Il MIC Faenza inaugura una nuova sezione dedicata
all’Art Nouveau e Déco Dal 7 dicembre l’allestimento, diviso in 14 aree tematiche, espone 160 ceramiche mancanti dal percorso museale da oltre ottanta anni
Inaugura
sabato 7 dicembre 2024 al MIC di Faenza il nuovo allestimento della sala
dedicata alla ceramica europea, dall’Art Nouveau al Déco, dagli inizi del
Novecento fino agli anni ‘40. Il nuovo
allestimento, a cura di Claudia Casali, presenta un percorso diviso in
quattordici importanti aeree tematiche – che vanno dalla riscoperta delle linee
sinuose della natura e della figura femminile dell’Art Nouveau, al gusto per la
linea stilizzata e l’esotismo del Déco, alla nascita delle Grandi Esposizioni e
delle Biennali di Monza, passando dal Futurismo e dal Cenacolo Baccariniano,
alternando grandi manifatture e scultori europei a quelli italiani e faentini. Il fine è
restituire la storia europea della ceramica e delle arti decorative della prima
metà del Novecento in chiave “moderna”, premessa per gli sviluppi contemporanei
propri della stagione del secondo dopoguerra. Nel nuovo percorso sono esposti
600 pezzi, che analizzano le tematiche e i protagonisti dell’epoca e affrontano
il ruolo delle grandi esposizioni e delle principali manifatture europee a
confronto, in un dialogo tematico, formale e tecnico. “Per questo
nuovo allestimento tematico, si è partiti dalla storia del Museo faentino,
attraverso le sue acquisizioni, gli allestimenti del 1926 già completi e pensati
in chiave moderna, - commenta Claudia Casali - le relazioni internazionali che
l’allora direttore Ballardini aveva intessuto e fortificato negli anni del suo
mandato. Poi si è proceduto all’analisi dei materiali esistenti integrandone in
parte con una campagna di restauro eccezionale che ha riportato alla luce
manufatti danneggiati durante il bombardamento del maggio 1944”. Il nuovo
allestimento espone così ceramiche mancanti dal percorso museale da oltre
ottanta anni, a testimoniare la straordinaria ricchezza del patrimonio
conservato nei depositi del Museo. Sono oltre 160 le opere recuperate dai
nostri depositi, di cui sei sono state restaurate per l’occasione. Una storia
che si intreccia con la storia del Museo faentino che nasce proprio nel 1908 in
seguito alla mostra delle “Belle arti e all’arte applicata” organizzata per
l’Esposizione Torricelliana di Faenza. Nella mostra vennero esposte le tendenze
del momento, un omaggio a Domenico Baccarini prematuramente scomparso e grandi
nomi dell’epoca come Galileo Chini, Marcello Dudovich. Alcuni degli invitati
presenti in mostra donarono il primo nucleo di ceramiche per il futuro Museo:
tra questi pezzi straordinari di Art Nouveau che si trovano nel nuovo
allestimento come la manifattura Villeroy&Boch di Dresda, la manifattura di
Sèvres, Zslonay di Pècs, le olandesi Distel, Browers, Plateelbakkerij,
Faiencerie Delft; Fabbrica Reale, Alumina e Bing&Grondahl di Copenhagen; la
Manifattura Imperiale di San Pietroburgo. In
concomitanza verrà inaugurato il primo touch screen multimediale di 12
postazioni di supporto didattico alle sezioni del Museo che ricostruiscono il
contesto artistico, storico e sociale del periodo con approfondimenti e
curiosità. Il progetto è realizzato grazie al programma regionale Fondo europeo
di sviluppo regionale – Fesr. Inaugurazione
sabato 7 dicembre, ore 11, su invito, con una lezione di introduzione alla
lezione di Valerio Terraroli. Dalle ore 12 alle ore 18 ingresso libero. Domenica 8
e 15 dicembre, ore 15.30, visite guidate incluse nel prezzo del biglietto.
Prenotazione obbligatoria. |