Mostra a
cura di Marta Concina, Daniele De Luca e Sandro Parmiggiani Ulteriori
informazioni ed immagini: www.studioesseci.net Vercelli. Tre sedi (ARCA, Palazzo Arcivescovile, ex
Chiesa di San Vittore), 120 opere, non poche di dimensioni rilevanti, per
celebrare, a 120 anni dalla nascita, Francesco Messina (Linguaglossa, Catania
1900 – Milano 1995), scultore certamente tra i maggiori dell’ultimo secolo. A
promuovere questa grandiosa retrospettiva sono il Comune e l’Arcidiocesi di
Vercelli con la collaborazione della Fondazione Messina e di Nicola Loi Studio
Copernico, Milano. Le
tre sedi accolgono grandi marmi, molti bronzi e ritratti di amici e colleghi –
memorabili, tra i tanti, quelli di Lucio Fontana, Salvatore Quasimodo, Riccardo
Bacchelli (con il monocolo), Alfonso Gatto, Arturo Tosi, Eugenio D’Ors, mentre
tra le figure femminili, in particolare danzatrici, il ritratto di Carla
Fracci, Luciana Savignano e Aida Accolla. Non mancano opere dipinte di fascino
assoluto, Lia Ranza, Isabella Ostini e Vittoria Leone. Tra le opere presenti
nell’ARCA una sezione è dedicata ai cavalli, che ci ricordano immediatamente
l’immagine del grande cavallo morente modellato nel 1966 per il Palazzo della
Rai di Roma. Nel
Palazzo Arcivescovile e nell’ex chiesa di San Vittore trovano naturale
collocazione (in ambienti di particolare suggestione, soprattutto la sede del
vescovo di Vercelli dove nel salone è esposta la cronotassi dei ritratti di
tutti i Vescovi appartenuti alla storia della Diocesi) le opere di carattere
religioso, come uno dei bozzetti in bronzo della grande statua di Pio XII
(San Pietro in Vaticano) e quello di San Filippo Neri, il Giobbe ignudo e
inginocchiato del 1933, con l’umile corda che gli cinge i fianchi, o l’Adamo e
Eva del 1956, fragili pur nella maestosa possanza dei corpi, che si stringono l’uno
all’altra con lo sguardo interrogativo rivolto nella lontananza. Molte altre
sono le opere a carattere religioso, come il cardinale Schuster, la deposizione
memore della Pietà Rondanini, le bellissime formelle (bozzetto) in bronzo
dorato per la Santa Caterina collocate sugli spalti di Castel Sant’Angelo a
Roma. La
mostra conferma e svela una volta di più la maestria scultorea di Francesco
Messina, non casualmente presente alle Biennali di Venezia del 1922, 1928,
1930, 1932, 1942 (sala personale, vincitore del premio internazionale di
scultura), 1956 (sala personale). A Messina sono state dedicate importanti
mostre personali (quella di esordio si tiene alla galleria Milano del 1929,
presentata da Carlo Carrà) e collettive in tutti i continenti. “Francesco
Messina – annota Sandro Parmiggiani, autore del saggio in catalogo – si colloca
nella linea italiana della grande scultura del Novecento che, come scrive
Antonio Paolucci, si dipana da Wildt, attraverso Arturo Martini, Marino Marini,
Giacomo Manzù, Messina stesso, fino a Giuliano Vangi. Salvatore Quasimodo,
amico di una vita, lo definì “spirito apollineo e meditativo”. Messina ha
innestato tutta la sua opera sulla tradizione, da quella egizia, greco-romana e
rinascimentale, arrivando all’Ottocento e ai suoi contemporanei. Nella sua
opera si riscontra la fedeltà ad un rigore antico, ai suoi esiti più alti, e in
questo sta anche la sua modernità. Questa fascinazione per le opere del passato
può essere letta in filigrana in molte sculture della mostra e ci appare del
tutto esemplare ciò che scrisse De Chirico nel 1938, nella presentazione
dell’esposizione personale alla Galleria ‘La Cometa’ di Roma: ‘Le sculture di
Francesco Messina, ovunque si trovino, fanno piacere a guardare, vivono con gli
uomini e li consolano con la loro presenza’”. L’esposizione
è accompagnata da un prestigioso catalogo – monografia in coedizione tra
Polistampa Firenze e Studio Copernico Milano. Info: Vercelli,
18 dicembre 2021 – 27 febbraio 2022 ARCA,
piazzetta S. Marco 1: orari
di visita: giovedì-domenica dalle ore 10.00 alle ore 19 Palazzo
Vescovile, piazza Alessandro d’Angennes, 5; orari
di visita: giovedì-domenica dalle ore 14.00 alle ore 18 Ex Chiesa
di San Vittore, largo d’Azzo: vista dall’esterno L'ingresso
alla mostra è gratuito. Prenotazione
obbligatoria, scrivendo una e-mail all'indirizzo di posta elettronica: mostre@gmail.com oppure
rivolgendosi al numero 3383473682, contattabile dalle 10 alle 19 dal giovedì alla
domenica. Prenotazione anche in ARCA negli stessi orari. Green
pass obbligatorio |