia di Belle Arti di Brera.
Quest’ultima Istituzione ha avuto un ruolo fondamentale nel rendere possibile
questa sezione della mostra, non solo per i materiali e i documenti prestati,
ma anche per gli studi condotti in occasione della pubblicazione del volume Leonardo
da Vinci e l’Accademia di Brera, 2020, a cura di Paola Salvi, con Anna
Mariani e Valter Rosa. Intorno a queste opere si addensa la
misteriosa vicenda dell’Autoritratto di Leonardo nel primo Ottocento,
evidentemente conosciuto in ambito milanese e braidense, come dimostra il
disegno veneziano dal quale Giuseppe Benaglia ricava l’incisione in antiporta
al volume Del Cenacolo di Leonardo da Vinci, Libri IV di Giuseppe Bossi,
esposto in mostra anche nella rarissima tiratura su carta turchina (due sole
copie tirate), proveniente dalla Biblioteca Trivulziana. Di notevole interesse è il disegno del
volto di Leonardo dello stesso Giuseppe Bossi per la sua Vita di
Leonardo da Vinci (1812), modello per l’incisione di Pietro Anderloni, con
il quale si consolida l’iconografia del maestro rinascimentale. Mai esposto
prima, è conservato nell’album Bettoni nel Gabinetto dei Disegni del Castello
Sforzesco di Milano. La mostra si completa con l’analisi della
divulgazione dell’Autoritratto di Leonardo nell’era della
riproducibilità tecnica, attraverso le figure di Carlo Felice Biscarra, segretario
dell’Accademia Albertina di Torino che, nel 1870, incise ad acquaforte l’Autoritratto poi pubblicato nella rivista L’Arte
in Italia, e del fotografo Angelo della Croce, che raggiunse Torino
per fotografare l’Autoritratto e riprodurlo in fotolitografia per il
celebre Saggio delle opere di Leonardo da Vinci, edito in occasione
delle Celebrazioni leonardesche del 1872 a Milano, anno in cui fu eretto anche
il monumento dedicato all’artista in piazza della Scala. Si aggiungono le
riproduzioni storiche di Pietro Carlevaris (Torino 1888), Domenico
Anderson (1896) e l’edizione in facsimile dei Fratelli Alinari (Firenze
1898). Il percorso nel secondo caveau comprende
anche un dipinto di Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma, un
intensissimo Ecce homo di collezione privata, che si potrà ammirare a
distanza di otto anni dall’ultima esposizione pubblica. In esso, il volto con
turbante dietro a Cristo, che raffigura forse un sapiente antico, ricorda le
sembianze di Leonardo. L’occasione espositiva si arricchisce, per
la prima volta, di una sezione pittorica a cura di Annamaria Bava all’interno
della Galleria Sabauda: Con Leonardo negli occhi. Un percorso nelle
collezioni della Galleria Sabauda intende evocare le diverse modalità
di relazionarsi con le novità leonardesche attraverso venti opere,
eseguite da compagni degli anni di formazione, allievi diretti e intelligenti
assimilatori della lezione e dello stile di Leonardo, da Lorenzo di Credi a
Andrea Solario, dal Bergognone a Gaudenzio Ferrari. Inoltre, nell’ambito della raffigurazione
del volto, dal primo piano della Pinacoteca Sabauda fino al Giardino Ducale,
viene proposta una selezionata rassegna di sculture di Giuliano Vangi (Barberino
del Mugello, Firenze, 1931), quindici opere segnate da una peculiare
intensità espressiva, pur nella solennità del portamento. Realizzate tra il
1964 e il 2022 nei materiali assai diversi - marmo, legno, bronzo, pietra,
vetro - con i quali lo scultore ama cimentarsi, ripercorrono il cammino di un
artista noto e celebrato a livello internazionale, che ha raccolto il testimone
della grande scultura italiana nei secoli. L’esposizione Giuliano Vangi.
Volti contemporanei conferma quanto la libertà espressiva possa
fondarsi sull’amore per la tradizione e sulla capacità di catturare i palpiti
di un mistero, che arresta il movimento e sospende lo scorrere del tempo,
abbracciando idealmente la perentorietà del volto di Leonardo. Accompagna la mostra il catalogo a cura di
Paola Salvi, pubblicato da Silvana Editoriale. L’Autoritratto di Leonardo. Storia
e contemporaneità di un capolavoro è
un’esperienza eccezionale per la qualità delle opere esposte
e dei prestiti concessi, resa peculiare anche dalla presenza di installazioni
multimediali e dal video che racconta il viaggio dell’Autoritratto di
Leonardo e del Codice sul volo degli uccelli in un microchip a bordo
del Rover Curiosity, lanciato da Cape Canaveral il 26 novembre 2011:
grazie a un’idea di Silvia Rosa-Brusin del TGR Leonardo della RAI, accolta
dalla NASA, Leonardo è approdato su Marte il 5 agosto 2012 e sta
esplorando il pianeta rosso da 12 anni. La collezione di grafica della Biblioteca
Reale La ricca collezione di grafica della
Biblioteca Reale conta oltre 2500 disegni, tra i quali un importante
nucleo di 1585 fogli di antichi maestri italiani ed europei, venduti nel 1839
al re Carlo Alberto dal chierese Giovanni Volpato, personaggio
particolarmente interessante che, dopo aver lasciato il suo paese, si era
costruito una brillante carriera all’estero come mercante d’arte, lavorando tra
Francia e Inghilterra, ed era rientrato in Piemonte nel 1837, portando con sé
una ricchissima collezione. Proprio in quegli anni, re Carlo Alberto era
impegnato nella realizzazione della sua collezione, pensata e voluta
come raccolta di meraviglie, nel solco di una tradizione di famiglia: strumento
di prestigio personale e celebrazione della dinastia Savoia, per la cui
realizzazione aveva incaricato l’architetto bolognese Pelagio Palagi e
una folta schiera di intellettuali guidati da Domenico Promis. Grazie
all’intermediazione di Promis, vengono avviate le trattative con Volpato per la
conclusione dell’accordo di vendita della collezione di disegni al re: il
contratto viene siglato nel settembre del 1839 e, nel gennaio del 1840, 1585
disegni arrivano in biblioteca. Al cuore del fortunato acquisto, in cui
sono presenti anche fogli di Michelangelo, di Rembrandt, dei Carracci, di
Guercino, di Canova e di molti altri, è il nucleo di tredici disegni
autografi di Leonardo da Vinci che documentano l’attività e gli interessi
del Genio del Rinascimento dalla giovinezza alla piena maturità. Alcuni
rimandano a celebri capolavori del maestro, come i nudi per la Battaglia
d’Anghiari, i cavalli per i monumenti Sforza e Trivulzio, lo studio per
l’angelo della Vergine delle Rocce, noto come Volto di fanciulla;
altri, come le Proporzioni del volto e dell’occhio, testimoniano
le sue ricerche sull’anatomia e sui “moti dell’animo”, di cui Leonardo è stato
maestro indiscusso. Fino all’unicum, l’Autoritratto, una
delle icone più celebri della storia dell’arte. Infine, il Codice sul
volo degli uccelli, donato da Teodoro Sabachnikoff al re Umberto I nel
1893: un taccuino redatto tra il 1505 e il 1506 che raccoglie in maniera
organica le riflessioni di Leonardo per la realizzazione della
macchina volante, oltre a pensieri in materia di meccanica, idraulica,
architettura, disegno di figura, intersecando questioni cruciali dei suoi
studi. L’AUTORITRATTO DI LEONARDO. STORIA
E CONTEMPORANEITÀ DI UN CAPOLAVORO A tu per tu con Leonardo 2024 Musei Reali, Biblioteca Reale - Piazza
Castello 191, Torino 28 marzo – 30 giugno 2024 Da martedì a domenica, orario 9-18.30
(ultimo ingresso ore 17.30). Biglietto intero: € 15; ridotto gruppi
massimo 25 persone: € 13; ridotto 18-25 anni: € 7; gratuità di legge. Possibilità di biglietti integrati con i
Musei Reali e la mostra Guercino. Il mestiere del pittore. La prenotazione è vivamente consigliata: E-mail: info.torino@coopculture.it Telefono: +39 011 19560449 Sito per acquisto biglietti: https://www.coopculture.it/ Con Leonardo negli occhi. Un
percorso nelle collezioni della Galleria Sabauda Galleria Sabauda, primo piano 28 marzo – 28 luglio 2024 Giuliano Vangi. Volti contemporanei Galleria Sabauda, primo piano e Giardino
Ducale 28 marzo – 30 giugno 2024 L’ingresso alle esposizioni in Galleria
Sabauda è compreso nel biglietto dei Musei Reali Da martedì a domenica orario 9-19 (ultimo
ingresso ore 18). Aperture straordinarie della mostra L’Autoritratto
di Leonardo. Storia e contemporaneità di un capolavoro 1 aprile, 25
aprile, 29 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 24 giugno 2024 |