Meno neonati, meno contraccezione, meno IVG: un’equazione corretta? Secondo
un recente rapporto ministeriale, in Italia le interruzioni volontarie di
gravidanza (IVG) sarebbero in calo. Ma qualcosa non quadra poiché a scendere
sono anche i numeri legati agli indici di natalità e alla contraccezione. Il
punto di vista della Società Italiana della Contraccezione (SIC). Roma,
9 novembre 2015
– “In Italia sembra sia in atto uno strano fenomeno: calano le nascite, cala
l’uso di contraccettivi e calano anche le interruzioni volontarie di gravidanza
(IVG)”. Commenta così il professor Annibale Volpe, past president della
Società Italiana della Contraccezione (SIC) la recente relazione
sull'attuazione della legge 194/1978 – interruzione volontaria di
gravidanza - inviata dal Ministero della Salute al Parlamento, in cui vengono
presentati i dati definitivi del 2013 e quelli preliminari per il 2014. Secondo
il rapporto il numero degli aborti sarebbe in calo di oltre il 5% in un anno
e il totale sarebbe inferiore per la prima volta in quasi 40 anni a 100mila
casi. “Poiché
il valore italiano è tra i più bassi tra quelli osservati nei Paesi
industrializzati, qualcosa non va: o gli italiani fanno meno sesso di tutti”
ironizza il professor Volpe “oppure sono diventati massimi esperti del coito
interrotto”. Va da sé “che qualcosa non quadra” commenta ancora il past
president della SIC “e forse su questo punto andrebbe fatta maggiore
chiarezza”. Nonostante
il numero di aborti in Italia in generale sembri in diminuzione, dalla
relazione ministeriale, non sembra che il trend “virtuoso” valga per le
donne straniere. “Un aborto su tre in Italia” conferma in effetti il
professor Volpe “riguarda una donna immigrata e, in alcune Regioni, si raggiunge
addirittura una percentuale del 50% sul totale complessivo se non del 75%”. Trovare
una soluzione è essenziale: “Le comunità di stranieri nel nostro Paese sono
tante e tutte con tradizioni, religioni e culture diverse” analizza il
ginecologo “per questo occorrono figure di mediazione culturale che vadano a
parlare di contraccezione direttamente “a casa” degli stranieri, nella loro
lingua e con chiarezza”. Inoltre, sintetizza il professor Volpe: “alcune ASL
virtuose, come accade in Toscana, propongono alle donne sottoposte a IVG,
sistemi permanenti di contraccezione gratuiti: quella che può apparire una
spesa per la Sanità, è in realtà un risparmio considerato che, come si è
detto, di solito il medesimo soggetto si sottopone più volte all'intervento e
che ogni singolo intervento costa – a seconda delle Regioni – dai 780 ai 1.800
euro”. “Infine”
conclude l’esperto “anche l’informazione online – bacino sempre più importante
dal quale si traggono informazioni sulla salute – è essenziale: noi della
SIC portiamo avanti ormai da più di un anno un profilo Twitter e un profilo
Facebook, sui quali cerchiamo di spiegare in modo semplici i concetti
cardine della contraccezione e di fare finalmente chiarezza su tutta una serie
di luoghi comuni”. Per
informazioni: Ufficio
Stampa Value Relations tel. 02 2042491 Silvia Coltellaro – s.coltellaro@vrelations.it Alessandra Perotta – a.perotta@vrelations.it – mob. 366-7663847 Riccardo Carcano Casali – r.carcanocasali@vrelations.it |