I
Dialoghi
della
Fondazione
Giancarlo
Ligabue
A
UN PASSO DALL’UOMO
Incontro con l’etologa Jane Goodall
e il paleoantropologo Donald Johanson
Modera: Sveva Sagramola
Venezia, Teatro
Goldoni 29 ottobre ore 17.30
Ingresso libero,
previo ritiro biglietti
(biglietti
disponibili dal 25/10 presso la biglietteria del Teatro)
Jane Goodall con uno scimpanzé in Kenia nel 2000
Tanzania, 1987, Donald Johanson mostra il
ritrovamento di un altro scheletro di ominide durante gli scavi
nell’Olduvai.
Due
grandissimi protagonisti della scienza moderna a livello mondiale, due
icone della ricerca internazionale sulle nostre origini e sui primati, due
attivisti e divulgatori di fama internazionale in merito ai problemi
dell’ambiente, della conservazione delle specie e del futuro della ricerca: l’etologa e antropologa inglese
Jane Goodall e il paleoantropologo americano Donald Johanson saranno
per la prima volta
insieme, in un incontro
specialissimo promosso a Venezia dalla Fondazione Giancarlo Ligabue e condotto
da Sveva Sagramola, giornalista e volto notissimo della Rai,
storica conduttrice della trasmissione televisiva di scienza e cultura “Geo e Geo” su Rai 3.
"A UN PASSO DALL'UOMO"
Tornano il 29
ottobre 2022 al Teatro Goldoni di Venezia “I Dialoghi della Fondazione
Giancarlo Ligabue” - conferenze e incontri a ingresso libero,
con grandi studiosi, ricercatori ed esperti di diversi ambiti del sapere - in
un appuntamento imperdibile e per certi versi emozionante, che vede dalle ore 17.30 sul
palco veneziano la
primatologa più celebre al mondo, grazie ai suoi rivoluzionari
studi sugli scimpanzé e la loro somiglianza con gli esser umani (condotti nel
Parco nazionale del Gombe), e lo studioso ricordato come lo scopritore di “Lucy”: scheletro di un
ominide risalente a oltre tre milioni di anni fa e prima sconosciuto –
ritrovato il 24 novembre 1974 nella regione di Afar, in Etiopia - che ha
rivelato un tassello fondamentale dell’evoluzione della nostra specie.
L’occasione dell’incontro pubblico,
voluto fortemente da Inti Ligabue presidente della fondazione dedicata a
Giancarlo Ligabue, è una ricorrenza importante: il quarantennale del “Ligabue Magazine”,
la prestigiosa
pubblicazione scientifico-culturale edita dall’allora Centro e Studi e Ricerche
Ligabue e ora della Fondazione: un semestrale in doppia lingua
dal design ricercato e dall’eccezionale apparato iconofotografico e con un
parterre di autori di primo piano: storici, scienziati, letterati ed esperti
delle diverse discipline.
Jane Goodall e Donad Johanson sono stati appunto tra le firme più
illustri degli 80
numeri della rivista, che vanta la direzione editoriale di Alberto
Angela ed è diretta dal 2018 da Alessandro Marzo Magno e che, in 40
anni, ha fatto registrare 4.600
articoli in versione italiana e inglese, oltre 4.000 autori, più
di 20.000 immagini,
diverse migliaia di
abbonati in oltre 30 Paesi nei 5 continenti.
Una rivista che accompagna i lettori in perlustrazioni affascinanti
di mondi, culture, ambienti, presentando ricerche e studi in settori diversi in
maniera sempre godibile, con un occhio di riguardo all’antropologia,
all’archeologia e alla paleontologia.
A guidare la scelta editoriale sono la passione per la conoscenza
e la volontà della Fondazione e del suo presidente di sensibilizzare il
pubblico su alcuni temi: il pericolo per la sopravvivenza di popoli e culture,
la tolleranza e il rispetto, i rischi ambientali connessi all’inquinamento e
alla deforestazione, la tutela di alcune specie animali a rischio estinzione,
l’impatto dei cambiamenti climatici, ecc.
E poi Venezia, alla quale ogni numero riserva attenzione, per
ricordane storia e cultura, ma anche fragilità e pericoli.
“E’ un onore e un’emozione grandissima – commenta Inti Ligabue -
poter accogliere e presentare al pubblico,
soprattutto ai più giovani che magari li conoscono meno, due menti illuminate, due antesignani di studi e
ricerche nel mondo, che hanno dato un contributo fondamentale alle nostre
conoscenze sui primati e sull’evoluzione della specie umana. Credo che poterli
incontrare, sentire dalla loro voci i racconti di una vita dedicata alla
ricerca, alla conoscenza, alla libertà del pensiero e alla difesa del nostro
ambiente, dell’umanità e del pianeta, non possa che essere di ispirazione per tutti noi e per
il nostro domani”.
DONALD JOHANSON
Biografia
Molti
considerano Donald Johanson uno
dei più importanti e completi paleoantropologi del nostro tempo. Nel
corso della sua illustre carriera, ha prodotto alcune delle scoperte più
importanti del settore, tra cui il reperto fossile più conosciuto e studiato
del XX secolo: lo
scheletro di Lucy.
Da
quando Charles Darwin ha proposto la teoria dell'evoluzione nella sua
pubblicazione del 1859, On
the Origin of Species by Means of Natural Selection (L'origine
delle specie per mezzo della selezione naturale), gli scienziati hanno
ipotizzato il posto dell'uomo nella natura.
Darwin
ipotizzò che non solo la specie umana fosse un prodotto del processo evolutivo,
ma che nel passato preistorico condividessimo un antenato comune con le scimmie africane.
Sebbene
il XX secolo sia stato costellato da importanti ritrovamenti di ominidi fossili
provenienti sia dall'Africa orientale che da quella meridionale, fu la scoperta del 1974 da parte
del dottor Johanson di un
fossile di ominide di 3,2 milioni di anni fa in Etiopia ad aggiungere un
collegamento cruciale. Lucy, come fu chiamato lo scheletro, ha
suscitato un dibattito continuo e importanti revisioni nella nostra conoscenza
e comprensione del passato evolutivo dell'uomo. Lo scheletro possedeva
un'intrigante miscela di caratteristiche
simili a quelle delle scimmie, come il volto sporgente e il
cervello piccolo, ma
anche di caratteristiche che consideriamo umane, come la
camminata eretta. Lucy continua a essere un diadema nella corona dei fossili di
ominidi e funge da importante pietra di paragone per tutte le scoperte
successive.
Nei 34 anni trascorsi da quando Johanson ha conseguito il
dottorato di ricerca presso l'Università di Chicago, ha condotto esplorazioni
sul campo in Etiopia, Tanzania e Medio Oriente e ha raggiunto efficacemente
diverse piattaforme mediatiche: ha condotto e narrato la serie In Search of Human Origins della PBS/NOVA, nominata agli Emmy, è stato coautore
di nove libri e ha tenuto conferenze presso università, aziende e forum
pubblici per condividere le sue scoperte e stimolare un sano dibattito. Spinto
dall'idea che non possiamo comprendere appieno chi siamo e dove siamo diretti
come specie finché non abbiamo una conoscenza più completa delle nostre radici
evolutive, Johanson ha
fondato l'Institute
of Human Origins nel
1981 come centro di riflessione sull'evoluzione umana e si è
unito all'Arizona State
University con un centro di ricerca nel 1997. L'istituto è oggi
considerato uno dei centri di ricerca sulle origini umane più importanti al
mondo. Johanson è membro onorario dell'Explorers
Club, membro della Royal
Geographical Society e membro distinto dell'Accademia delle Scienze
di Siena. È inoltre titolare della cattedra Virginia M. Ullman sulle origini
umane presso l'Arizona
State University, dove insegna.
JANE GOODALL
Biografia
Jane
Goodall, PhD, DBE, fondatrice del Jane
Goodall Institute e Messaggero di Pace delle Nazioni Unite, è nota in tutto il mondo per le sue
ricerche pionieristiche sugli scimpanzé selvatici. Oggi gira il
mondo per parlare delle minacce che incombono sulle crisi ambientali, esortando
ciascuno di noi ad agire per conto di tutti gli esseri viventi e del pianeta
che condividiamo.
Nel luglio del 1960, all'età di 26 anni,
Jane Goodall si recò dall'Inghilterra in quella che oggi è la Tanzania e si avventurò nel mondo poco
conosciuto degli scimpanzé selvatici. Equipaggiata con poco più
di un taccuino, un binocolo e il suo grande interesse per la fauna selvatica,
Jane Goodall sfidò un regno di incognite per dare al mondo una straordinaria
finestra sui parenti viventi più stretti dell'umanità. In quasi 60 anni di lavoro innovativo, la
dottoressa Jane Goodall non solo ha dimostrato l'urgente necessità di
proteggere gli scimpanzé dall'estinzione, ma ha anche ridefinito la conservazione delle
specie includendo le esigenze delle popolazioni locali e
dell'ambiente.
Nel 1977 la dott.ssa Goodall ha fondato il Jane Goodall Institute, attivo
anche in Italia, che continua la ricerca su Gombe ed è leader mondiale nell'impegno per
la protezione degli scimpanzé e dei loro habitat. L'Istituto è
ampiamente riconosciuto per i suoi programmi innovativi di conservazione e
sviluppo in Africa, incentrati sulle comunità locali, e per Roots & Shoots,
il programma ambientale e umanitario globale per i giovani di tutte le età.