INDIVIDUATE
NUOVE POSSIBILITÀ TERAPEUTICHE PER IL MEDULLOBLASTOMA RESISTENTE ALLA
CHEMIOTERAPIA I
ricercatori del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino
dell’Università di Padova, autori dell’articolo pubblicato sulla rivista Acta Neuropathologica
Communications, hanno dimostrato che i farmaci che
agiscono sul metabolismo delle cellule tumorali, e che sono chiamati
comunemente antimetaboliti, sono particolarmente attivi nel trattamento delle
cellule tumorali resistenti alle terapie. La
resistenza alla chemioterapia è una delle sfide più impegnative che i medici
devono affrontare durante le cure dei pazienti oncologici e che i ricercatori
devono cercare di risolvere con i loro studi sperimentali. L’insorgenza di
cellule tumorali resistenti alle terapie è infatti uno dei maggiori ostacoli
alla completa eliminazione del tumore. Questo è particolarmente rilevante per
il medulloblastoma, un tumore cerebrale pediatrico ancora difficile da curare e
spesso refrattario alla chemioterapia. Peraltro, le
attuali opzioni terapeutiche prevedono l’utilizzo di farmaci che sono
parzialmente efficaci, oltre a causare numerosi effetti collaterali e tossicità
per i piccoli pazienti. Ciò lascia spazio a potenziali recidive, insieme alle
conseguenze a volte durature di farmaci non del tutto tollerabili. Allo
scopo di identificare i meccanismi molecolari che permettono ad alcune cellule
tumorali di resistere alla chemioterapia, alcuni ricercatori del Dipartimento
di Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova insieme a
colleghi dell’Istituto di Ricerca Pediatrica - Città della Speranza hanno
esposto ciclicamente cellule di medulloblastoma derivate dai pazienti alla
stessa combinazione di farmaci comunemente utilizzata in clinica. Hanno così cercato
di riprodurre in laboratorio ciò che accade quando un tumore mostra la propria
resistenza alla chemioterapia. I
risultati sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Acta Neuropathologica Communications
in un articolo dal titolo “Molecular
and functional profiling of chemotolerant cells unveils nucleoside
metabolism-dependent vulnerabilities in medulloblastoma”. Lo studio è stato coordinato dal Prof.
Giampietro Viola e dal Dott. Luca Persano del Dipartimento di
Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova ed è stato condotto
con pari contributo dalle Dottoresse Elena Mariotto, Elena Rampazzo e Roberta
Bortolozzi. La ricerca è stata sostenuta dalla Fondazione AIRC per la
ricerca sul cancro, Fondazione Just Italia, Fondazione Cassa di Risparmio di
Padova e Rovigo (CARIPARO) e dalla charity statunitense Rally Foundation for
Childhood Cancer Research. Grazie a
questi esperimenti i ricercatori hanno mostrato che le cellule di
medulloblastoma resistenti alla chemioterapia sono in grado di stravolgere
completamente molteplici processi intracellulari. Le cellule tumorali
contrastano così i danni provocati dai farmaci, si adattano ai trattamenti
farmacologici e soddisfano le crescenti esigenze di nutrienti. Questa
riconfigurazione metabolica può però trasformarsi nel tallone di Achille di
queste cellule. I
ricercatori coinvolti nello studio sono stati in grado di identificare tali
vulnerabilità grazie a uno screening di più di 2000 farmaci, con il quale hanno
dimostrato che i farmaci che agiscono sul metabolismo delle cellule tumorali,
chiamati comunemente antimetaboliti, sono particolarmente attivi nel trattamento
delle cellule resistenti. Questo risultato è particolarmente rilevante, dal
momento che molti dei farmaci identificati sono già approvati e attualmente
impiegati nel trattamento di altre neoplasie, anche pediatriche, facilitando
così il loro potenziale futuro impiego anche nel contesto del medulloblastoma. «Gli
studi sulla resistenza alla chemioterapia effettuati e descritti – dice Elena Mariotto, prima coautrice
dell’articolo – sono un buon sistema per studiare la resistenza
farmacologica e il suo impatto sulla prognosi del medulloblastoma pediatrico.
Possono infatti almeno in parte sopperire alla mancanza di campioni di
recidive, una lacuna che può ostacolare l’identificazione dei fattori
molecolari responsabili della ricrescita del tumore in seguito alla terapia». «Nonostante
siano molto promettenti, questi risultati chiariscono solo su una piccola parte
dei potenziali meccanismi con cui le cellule tumorali sfuggono alle attuali
terapie antitumorali – spiegano il Prof.
Giampietro Viola
e il Dott. Luca Persano, coordinatori dello studio –. Anche
per questo saranno un punto di partenza per ulteriori studi finalizzati alla
caratterizzazione dei processi che sostengono la resistenza terapeutica nei
tumori cerebrali pediatrici e l’identificazione di potenziali bersagli
farmacologici». Link alla
ricerca: https://actaneurocomms.biomedcentral.com/articles/10.1186/s40478-023-01679-7 Titolo: “Molecular
and functional profiling of chemotolerant cells unveils nucleoside
metabolism-dependent vulnerabilities in medulloblastoma” in «Acta Neuropathologica
Communications» - 2023 Autori:
Elena Mariotto, Elena Rampazzo, Roberta Bortolozzi, Fatlum Rruga, Ilaria Zeni,
Lorenzo Manfreda, Chiara Marchioro, Martina Canton, Alice Cani, Ruben Magni,
Alessandra Luchini, Silvia Bresolin, Giampietro Viola & Luca Persano |